giovedì 30 settembre 2021

A' RIDATECI LA D'URSO!


La domenica pomeriggio è seguitissima dalle famiglie accoccolate sul divano dopo il pranzo per vedere insieme la Tv perchè le Piazze ed i Centri Commerciali cominciano ad animarsi verso sera: Se la Rai ha mantenuto i suoi programmi da Mara Venier a Francesca Fialdini a Mediaset c'è stata una rivoluzione messa in atto nel doppiare i programmi del sabato pomeriggio di Amici e Verissimo anche la Domenica al posto di Barbara D'Urso relegata ad un solo programma con Pomeriggio 5 nella settimana corta. Va benissimo perchè sia Maria De Filippi che Silvia Toffanin sono sempre seguite da un pubblico affezionato che sicuramente darà riscontro negli ascolti, ma quello che non va è il constatare lo stravolgimento della conduzione e del programma di Barbara D'Urso completamente innovata e corretta su tutti i fronti dal look ai temi trattati tutti basati sull'attualità e niente gossip caciaroni sui svipponi.

Ed è proprio qui il punto dolente perchè di quella caciara di svip ai quali veniva data visibilità e politici che partecipavano con ammirazione verso la conduttrice nonché opinionisti esperti di vari settori virologi dietologi psicologi sociologi ecc., capeggiata da un'effervescente imperiosa e sexy Barbara D'Urso, si sente la mancanza perchè al pubblico piaceva anche se ultimamente si erano fatte sempre più insistenti delle polemiche e critiche sul fatto che fosse troppo trash. In realtà era lo specchio di un'Italia da Bar dei Centri Commerciali e vasche in centro, appunto come detto sopra, che socializzano disquisendo su qualsiasi argomento. Sono una massa numerosa che condivideva questo tipo di programma confermato dagli ascolti soprattutto nel sentirla salutare “Col cuore, col cuore!” Sì al cuore Ramon perchè lei si sentiva forte di questa partecipazione collettiva sicura di ricevere conferme dall'azienda, la quale invece l'ha colpita alla testa facendogliela abbassare per poi farla risorgere di nuovo vestita, da conduttrice sexy a simil giornalista di talk show.

La prima apparizione è stata abbagliante come se le sparate dei fari che la illuminavano nei suoi show fossero stati puntati sul pubblico mettendo la sua figura di Effe in controluce a toni bassi fra opinionisti di classe.   Ma quella conduttrice live è proprio la D'Urso? No, non è la D'Urso! Infatti nessuno l'ha riconosciuta guardandola nelle nuove vesti così compita e seriosa con un look da conduttrice in gavetta, lei che di carriera ne ha sulle spalle da far impallidire tutte le altre le quali dovrebbero imparare a coniugare la sua verve con una grande competenza acquisita lavorando sodo non solo in Tv ma anche al cinema e nelle fiction. Grande Barbara, una forza della natura che alla sua età ancora faceva vedere gambe e décolleté con abiti strizzati e bijoux a go-go dei quali si è dovuta privare e tradire il suo stile per continuare a stare in Tv secondo i nuovi diktat a dare spazio ad altri palinsesti.

La buona notizia è che si parla comunque di una nuova conduzione per lei in prima serata de La Talpa (il programma di Paola Perego moglie di Lucio Presta grande oppositore della D'Urso) che ci fa ben sperare di rivederla  con lo stile inconfondibile che l'ha sempre distinta fra tutte, ovvero nei panni di sé stessa: Barbara D'Urso, una garanzia di ascolti di Mediaset. A' ridateci la D'Urso!

Chissà forse dava fastidio a qualcuno.  Peut etre, ma a chi? Mah!

martedì 28 settembre 2021

MANDRILLO E VIRGINIA, UN CONNUBIO SCOTTANTE

La puntata di Antartide condotta da Andrea Purgatori nella serata di domenica 26 settembre 2021 Sesso e Potere è stata molto interessante perchè ha fatto luce su delle vicende che in America avevano fatto molto scalpore coinvolgendo un noto marigoldo impunito per le sue altolocate conoscenze come gli ex Presidenti Bill Clinton e Donaldo Trump, il finanziere Jeffrey Epstein le cui gesta espletate in borsa rieccheggiavano poco in Europa, Italia in primis. Infatti da noi è salito agli onori della cronaca dopo essere stato arrestato non tanto per le sue rocambolesche azioni in un sali-scendi che l'avevano arricchito in breve tempo prosciugando conti miliardari,  quanto per le imprese di seduttore di minorenni che ingaggiava alla cifra di 200 dollari per tastarle per primo e poi cederle ad amici che condividevano questo vizietto, tutti pedofili eccellenti fra i quali anche il principe Andre terzogenito della Regina Elisabetta, meglio conosciuto in Patria come Andy il mandrillo.


A fare da spalla c'era una giovane britannica rifugiata in America a nome  Ghislaine Maxwell ora in carcere in attesa di giudizio la quale come una sorta di Pompadour, dopo essere stata l'amante del suo capo Epstein suicidatosi in carcere lasciando comuque qualche dubbio, doveva assolvere l'incarico di procurare sempre carne fresca che reclutava fra ragazzine di ceto disagiato con annessi pure problemi familiari con il “nobile intento” di risollevarle attraverso la prostituzione dalle loro condizioni che si evolvevano come dalla padella alla brace. In questo circolo vizioso c'erano pure modelle disoccupate o bambine di 14 anni che rispondevano alle richieste di presentarsi ad un ricco signore per fargli passaggi senza sapere di dover andare ben oltre. Vista sotto un'ottica superficiale sembra un po' la fola delle nigeriane calate in massa nei nostri Paesi con la prospettiva di un lavoro onesto mentre sanno benissimo che cosa le aspetta. Ma non è questo il punto perchè anche se le ragazzine sapevano o intuivano erano sempre minorenni da considerarsi dunque a tutti gli effetti delle vittime innocenti che hanno subito un grave danno. 

Se la prima impressione nel vedere una di queste ragazzine sui giornali, Virginia Giuffre sorridente a fianco del principe Andrea che una volta diventata adulta ha accusato come uno stupratore chiamandolo in giudizio civile per chiedere i danni, poteva sembrare una sorta di partecipazione ad un complotto per colpire la famiglia reale e spillare dei soldi, vedendo in Tv la sua deposizione insieme a quella di tante coetanee ci si rendeva conto della sofferenza reale di queste vittime per i sorprusi subiti da persone potenti verso le quali si bloccavano senza poter reagire.Anche se sembravano istruite sul discorso da fare ("Questa non è una storia di sesso ma di traffico di esseri umani" come puntualizzava Virginia) la sostanza non cambia nella sua gravità perchè nei loro racconti si metteva in evidenza il livello di perversione e crudeltà  con cui avevano messo in atto la loro insana libidine da reato penale. Tutte accuse che Epstein rigettava definendosi un semplice aggressore sessuale di persone consenzienti (e pagate) piuttosto che pedofilo o stupratore di minorenni.

La differenza l'avevano sottolineata in studio prima Alan Friedman e poi la giornalista italiana Giovanna Pancheri in qualità di esperta avendo lavorato per molti anni in America che hanno spiegato le dinamiche della società americana tutta basata sul denaro. E' vero non è un'opinione perchè ricordo che  anche una mia amica medico tornando dall'America per una conferenza  mi aveva riferito che sul biglietto da visita  gli Americani precisano l'ammontare del reddito per affermare il loro valore. 


