mercoledì 8 settembre 2021

HUNGRY HEARTS UN DRAMMA IN VEGANA E CRUDITE'

La Mostra di Venezia quest'anno ha presentato tanti bei film fra i quali si parla anche di capolavori. Insomma un'edizione speciale che ci invoglia ad andare al cinema per poterli vedere e farsene un'opinione perchè non sempre le entusiastiche recensioni del critico sono altrettato condivise dal pubblico.


Infatti uno di questi film Hungry Hearts  premiatissimo con coppa Volpi ai due interpreti Alba Rohrwacher e Adam Driver e miglior sceneggiatura al regista Saverio Costanzo, nelle sale d'essai è sbarcato in sordina. Poco rumore per nulla? No, perchè il film visto su Rai Play è bellissimo per la trama originale inquietante ed avvincente.

Il film italiano è d'autore perchè Saverio Costanzo è uno dei più talentuosi registi del nostro Paese, molto attento alle problematiche delle persone che racconta con semplicità e realismo. Alba Rohrwacher è un'attrice di rara sensibilità nell'entrare nei ruoli di donne difficili e fuori dal comune e in questo film conferma il suo talento duettando in coppia con un attore americano molto interessante, Adam Driver, che si sta imponendo anche in Italia grazie ad una figura particolare essendo alto con un viso non bellissimo asimmetrico ma di carattere forte senza comunque avere l'espressione da duro perchè le labbra carnose esprimono una voluttuosa sensualità e amore per la vita.

La coppia nel film è agli antipodi (lei minuta e raffinata lui alto e allampanato) ed invece di compensarsi risulta male assortita con una storia incentrata sulla crescita del loro bambino appena nato del quale la madre ha cominciato ad occuparsene esclusivamente rinunciando a lavorare. Purtroppo le sue attenzioni sono maniacali tutte improntate su una dieta salutista  escludendo alimenti importanti per favorire pappine al miele o frutta e verdura senza vedere la realtà di un neonato che oltre a non crescere è sempre malaticcio con linee di febbre costante. Il suo istinto di sopravvivenza è molto acuto nel percepire i pericoli sulla sua persona ma non su quella del figlio perchè si affida ciecamente alle nozioni apprese da libri e manuali che segue come una religione di vita.

Il marito pur riconoscendo la sua buona fede comincia ad occuparsi di nascosto del piccolo nutrendolo normalmente fino a quando la coppia non si dividerà per non cedere sulle rispettive convinzioni di crescita anche perchè lei è osteggiata da pediatri e servizi sociali i quali riescono ad affidare il piccolo alla suocera, madre di lui. 

Il piccolo con le sue cure riesce a rifiorire ma solo fino a quando non sarà restituito alla madre per aver subito uno schiaffo dal marito spaventato e spazientito dalla sua caparbietà nel volere agire a modo suo anche a scapito del figlio. Alla fine la suocera l'ammazzerà con un colpo di fucile scegliendo il carcere per dare vita al nipotino, il quale crescerà felice con il padre.Il film è strano ma fa riflettere sulle tematiche della nutrizione alternativa che i seguaci del vegano del crudité e quant'altro fuori dalla norma possono liberamente imporre anche ai minori senza curarsi delle conseguenze, fiduciosi invece di rafforzar in loro le difese immunitarie anche se medici e pediatri sostengono il contrario.



La fede per un'idea li rende ciechi e tali da credere di aver diritto di vita e di morte sulla prole. La cosa curiosa è che questa sorta di sette dietetiche siano sempre più numerose e venga sottovalutato il fatto che possano diventare pericolose e violente come nel film e purtroppo nella realtà così come stiamo constatando con i no-va no green pass. e qCerto il mondo è bello perchè c'è libertà di scelta ma la libertà di un uomo finisce quando comincia a limitar quella di un altro come in questo caso perchè continuando a far circolare il virus impedisce agli altri di combattere per la sopravvivenza e tornare a vivere. E quando in ballo c'è la sopravvivenza l'opposizione della parte avversa è giusto che venga combattuta con un sistemia anche drasticio come l'obbligo di vaccinarsi e del green pass che non devono essere considerati una forma di violenza ma di difesa della specie e della sua perpetrazione.

Il film Hungry Hearts è del 2014 ma il messaggio di combattere ogni forma inquietante di fanatismo senza un nesso logico e costruttivo ad impedire progresso e crescita è molto attuale insegnando che deve essere neutralizzato completamente ma ci permettiamo di dire  anche solo rendendolo innocuo in stretta minoranza proprio per lasciar un margine di scelta poco incisivo nel sistema. Il fanatismo è una religione di vita supportata da una fede estrema a fin di bene ma di fatto subendo la fascinazione del male per distruggere l'odiato mondo attaccandone il sistema per instaurarne uno migliore pensando che dal male possa nascere il bene. Il concetto non è sbagliato per chi pensa che la vita sia un inferno che non sono quelli che comunque amano la vita. Ahhh la vie en rose...! Certo le spine...ma valgono la pena per viverla e goderla: in buona sostanza mangiando bene e buona fede credendo in sé stessi. E come Dio vorrà.  Inshallah!

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