Ma tutto il mondo è paese recita il luogo comune e questa è un'altra verità sulla quale riflettere perchè anche in Italia ci sono giri viziosi di uomini facoltosi con minorenni, reclutate da donnine compiacenti  e dei quali si viene a conoscenza quando sui giornali si scoprono i nomi i redditi e le bustarelle elargite per prestazioni sessuali. Se la Regina Elisabetta ha estromesso dagli incarichi istituzionali il Principe Andrea per prendere tempestivamente le distanze da lui facendo palesare di non credergli fino in fondo, anche se come regina era un atto dovuto,  a parare il colpo è stata chiamata a Corte la ex moglie Sarah Ferguson schieratasi a spada tratta a fianco del marito ad avvalorare la sua convinzione di innocenza su fatti assolutamente non commessi dal principe Andrea che per la scocciatura dello scandalo ha perfino dovuto chiedere pubblicamente perdono a Sua Maestà per la sofferenza causatale dopo aver ribadito la sua estraneità ai fatti (la sua parola contro quella di Virginia. Un classico). Sarà vero, sarà falso, Sarà Ferguson, sarà quel che sarà...ma forse sarà lei Ghislaine Maxwell a parlare e poi pagare un caro prezzo a seguir quel detto Cherchex La Femme. Un altro classico del genere potere e sesso. Quel che è certo è che il caso del connubio “il Mandrillo e la Virginia” lascerà il segno perchè il processo si celebrerà a breve lasciando comunque tutti nella certezza che ad essere segnate saranno anche tutte le altre vittime innocenti come lei verso le quali non c'è cifra che le ripaghi anche se “a onor del vero” la busterella l'avevano già presa a suo tempo tenendo presente che poi Epstein ha pagato il suo debito con la vita. Questo va detto. Quanto al principe Andrea  se la caverà con un nulla di fatto perchè anche se c'era non sapeva che fosse minorenne o meglio ancora lui dormiva come un cocco di mamma Regina. Reale creatura!



venerdì 24 settembre 2021

TITANE L'EROTOMACHINE MUTANTE

La Palma d'oro 2021 è stata assegnata al film Titane di Julia Ducournau che a fine mese sbarcherà nelle sale. E' la storia di un mutante Alexia-Adrien (Aghate Rousselle) così trasformata dopo un incidente in cui le è stato inserito una placca di titanio nel cervello che invece di renderla fragile come un pace-maker nel cuore, la rende forte nella versatilità di identità di genere alternando il maschio alla femmina il cui impulso sessuale è rivolto verso le macchine (automobili) sulle quali scarica tutto l'eros più trasgressivo perchè privo di freni inibitori.


 Il soggetto sarebbe originale se non si fosse già vista una scintilla ad accendere una scena nel film The Counselor nel momento in cui Cameron Diaz (l'amica del giaguaro)  nel masturbarsi appiccica  come una ventosa la sua vagina depilata ai vetri della macchina nella quale è seduto il suo partner che la guarda esterefatto ed impaurito piuttosto che infoiato tanto da riferire l'episodio ad un amico (Michael Fassbinder) paragonandola a un pesce palla che apriva e chiudeva oscenamente la bocca.


Su questa idea del film The Counselor più quella del mutante già vista in Lucy (con Scarlett Johansson a conferirle superpoteri di fisicità combattiva e intelligenza) si dipanano le performances erotomachine della protagonista  la quale spiega il meccanismo erotico non come fine a sé stesso ma come una rapporto d'amore.  Un po' come si vedono in quei docu-inchieste sul canale Cielo di Sex and Body nei quali si commenta in un studio ascettico e professionale il sesso esplicito a due a tre in ammucchiata in sado-maso bondage e in porno-gadget davanti e dietro tenendosi soavemente per mano a dimostrar quanto  amore ci sia alla base di tutto questo sesso hard. 


C'è chi ci crede e chi rimane un po' scettico così come avverrà nel vedere il film Titane che grazie al promo della Palma D'Oro gli darà il pass per prendere liberamente visione come film d'autore superando l'empasse del senso del pudore (si fa per dire) delle imprese erotiche di questo nuovo sex-symbol mutante, ad incarnare una sorta di tipologia non-binary che stan facendo tendenza fra individui o gruppi i quali ritenendosi al di sopra di ogni identità di maschio o femmina, alternano la scelta del genere a seconda del proprio estro creativo prendendo le distanze da ogni forma di travestimento perchè questa mutazione riguarda la sfera dell'anima più che quella della forma da assumere a seconda dell'estro delle esigenze o delle circostanze. Per esempio in una situazione di pericolo la parte maschile di attacco (la miglior difesa) prevarrà su quella femminile più tendente a restar paralizzata dalla paura.

Un tempo in psicologia  questo stato di sublime perfezione raggiunto dall'essere umano al di là dell'essere maschio o femmina, si chiamava persona (c'è anche un bellissimo film di Ingmar Bergman) mentre oggi col nuovo linguaggio vengono definiti non-binary appunto. L'importante comunque è raggiungere questo livello con consapevolezza certi di contribuire all'evoluzione della specie umana mediante le pari opportunità di genere sperando che non sia soltanto un atteggiamento di moda per distinguersi  diventando influencer famosi guadagnandoci sopra. Purtroppo non sempre è il pubblico a decidere con discernimento non essendo all'altezza del messaggio per cui spesso viene sedotto dal prodotto più accattivante che ad effetto emulazione crea una massa di social scimiottanti così come quelli che spopolano  sul web.

martedì 21 settembre 2021

INTIMACY COORDINATOR il MAESTRO D'AMORE E DI SESSO


 Non sempre nelle scene d'amore e di sesso gli attori si trovano a loro agio non sapendo come muoversi naturalmente buttando un occhio sul partner e un altro sul regista che dà le direttive con tutta la troupe intorno che osserva e riprende. In questa atmosfera poco intima si perde il pathos con la performance che diventa un movimento ginnico e qualche volta acrobatico quando si assumono posizioni scomode nel quale destreggiarsi per l'amplesso così come da copione.

Ci sono registi che sono molto attenti nel seguire ogni dettaglio mentre altri lasciano agli attori la libertà di esprimersi specie se sono noti per avere esperienze di questo tipo come sex symbol o femme fatal che hanno fatto strage di cuori e d'amplessi. 
Da un po' di tempo sui set cinematografici si aggira un consulente esterno chiamato Intimacy Coordinator per dare le dritte agli attori nelle scene intimissime ad alta gradazione erotica. E' una figura specializzata molto competente nel ramo che sa come farli emozionare andando oltre al gesto meccanico intromettendosi nella loro intimità per far salire la tensione simulando gesti e proferendo parole audaci e anche volgari come succede a volte fra coppie molte impostate nella vita perchè a letto si sa non c'è eleganza ed educazione che tenga.


Invece su Netflix è approdata la terza stagione di Sex Education tutto improntato a risolvere dilemmi erotico sentimentali di un gruppo di ragazzi a cui fa capo Otis il figlio di una terapista sessuale che mette in pratica i suoi insegnamenti. Dopo aver aiutato un compagno afflitto da eiaculatio precox ad avere rapporti soddisfacienti con la sua ragazza, Otis diventa un mito dispensando poi consigli a pagamento. 
La madre è interpretata da Gillian Anderson che proprio in questi giorni è stata premiata agli Award per l'interpretazione di Margaret Tatcher nella serie The Crown che ha fatto incetta di premi. 
La regista di Sex Education Laurie Nun si avvale appunto di una consulenza dell'Intimacy Coordinator per dare autenticità alle scene sentimentali ed erotiche degli attori motivando la scelta come doverosa e indispensabile essendo assurdo che da decenni sui set ci sia la figura di un fight coordinator per gestire scene di combattimento e solo ora si cominci a pensare a gestire quelle di sesso.


Lei è stata una delle prime anche perchè la serie è molto inclusiva per raccontare il mondo variegato dei giovani da quelli etero ai queer passando da un nuovo tipo che sta sempre più emergendo come il non binary perchè c'è molto bisogno di parlare di sesso di corpi di identità per incoraggiarli a vivere liberamente la propria sessualità creando un'alternativa alla disinformazione che ricevono dai siti porno del web dove imparano tutto del sesso senza riuscire ad andare oltre la masturbazione fra seghette ditalini e porno gadget, perchè incapaci di relazionarsi normalmente con i partner. Questo vale anche per le ragazze ormai anche loro molto attive nel soddisfare le curiosità per il sesso hard ed estremo.




VERDI IN GIUSEPPINA E L'OPERA IN VINTAGE

 Dopo le polemiche suscitate da un Giuseppe Verdi in crinoline a presentare IL FESTIVAL VERDI 2021 vestendolo a tema dell'Opera IN APERTURA ovvero il Ballo in Maschera, molti intellettuali fra i quali Vittorio Sgarbi inprimis si sono scagliati contro definendo l'operazione una blasfemia per aver reso ridicolo un mito come Giuseppe Verdi. Dopo aver visto anche un Don Carlos in bikini, Giuseppe Verdi in versione Giuseppina che era poi anche il nome della sua compagna (la soprano Strepponi), non ha digerito la dissacrazione proprio lui che nella Chiesa della Steccata aveva inscenato a suo tempo una pièce teatrale con beneplacito del vescovo e delle istituzioni della città di Parma che a Sgarbi ha sempre fatto i Ponti d'oro.

A Giuseppe Verdi invece secondo Sgarbi han fatto le scarpe facendolo scendere dal piedistallo per rappresentare una sorta di tragedia di un uomo ridicolo perchè più che Giuseppe poté la  Giuseppina non rendendogli il doveroso omaggio che nemmeno ai tempi in cui Giuseppe Verdi viveva a Parma aveva ottenuto inducendolo a trasferirsi a Milano sentendosi incompreso anche a causa delle critiche verso di lui e la compagna, donna libera (follie follie) e troppo disinvolta tra il solfeggio ed un gorgheggio (Libiam Libiam Libiam). Dopo il clamoroso successo ottenuto a Milano e in tutto il mondo, Parma ha vantato i diritti sul maestro senza togliersi lo sfizio a presentarlo en travesti.

Tornando al Ballo in Maschera riporto un mio post sul tema vintage e costumi di scena:

UN BALLO IN MASCHERA  1 e 2

IN VINTAGE con a seguir ...




https://ritaguandalini.blogspot.com/2019/01/un-ballo-in-maschera-vintage.html

VIVA VERDI VIVA IL PARMA






sabato 18 settembre 2021

GENITORI E FIGLI, FAMIGLIE TRADIZIONALI E ALLARGATE

 

Il Festival di Venezia appena conclusosi è stato l'anno dei figli di papà e mammà. Vittorio Gassmann Paolo Sorrentino e Pedro Almodovar hanno tutti reso omaggio a padri celebri, genitori e madri in binomio nella Spagna al tempo del franchismo.Il Leone d'Oro l'ha vinto una madre cattiva nel film L'événement con la regia di una donna Audrey Diwan a raccontar gli orrori e le umiliazioni subite da una ragazza che in nome della libertà di poter continuare a studiare e non dover andare incontro ad un futuro in povertà aveva deciso di ricorrere all'aborto clandestino per uscire dallo status di ragazza madre. Correva l'anno 1963 ed in Francia si veniva con il carcere così come con l'adulterio che però veniva punito solo nelle classi povere perchè ignorato nelle classi medio e alto-borghesi mentre veniva esaltato con le star da cinema e giornali come riportano le cronache dell'epoca nel raccontar le corna più famore di Liz e Richard sul set di Cleopatra alla faccia dei rispettivi coniugi che si sfilavano silenziosamente con tanta dignità nel portar le corna.

Nello stesso anno del film, 1963 sul tema aborto in Italia appariva una luce accesa dalla cantante Mina che si illuminava d'immenso tanto era stato grande il suo coraggio pargaonato a quello di una tigre, nel portare a termine una gravidanza scomoda in status single, facendo nascere il suo bambino a nome Massimiliano (figlio del compagno Corrado Pani) a costo di dover lasciare la carriera per lo scandalo suscitato che pagava nell'essere bandita dalla Tv dove imperversava già da tempo. Mina era una star ma c'erano come lei anche tante altre ragazze giovani e coraggiose che avevano partorito nel segno della cultura per la vita piuttosto che quello della morte “liberandosi” delle loro creature in grembo anche se spesso veniva loro strappato appena dopo il parto per dare il neonato in affido come per esempio in Spagna e in Inghilterra molto più rigidi nel risolvere questo doloroso dramma nell'intento di “liberare” la madre dal marchio dell'infamia a vita.

Queste sono tematiche difficili e delicate che comunque mettono la famiglia tradizionale, disastrata o allargata al centro della vita umana e sociale mentre si tende ancora ad emarginare lo status single sinonimo di diversità e minoranza, tanto da indurre  gli omosessuali a sposarsi adottando anche figli pur di essere inclusi in nuclei familiari che sono alla base di una società partecipativa a seguir quel concetto che libertà sia partecipazione. Tutto purchè si faccia famiglia ancora meglio se non tradizionale guardata con sospetto perchè sicuramente “dopo tanti anni” è solo di facciata.

 “Siamo una famiglia felice, con alti e bassi ma siamo ancora qui insieme per libera scelta ma anche per amor della figlia per cui...vogliamo mettere degli additivi?”

Questa domanda l'abbiamo risentita nel film Il Grande Freddo (su La 7) film abbastanza datato che comunque mette ben evidenza  il disagio di una donna single non più giovane di età che prova in una rimpatriata fra amici tutti sposati o accoppiati il cui smarrimento viene captato dalla padrona di casa la quale in un impeto di generosità fa un gesto sublime e maternale nell'offrire il seme del suo uomo (in una notte d'amore nel suo lettone) all'amica intenzionata a restare single senza voler rinunciare a diventare madre. Per quanto mi riguarda questo gesto sublime è l'unico a farmi apprezzare i vantaggi di una famiglia allargata, sempre più sbandierata come valore aggiunto, proprio perchè scaturita dalla solidarietà di due donne e dalla disponibilità di un uomo nel realizzare il loro progetto. Quando un nucleo allargato nasce dall'amore di tutti i componenti su una sorte di ancora di salvezza a dar stabilità allora può crescere e svilupparsi  altrimenti se si forma su basi poco stabili come con le separazioni spesso forzate lasciando rancori sopiti o totale indifferenza alle spalle, anche se si cerca una pacificazione civile c'è sempre il rischio di dover far buon viso a brutto gioco perchè quel gioco fa soffrire a volte anche irreparabilmente, i bambini essendo sempre futura fonte di litigi specie se in ballo ci sono grandi patrimoni da dividere, perchè nelle famiglie povere ci si adegua nel barcamenarsi insieme non avendo nulla da perdere per cui si può raggiungere una fetta di felicità. Ma la felicità dei genitori non si può  raggiungere sull'infelicità dei propri figli,per i quali si dovrebbe dar la propria vita.

La famiglia tradizionale comunque è sempre stata strenuamente difesa nei secoli e millenni per preservare i patrimoni che il divorzio invece vede disciogliersi come neve al sole. Vogliamo mettere additivi? Molto sale a recitar quel celebre sonetto “come sa di sale lo pane altrui” che i figli dovranno mettere fra i denti nel far buon viso a cattiva sorte nel vedersi palleggiar da una famiglia all'altra, perchè quando avranno i denti scatterà quel detto comune ma pur sempre immortale: “Il soldo rende tutti assassini” facendo scattare guerre intestine fra genitori e figli.  Questo per dire che la famiglia allargata è un ripiego non un valore aggiunto come si vuol far credere in tanti talk e non solo della Tv dove, Gruber docet, il chiacchiericcio imperversa ma giustamente ci vuole Libertà libertà libertà. La libertà è partecipazione, e chi non ci sta? Peste lo colga. Dalla cena dei cretini a quella delle beffe il passo è breve.


 

OMAGGIO ALLE DONNE FERITE A MORTE

E' scoppiata una polemica mediatica sul femminicidio, un tema che io avevo commentato in un mio spot dell'8 marzo 2015 in omaggio alle vittime e che qui riporto integralmente





venerdì 17 settembre 2021

FEMMINICIDI E LAPSUS FREUDIANI

 Una donna aggressiva che viene uccisa fa riflettere sul fatto che se la sia cercata perchè  non tutte le vittime sono innocenti. Mi fa venire in mente una mia amica che aveva una piccola azienda dove aveva reclutato carcerati in uscita per lavorare.Verso uno di questi provava una grande compassione perchè era stato condannato per avere ucciso la moglie: “Sì ma lei le aveva fatto le corna sputtanandolo in tutto il paese”

“Allora era giusto che morisse vero?” le aveva risposto ricevendo un “E' da capire poverino che pena” facendomi pensare che provasse una insana attrazione con tanta voglia di... Cosa che le si leggeva in faccia sapendo anche che il marito avesse  chiuso da tempo i rapporti intimi ma che lei nonostante ciò continuasse a restargli fedele ritenendosi una donna di sani principi morali. (!!!)

Questo discorso vale anche facendo un parallelo con quelle donne che quando vengono stuprate davanti al giudice si sentono chiedere se al momento del fattaccio portassero la minigonna o l'avessero provocato accettando delle avances per poi sul più bello pretendere che lui si tirasse indietro! Poverino è da capire, che pena.

Per capire gli uomini mi piace citare Marco Giallini in Tutta colpa di Freud quando spiegando in veste di padre piuttosto che di psichiatra alle figlie come sono fatti gli uomini si raccomanda a una di queste al suo primo appuntamento con un ragazzo di non mostrar troppo entusiasmo verso di lui perchè “Noi maschietti di fronte a una donna ingenuamente partecipativa (vedi pure un complimento)  facciamo le nostre cosette e poi ce ne andiamo”. 

Domanda. Se poi sei aggressiva, i maschietti ti possono anche ammazzare. 

Non era una domanda ma piuttosto un lapsus freudiano. Più che la pena per lei poté il pene di lui.



giovedì 16 settembre 2021

GF VIP LA CASA DEI BAIOCCHI

ALFONSO SIGNORINI  al Tg 5 in promo del GF VIP: "Il pubblico ama le storie..." 



UNA DELLE TANTE STORIELLE: Pin up in Love



SONIA BRUGARELLI ED ADRIANA  VOLPE La Gatta e la Volpe nella Casa dei Baiocchi

KATIA RICCIARELLI la Fata Turchina? Il dubbio serpeggia...



domenica 12 settembre 2021

11 SETTEMBRE: LA GRANDE MELA SPACCATA IN DUE

 Che cosa è cambiato a New York dopo l’11 settembre?

E’ lo stesso cambiamento che avviene in un cuore spezzato in due: si perde la fiducia aumentando lo stato di allerta.
New York era una città dura, violenta, ma anche molto viva e piena di energia.
Era una città creativa ed effervescente. Era quella città che ci descriveva Woody Allen in tanti suoi films come Manhattan, Alice, e Io e Annie dove le storie sentimentali non erano mai banali sempre improntate sulla ricerca di rapporti nuovi, diversi sul filo dell’intelligenza e dell’ironia anche se conditi in salsa demenziale. Un mix comico ed effervescente perché basato su un sentimento di ottimismo che si respirava, stante il benessere economico e l’orgoglio d’essere al vertice.


Difficile ritrovare quel clima di leggerezza così ben rappresentato anche in Sex And The City. Difficile trovare donne come Carrie che, uscendo a tarda notte da una festa, potessero ancora ciondolare allegramente in minigonna con i tacchi a spillo (magari senza mutandine perché dimenticate chissà dove) su una via deserta di New York in cerca di un taxi, o a fumar una sigaretta alle cinque del mattino sugli scalini della porta d’ingresso.


Non per niente il film, il primo girato sulla serie, è quasi tutto ambientato in Messico o Los Angeles. New York è cambiata. Lo provano gli appartamenti a Manhattan rimasti per anni invenduti: la gente ha cambiato aria, possibilmente non sotto l’ombra di qualche grattacielo.
Giustamente, dopo la falciata, è stato meglio essere prudenti e un filo diffidenti, senza comunque chiudere la porta all’ottimismo e alla speranza.
Dopotutto, con un cuore spaccato in due dal dolore la vita pulsa ancora, sorretta dalla volontà della mente di ricostruire e non farsi piegare. Mai.
Piuttosto che in ginocchio, meglio tagliar la testa... a Bin Laden così come avvenne nel maggio 2011.

Nel frattempo New York in piena crisi mondiale, aveva cominciato  a rinascere come abbiamo letto sul Corriere (27 maggio 2010):
"Il segnale è un grattacielo (nella foto) residenziale di oltre 300 metri di vetro e acciaio: sarà la più alta torre di appartamenti di lusso a Manhattan, il cuore pulsante della città.
I compratori provengono da tutti i paesi del mondo, Brasile, Cina Indiani Giapponesi, sicuramente i Russi. Insomma i nuovi ricchi. Il progetto è finanziato dal Medio Oriente (una garanzia, per parare attacchi kamikaze? Può essere…In politica come in finanza si fanno mediazioni senza tanti scrupoli), ed è il primo di una lunga serie perché sono in cantiere altri progetti che si estenderanno anche a Brodway."

Con il mercato immobiliare alle stelle, New York aveva alzato la testa.



venerdì 10 settembre 2021

GIOCHI DI POTERE AL FEMMINILE: LA FAVORITA


 Su Rai Play è uscito il film LA FAVORITA, 




 che sono andata a rivedere perchè curiosamente il potere viene gestito dalle donne a loro piacere. Infatti ne combinano di tutti i colori associando l’idea di potere al sesso estremo.
Amore e morte? Assolutamente no. Amore amore amore in una leccata infinita che alla fine sfocia nel dramma come da copione perché le donne lesbo consumano il sesso mettendo sentimento anche dove non ci dovrebbe essere diventando gelose e irrazionali possessive e perfide perdendo ogni controllo.

Il film è ambientato nei primi anni del 1700 raccontando il breve regno della Regina Anna afflitta da pazzia per aver subito 17 aborti che l’avevano resa succube delle particolari attenzioni di una sua dama di compagnia alla quale aveva delegato la gestione del potere che in seguito si vedeva rubare da una sua cugina chiamata a corte per fare la sguattera sottovalutando la sua volonta di essere pronta a tutto per diventare la favorità della regina che in privato amava molto sollazzarsi con le donne.

 In questo caso non è tanto l’intelligenza strategica a mettersi in gioco quanto la professionalità acquisita in pratiche sessuali dove si impara a non guardare in faccia a nessuno, tanto meno a vecchie volgari e grasse donne mature e vogliose così come impersonata da Olivia Colman nel ruolo della Regina Anna. Insomma ci vuole pelo sullo stomaco delle professioniste del settore che le due “dame” posseggono in pieno facendosi la guerra per poi vedere soccombere la prima (Rachel Weisz) in favore della seconda (Emma Stone) il cui destino sarà quello di essere l’unica ad aver l’onore di intrufolarsi fra le gambe della Regina perché lei ha il potere di ordinarglielo prendendola per i capelli e posizionarla lì  come e quando ne voglia. "Lecca!"

Bisogna esserci portate per il potere e anche per i relativi giochi non si scherza: è sempre gioco duro e sporco. Già. ma qualcuno lo deve pur fare. L’importante è non farsi logorare. Dall’ambizione? No dalla mancanza di buon gusto. E non si fa per dire!

                   INTERVISTA VIRTUALE AD ABIGAIL (interpretata da Emma Stone)
Il tuo personaggio nella Favorita è quello che emerge per intraprendenza, mancanza di scrupoli di ogni ritegno e di cattiveria. Ma non è questo il punto perchè vorrei sapere se lo consideri un personaggio attuale.

Io penso che Abigail si trovi alle prese come rampichina in una situazione molto simile a tanti ambienti lavorativi  di potere anche se non credo si giunga a questi livelli bassi e beceri ambientati in un’epoca dove si andava poco per il sottile tanto che le ragazze che facevano le preziose le chiamavano Les Precieuses ridicules. Le donne non portavano le mutande perché dovevano essere sempre pronte a soddisfare i loro uomini. Solo con la Rivoluzione sono cambiati i costumi.

Fra i contemporanei a livelli alti ci si muove con più velenosa perfidia senza arrivare a rapporti sessuali come per esempio ne Il Diavolo Veste Prada dove le due segretarie si possono considerare due “lecchine”.
Questo è il succo anche se non lo hanno succhiato. Il succo.

Ti sei mai trovata a fronteggiare queste situazioni nel corso della tua carriera?
Le situazioni più frequenti sono quelle a livello di fellatio perché per la maggior parte sono i maschi a gestire il potere i quali lo considerano un lasciapassare per avere una parte perché se fai un “pompino” ad arte sei probta per qualsiasi ruolo.
IO comunque me la sono sempre cavata.

Che vuoi dire?
Quello che ho detto. Poi lasciamo la libera interpretazione.

E con le donne sul set?
Con le donne ho sempre avuto un rapporto filiale di rispettosa sudditanza anche se sul set è tutta una finzione ma ammetto che qualche volta si vada oltre con i partner maschi perché loro non fingono facendosi sentire eccome negli approcci ma tutto spesso poi finisce con il film.
Con la Favorita i rapporti sono stati molto burloni per cui non c’era nulla di morboso. E’ come quando si guardano film porno in compagnia: si ride molto facendo svanire l’eros.
La risata è dissacrante ed irriverente abbattendo ogni tabù con naturalezza.
Così dal dramma alla farsa il passo è breve. Nel film c’è molta ironia nonostante il tema sia drammatico più di quanto sia stato rappresentato perché mette il dito sulle piaga della condizione femminile sottoposta che va oltre il “ditalino” perché per ottenere una fetta di potere si devono abbassare sessualmente umiliandosi fino all’annullamento di sé per cui difficilmente riusciranno ad assurgere a dignità una volta salite di rango perché restano marchiate per sempre.
Vedasi la Du Barry trattata da tutti con sufficneza nonostante la sua posizione di favorita del Re per esempio o ancora la Pompadour che per sopravvivere a Corte dopo essere stata la favoritasi era abbassata a fare la maitresse scegliendo giovani fanciulle da donare al Re.

Il finale della Favorita è terrificante perché nonostante Abigail sia diventta nobile , il suo ruolo a Corte resta quello della prostituta al servizio della Regina che una volta scoperta la sua infedeltà scoprendola ad infierire su un coniglietto, invece di distruggerla la tiene sadicamente a sua disposizione fra le gambe godendo del suo disgusto perpetrando una vendetta tutta femminile perché un Re l’avrebbe fatta frustare o decapitare.

Il film è interessante perché non si è mai vista un’intraprendenza da parte di governanti o serve a questi livelli dove si è raggiunta una sfacciataggine che non si sa se rispecchi la realtà dei fatti perché le “favorite” esercitavano il loro potere sempre sotto il controllo delle eminenze grigie di Corte che le tenevano d’occhio qualche volta manipolandole o facendole fuori quando diventavano ingombranti. 
Sì il film è un po’ troppo caricaturale perché a dire il vero nemmeno alle Regine era consentito di governare in maniera assoluta perché erano circondate da uno stuolo di consiglieri che praticamente le gestivano imponendo di  osservare rigidi  cerimoniali con regole scritte da secoli e perché non erano in grado di fare strategia di guerra o di fronteggiarle senza entrare nel panico. L’unica  che si ricordi  indipendente  nel governare nella storia è stata Elisabetta I che non ha mai voluto sposarsi preferendo le consulenze esterne di esperti fidati.

Tu ti sei immedesimata  molto bene nel ruolo di arrampicatrice.

Io amo questo personaggio perchè lo capisco. Abigail è una vittima in quanto donna venduta dal padre per pagare debiti di gioco che si è trovata in strada per cui non le restava che vendersi a sua volta nel buttarsi in un gioco che l'avrebbe riscattata dalla sua condizione. Purtroppo aveva sottovalutato quanto il gioco fosse duro e più grande di lei.
Infatti pur maneggiando in ogni dove anche fra le gambe della Regina non poteva aspirare a diventare tale. Se fosse stato un Re avrebbe avuto più possibilità così come era stato per Anna Bolena la quale ha soddisfatto la sua sete di potere anche se solo a metà dividendola col Re trovando poi l'apogeo con la figlia Elisabetta che l'ha riscattata alla perfezione.
Infatti Elisabetta non ha avuto eredi perchè si era compiuto un destino e Anna Bolena era una predestinata.
Abigail non è una predestinata. L'omosessualità non porta a niente perchè è una chiusura nel sé e per sé. E solo un gioco narcisista ammesso che rimanga a livello di gioco perchè nella vita prende tutta un'altra “piaga”scadendo nel patetico. Non per nulla si dice Che Lecca quando il latte arriva alle ginocchia.
Il maschio omosex per esempio preferisce prenderlo nel culo. Contento lui, contente tutte.

mercoledì 8 settembre 2021

HUNGRY HEARTS UN DRAMMA IN VEGANA E CRUDITE'

La Mostra di Venezia quest'anno ha presentato tanti bei film fra i quali si parla anche di capolavori. Insomma un'edizione speciale che ci invoglia ad andare al cinema per poterli vedere e farsene un'opinione perchè non sempre le entusiastiche recensioni del critico sono altrettato condivise dal pubblico.


Infatti uno di questi film Hungry Hearts  premiatissimo con coppa Volpi ai due interpreti Alba Rohrwacher e Adam Driver e miglior sceneggiatura al regista Saverio Costanzo, nelle sale d'essai è sbarcato in sordina. Poco rumore per nulla? No, perchè il film visto su Rai Play è bellissimo per la trama originale inquietante ed avvincente.

Il film italiano è d'autore perchè Saverio Costanzo è uno dei più talentuosi registi del nostro Paese, molto attento alle problematiche delle persone che racconta con semplicità e realismo. Alba Rohrwacher è un'attrice di rara sensibilità nell'entrare nei ruoli di donne difficili e fuori dal comune e in questo film conferma il suo talento duettando in coppia con un attore americano molto interessante, Adam Driver, che si sta imponendo anche in Italia grazie ad una figura particolare essendo alto con un viso non bellissimo asimmetrico ma di carattere forte senza comunque avere l'espressione da duro perchè le labbra carnose esprimono una voluttuosa sensualità e amore per la vita.

La coppia nel film è agli antipodi (lei minuta e raffinata lui alto e allampanato) ed invece di compensarsi risulta male assortita con una storia incentrata sulla crescita del loro bambino appena nato del quale la madre ha cominciato ad occuparsene esclusivamente rinunciando a lavorare. Purtroppo le sue attenzioni sono maniacali tutte improntate su una dieta salutista  escludendo alimenti importanti per favorire pappine al miele o frutta e verdura senza vedere la realtà di un neonato che oltre a non crescere è sempre malaticcio con linee di febbre costante. Il suo istinto di sopravvivenza è molto acuto nel percepire i pericoli sulla sua persona ma non su quella del figlio perchè si affida ciecamente alle nozioni apprese da libri e manuali che segue come una religione di vita.

Il marito pur riconoscendo la sua buona fede comincia ad occuparsi di nascosto del piccolo nutrendolo normalmente fino a quando la coppia non si dividerà per non cedere sulle rispettive convinzioni di crescita anche perchè lei è osteggiata da pediatri e servizi sociali i quali riescono ad affidare il piccolo alla suocera, madre di lui. 

Il piccolo con le sue cure riesce a rifiorire ma solo fino a quando non sarà restituito alla madre per aver subito uno schiaffo dal marito spaventato e spazientito dalla sua caparbietà nel volere agire a modo suo anche a scapito del figlio. Alla fine la suocera l'ammazzerà con un colpo di fucile scegliendo il carcere per dare vita al nipotino, il quale crescerà felice con il padre.Il film è strano ma fa riflettere sulle tematiche della nutrizione alternativa che i seguaci del vegano del crudité e quant'altro fuori dalla norma possono liberamente imporre anche ai minori senza curarsi delle conseguenze, fiduciosi invece di rafforzar in loro le difese immunitarie anche se medici e pediatri sostengono il contrario.



La fede per un'idea li rende ciechi e tali da credere di aver diritto di vita e di morte sulla prole. La cosa curiosa è che questa sorta di sette dietetiche siano sempre più numerose e venga sottovalutato il fatto che possano diventare pericolose e violente come nel film e purtroppo nella realtà così come stiamo constatando con i no-va no green pass. e qCerto il mondo è bello perchè c'è libertà di scelta ma la libertà di un uomo finisce quando comincia a limitar quella di un altro come in questo caso perchè continuando a far circolare il virus impedisce agli altri di combattere per la sopravvivenza e tornare a vivere. E quando in ballo c'è la sopravvivenza l'opposizione della parte avversa è giusto che venga combattuta con un sistemia anche drasticio come l'obbligo di vaccinarsi e del green pass che non devono essere considerati una forma di violenza ma di difesa della specie e della sua perpetrazione.

Il film Hungry Hearts è del 2014 ma il messaggio di combattere ogni forma inquietante di fanatismo senza un nesso logico e costruttivo ad impedire progresso e crescita è molto attuale insegnando che deve essere neutralizzato completamente ma ci permettiamo di dire  anche solo rendendolo innocuo in stretta minoranza proprio per lasciar un margine di scelta poco incisivo nel sistema. Il fanatismo è una religione di vita supportata da una fede estrema a fin di bene ma di fatto subendo la fascinazione del male per distruggere l'odiato mondo attaccandone il sistema per instaurarne uno migliore pensando che dal male possa nascere il bene. Il concetto non è sbagliato per chi pensa che la vita sia un inferno che non sono quelli che comunque amano la vita. Ahhh la vie en rose...! Certo le spine...ma valgono la pena per viverla e goderla: in buona sostanza mangiando bene e buona fede credendo in sé stessi. E come Dio vorrà.  Inshallah!

domenica 5 settembre 2021

LA FESTA DEL PD E UN PENSIERO AL FUTURO

 Con le vaccinazioni in quasi maggioranza si è ricominciato a partecipare ad eventi anche senza raggiungere il tutto esaurito che solo le varie movide possono ancora vantare . A Venezia per esempio si è visto un grande affollamento delle star in sfilata sul red carpet mentre il pubblico le ha guardate in Tv e sui giornali. A Sant'Ilario ha riaperto anche la festa del PD, un appuntamento immancabile spostato da giugno a settembre e ripreso in sordina formato ridotto vuoi per la stagione più freddina o vuoi perchè la gente è ancora restìa a uscire dopo essersi abituata a restare la sera a casa.


 Hanno fatto bene perchè non hanno perso molto. Infatti la festa si è svolta all'insegna di un'atmosfera mesta con un senso di tristezza che accompagnava le portate del ristorante dove pur rimanendo vuoti molti posti i pasti tardavano ad essere serviti senza raggiungere quel gusto di eccellenza degli anni gloriosi delle feste dell'Unità con perdippiù i prezzi gonfiati così come si sta verificando in tanti altri posti avendo il lockdown e le chiusure a intermittenza messo in crisi il settore della ristorazione ma non solo.

La nota più piacevole della serata è stata la visita al padiglione dei libri che si potevano acquistare a 0,50 cents insieme ad oggetti del mercatino dell'usato  annessi in un piccolo spazio con occasioni strepitose come vassoi in silver, sempre a 0,50 cents insieme a pezzi di ceramica bianca, stessa cifra,  da forno e da tavola di cui ho fatto scorta con grande gioia che non è cessata prendendo un buon caffè per ascoltare un complessino formato da una coppia giovane che suonava e cantava. Il repertorio era quello degli anni 60/70 i più graditi da sempre per le canzoni dai testi romantici da Pensiero Stupendo a Grande Grande Grande, da Battisti a Fabio Concato, passando da Nicola Di Bari e La senti questa Voce? Sì, la voce era squillante come mai si sente ai vari Festival e chissà perchè le più belle voci le devi sentire nelle sagre o nelle feste del PD. In queste ultime anni fa, quando si chiamava La Festa dell'Unità, si invitavano big della canzone mentre ora sono i complessini alla Casadei a farla da padroni.

Ad applaudire questa coppia c'ero solo io e dopo aver lanciato un “brava, brava” si era riunito un piccolo gruppo ma ormai la festa era giunta al termine, finita con il commiato Che Domenica Bestiale per poi farci immergere nel silenzio tombale verso l'uscita facendoci pervadere dalla nostalgia del bellissimo tempo che fu la Festa del PD, animata da un clima festoso con tanti padiglioni suddivisi fra la cucina emiliana, sarda e quella del pesce e con tante bancarelle a fare da contorno con sottofondo le musiche tra canzoni ballo liscio e latino. Gli echi di quelle feste risuonavano ancora nelle nostre orecchie mentre raggiungevamo il parcheggio anche quello semivuoto facendoci pensare che non sarà più come prima  perchè anche se dovesse accadere ci vorrà molto tempo per cui nel frattempo potremo essere cambiati sperando comunque che il covid ci abbia piegati per consentirci di rialzare senza averci spezzato in due come il PD dal quale è sorta Italia Viva dove si distingue per la gioia di chi la guarda, l'iconica Maria Elena Boschi sempre intenta a pomiciare in pose bollenti. Viva la foca!


Peut etre se non ci fosse la Giorgia Meloni sulla scena mediatica sempre e comunque presente in Parlamento per riferir le sue argomentazioni con un fervore e una passione tali da aver ormai convinto la maggior parte degli elettori, donne in primis conquistate dalla grinta della leader di Fratelli d'Italia. Viva l'Italia! 

Non de' Gregorio comunque...perchè  la Meloni sgomita sia a destra che a manca,




Maria Elena aprendo e Concita svenendo! Pensiero stupendo...


sabato 4 settembre 2021

SEPARIAMOCI COSI' SENZA PUDOR

Di ritorno dalle vacanze a Settembre molte coppia si ritrovano ad affrontare una crisi. E’ assodato che in questo mese aumentano le separazioni per la sofferenza di aver vissuto insieme giorno e notte. Galeotta fu quella vacanza che ha fece scoppiare quella coppia che durante l’anno invece riusciva a barcamenarsi nel quotidiano mantenendo  un proprio spazio di lavoro di interessi di stacchetti vari che contribuiscono al piacere di ritrovarsi insieme per la cena. 

La vacanza in coppia o famiglia è spesso colpita da sindrome della barca a vela perché mette a dura prova la convivenza forzata giorno e notte di una coppia o di una famiglia con amici e parenti vacanzieri a sbafo e dove magari c’è un solo bagno per tutti. Infatti in barca a vela gli spazi sono piccoli e per affrontare un viaggio bisogna essere temprati (vedasi il film per esempio Ore 10 Calma Piatta oppure la piccola Greta Tunberg che ha attraversato l’atlantico insieme ai Casiraghi con un solo secchio per fare pipì e popo’).


Le separazioni sono sempre dolorose rasentando a volte la tragedia con botte e insulti ma quelle più difficili si verificano quando si è raggiunto lo stadio finale dell’indifferenza che non trova una via di sbocco nello sfogarsi con accuse reciproche che poi magari col tempo si superano trovando un po’ di pace. Quando la separazione è inevitabile è sempre meglio cercare una soluzione  civile così come insegnano le star che non mancano mai di vantarsi della loro famiglia allargata dove vivono felici in perfetta armonia. Tutte tranne la famiglia di Al Bano l’eccezione che conferma la regola. Le altre vivono in allegria come Mara Venier che sembra Rosa e i Suoi mariti perché delle loro partner non c’è traccia a festeggiare così come Maurizio Costanzo che ha il vezzo di invitare la Simona Izzo sua ex con il suo attuale marito, la quale anche lei si bea come una sorta di Rosa e i Suoi mariti due la Venditti che ha lasciato il posto a Costanzo seguito da Tognazzi. Sempre meglio che tenere un marito portando le corna con dignità.per salvare l’immagine della famiglia tradizionale che paga sempre specie se in livello istituzionale.


 Insomma ciascuno gestisce la propria separazione come meglio crede anche in modo alquanto originale come nel film L’amore Flou, film francese poco credibile ma gustoso perché la commedia è divertente e anche molto hard senza essere volgare toccando temi attuali una volta presa la decisione di andare per la propria strada formando nuove accoppiate come l’uomo maturo e la ragazzina o viceversa, con puntatine all’esperienza lesbo e decisione finale di dare l’utero in affitto della propria compagna di letto a due gay vicini di terrazzo.


E’ difficile rispecchiarsi in questa coppia che scoppia anche se di assoluta normalità fisica che rasenta la bruttezza. Lei magra e nervosa con tanto di bitorzolo al naso lungo che le casca in bocca mentre lui sembra una macchietta di Zelig quel ragazzo tossico appena uscito da un centro sociale con tanto di capello e maglietta unti che a 55 anni va in skyboard. Lui ne esce comunque meglio perché più emotivamente distaccato ed ideologicamente impegnato mentre lei è un filo assatanata di sesso come se senza il c…non si potesse vivere. Infatti si consola con i sexy toy (a doppio uso peraltro) facendo la svenevole con il primo che passa basta che respiri. La coppia però si ama a sua insaputa ma non a quella dei loro bambini che non si accorgono del dramma perché decidono i andare dopo la separazione ad abitare in un appartamento con ingressi indipendenti e la camera dei figli che fa da divisorio dividendosi anche l’amore dei genitori che fanno a gara per viziarli facendoli scegliere tra un piatto di lasagne di mamma e la play station di papà. Il via vai dei nuovi partner crea una sorta immancabile di gelosia che fa riaccendere la fiamma non tanto della passione quanto quella  dell’amore eterno vissuto in separazione suggellato con un’affettuosa amicizia basata sulla complicità  e mutuo soccorso.

Non male come soluzione anche se siamo nell’ambito dell’utopia ma sono le nuove idee che valgono per affrontare una separazione all’insegna del c’eravamo tanto amati perché dimenticarlo? Proviamo a salvare quel filo di sentimento che ci aveva fatto innamorare facendoci ridere per ogni cosa anche senza senso, ma solo così per simpatia Si cresce si matura si cambia ma la voglia di ridere non si spegne mai. L’importante è trovare l’intesa originaria? No, le batture giuste. 


Anni di Casa Vianello avrebbero dovuto insegnarci qualcosa. Infatti questo film viaggia un po’ sul filo di che noia che barba ma in fondo ci amiamo sempre. 

Sì ma ciascuno nel proprio appartamento.

Questa è la sfida che ci aspetta per salvare la famiglia. In piena libertà. 

venerdì 3 settembre 2021

I984: IL GRANDE FREDDO E’ GRANDE FRATELLO.

 


    https://www.youtube.com/watch?v=9TPQurEzC5Y

Un letto sfatto, ma vuoto come a significare un deserto. 

Sì perché la vita ruota intorno ai protagonisti riuniti in una sola stanza, quella Del Grande Freddo, film il cui successo (William Hurt, Glenn Close, Mary Kay Place Tom Beregnger.per la regia di Lawrence Kasdan) è esploso nel 1984 anno in cui Orwell aveva datato il suo Grande Fratello.

Accolto con freddezza dalla critica ma calorosamente dal pubblico il film viaggia sulle ali della nostalgia, che fa capo al ricordo di un amico morto (Kevin Kostner), cavalcata a lacrima asciutta, fra prime colazioni e interminabili bevute e poi fra un atto d’amore, uno scambio di partner, un progetto di vita insieme, una chiacchiera, una corsa, lo yoga.  

Noia? No, la felice scoperta della necessità di poter essere in-fedeli a se stessi. Perché il film è il riconoscimento franco che  non si è ora se non si accetta di essere stati una volta. Senza trucchi né inganni né moralismi i protagonisti si mettono a nudo facendo un bilancio della loro esistenza fatta di contraddizioni di fallimenti e di successi, soprattutto grazie agli ideali traditi, ma senza rimproveri, incrociati o a sé stessi perchè si parla del passato e del presente senza complessi, senza boria né umiltà. In particolare spicca la storia di un reduce dal Vietnam che, se prima di partire era adorato da tutte le ragazze della scuola come guru di una vita alternativa, tornando impotente non piange né recrimina ma accetta semplicemente di andare avanti. 

La sintesi del film si può trovare nell’appartamento come metafora di tutti i rapporti di classe esistenti che ci dividono con una sua precisa geografia nella Valle della Morte (nessuna cucina è uguale a un’altra come nessuna città).  E proprio per questo consente una eccezionale concentrazione, per cui i corpi possono fluttuare e scontrarsi meglio fra separazioni e incontri. 

Il film Il Grande Freddo era sicuramente la base lancio da cui sono partiti i vari reality Tv, Grande Fratello in primis. 


mercoledì 1 settembre 2021

DIANA, DUE GIOIELLI E UNA FAVOLA

Tra cinema e Tv i biopic e docu sulla principessa Diana sono tornati in auge dopo il grande successo di The Queen e la serie Tv The Crow che ha dato molto spazio alla storia del matrimonio di Diana e Carlo.

 Una storia che tutti ormai conosciamo a fondo anche se i promo dei nuovi format promettono immagini inedite  perchè sono le immagini di Diana con tutti i suoi look ad aver conquistato l'ammirazione del pubblico più di quanto abbiano fatto le sue opere di beneficienza e le sue pene d'amore.

Diana è stata l'icona più stilosa dell'ultimo ventennio del novecento che ha surclassato dive, rock star e modello distinguendosi per l'eleganza raffinata accompagnata da gioielli da favola ben lungi dalle patacche di Madonna indicata come sua rivale antagonista. Diana amava molto le perle ma la sua favola è cominciata con un anello donatole da Carlo suo primo fidanzato, formato da uno zaffiro blu incastonato in una coroncina di diamanti, ed è finita con un altro anello di fidanzamento formato da diamanti sfaccettati incastonati su un cerchietto in oro giallo,  scelto a  Montecarlo presso il gioielliere Repossi insieme a Dodi Al Fayed a chiudere il cerchio  della sua favola.   Ecco un particolare inedito che comunque nessun documentario ha mai messo in evidenza.


Ora a Venezia c'è grande attesa per il film Spencer dove Diana è impersonata da Kristen Stewart la quale come tante altre interpreti, Naomi Watts in primis, non ha le physique du role non trasmettendo la grande energia che Diana emanava dalla sua persona di alta statura sempre sorridente nello slancio del generoso abbraccio verso la folla e verso gli emarginati. I biopic sono più orientati a descrivere il suo lato privato e molto fragile per cui si comprende la scelta di interpreti di fisicità minuta adeguata a rappresentare il malessere e le insicurezze che la principessa si portava dentro.

Ieri sera su Rai Uno abbiamo assistito al nuovo docu su Diana quasi tutto incentrato sul suo disagio nella vita di palazzo e la cui fonte Diana attribuiva alla relazione del  principe Carlo con Camilla perchè le aveva causato una sofferenza tale da far vacillare la sua salute mentale (un problema che ha ereditato il figlio Harry) per tentare il suicidio (mentre era incinta di 4 mesi di William) ed ammalarsi di bulimia causa depressione e mancanza di stima di sé. Tutte problematiche che non hanno comunque intaccato il principe William (il quale unisce lo stesso aplomb del padre al sorriso aperto della madre) e meno male perchè un giorno salirà al trono per regnare sull'Inghilterra con accanto una donna forte come Kate.

Ben presto il format Tv è diventato un filo soporifero non solo per le cose dette e più volte già sentite ma per tutto quel crogiolar nella tristezza di una principessa in fashion style il cui luccicchìo delle lacrime si confondeva con i bagliori dei diamanti  in testa. La cosa curiosa è constatare quanto i media cinema e Tv insistano nel raccontare Diana senza tener conto della disaffezione del pubblico come dimostrano le scarse visite alla tomba della principessa.

Infatti il popolo inglese ha rivalutato la Regina Elisabetta la cui popolarità nel periodo della morte di Diana era scesa ai minimi storici. Anche il principe Carlo ha ritrovato consensi dimostrando quanto l'amore con Camilla fosse profondo e come il buon vino una volta invecchiato abbia assunto un aspetto autorevole e rassicurante ben lungi dal ragazzo tutto denti e orecchie a sventola che la bellezza di Diana oscurava. Il matrimonio di Carlo e  Diana si è rivelato un disastro perchè non era
basato sull'amore  ma sull'interesse da parte di entrambi: lei perchè mirava a restare vergine per  sposarsi solo ed esclusivamente nell'Abbazia di Westminster per cui aveva già l'idea di arrivare  al principe Carlo erede al trono, mentre lui perchè l'establissment imponeva una ragazza vergine e di nobili origini. Tutte e due sapevano di far parte di un disegno  dove i sentimenti erano in secondo piano rispetto alle esigenze dinastiche di un erede al trono per perpetrare la specie reale dei Windsor, patto che la coppia ha voluto onorare all'inizio con buona volontà senza comunque che mai si accendesse la scintilla della passione per cui Carlo e Diana si erano dedicati separatamente alle loro vite sentimentali mantenendo un rapporto di facciata.

Diana aveva puntato il dito contro Carlo nel momento in cui era stata scoperta la sua tresca col nome in codice “Strizzolina” diventando ridicola al mondo intero dopo che il pubblico si era commosso con le sue rivelazioni shoccanti pubblicate in un libro dal giornalista Andrew Morton.  

Con l'intervista alla Bbc con la faccia sofferente  Diana aveva recuperato di nuovo il consenso di tutto il pubblico schieratosi completamente dalla sua parte perdendo definitivamente quello della Corona con inevitabile divorzio.  Per Diana era iniziata una nuova vita vissuta in libertà come una sorta di santa peccatrice senza distinzione fra il lusso di una star e impegno umanitario sempre inseguita da uno stuolo di paparazzi che l'hanno accompagnata nell'ultima corsa con l'ultimo fidanzato Dodi Al Fayed in odor di traffico d'armi, e dopo che lei aveva appena partecipato alla campagna delle mine anti-uomo (!!!) imboccando il tunnel dell'Alma nel quale era stata accecata dai flash fino all'ultimo respiro mentre la sua mano teneva in mano il gioiello di lui, privo di vita. La favola era finita.

Ai posteri l'ardua sentenza dopo che i media caleranno un velo pietoso perchè per ora il ricordo di Diana rende ancora molto a livello di audience e vendite.