giovedì 14 ottobre 2021

MARGARITA SIMONOVA BALLERINA DEL BOLSHOI

 


 Le miniballerine sono come le miss, dietro ad ognuna c'è sempre una mamma che fin dalla tenera età
 la vede già come etoile o come la più bella del Paese con la differenza che le mamme delle ballerine sono le più fanatiche. Infatti appena le loro creature vengono iscritte ad una scuola di danza hanno già in dotazione scerpette e tutù mentre in famiglia sono trattate da piccole dive in attesa del saggio per acclamarle sul palco. Poi vabbè non importa se alla prima apparizione, la più adorata e viziata, inciampa mandando un chiaro messaggio a mammina che quella non è la sua strada perchè la danza classica è fatta di sacrifici con esercizi estenuanti alla sbarra, perchè mammina non smetterà mai di sognare di vederla magari ad Amici di Maria de Filippi la scuola d'eccellenza della Tv dove si divertono col reality seppur dando un addio a Roberto Bolle nella speranza di affiancare Stefano De Martino. 



Come diceva Carla Fracci la danza è sacrificio disciplina e determinazione che per molte è supportato dal forte di desiderio di riscatto da una vita povera.Infatti i più grandi ballerini sono di umili origini come la Fracci appunto, Rudolf Neureiev e lo stesso Roberto Bolle. Le ballerine non nascono nobili ma lo possono diventare emergendo raggiungendo la perfezione con il lungo collo e la fisicità aggraziata di un cigno danzando nel lago la più emozionante ed acrobatica performance della danza classica per ottenere la consacrazione come prima ballerina di un Teatro. Librando in volo come un uccello raggiunge l'apice nell'esternare il talento che ha caraterizzato la carriera facendo scuola del più grande ballerino di tutti i tempi, Rufolfh Neureiev il cui salto alla dogana dell'aeroporto di Parigi gli aveva permesso di lasciare la Russia per trovare la libertà in Europa la quale gli ha fatto ponti d'oro acclamandolo in tutti i Teatri nei quali ha insegnato “il balletto russo”, quello più rigoroso nel seguire il classico sia come tecnica che come espressione dell'anima. 

Nel film La Ballerina del Bolshoij la protagonista Yulka Olshanskaya (interpretata da Margarita Simonova) è una ragazzina di una scuola dove si allenano ballerine il cui obiettivo è di arrivare al Bolshoij è seguita da una vecchia maestra (ex ballerina) che la impone perchè si disti ngue fra tutte nel danzare “con gioia” sprizzando energia ed entusiasmo tali da sopperire a qualche difetto di tecnica solo per mancanza di esperienza.


 Dopo difficoltà ed ostacoli da superare nella forte competizione instaurata fra le allieve proprio per stimolarle a dare il massimo Yulka riesce ad arrivare al Bolshoij per la sua esibizione del Cigno chiudendo la scena con il volo a gambe spiegate in parallelo alle braccia come una sorta di Billy Elliot. La somiglianza non è casuale a voler sottolineare come il cigno possa essere interpretato indifferentemente da femmine e maschi (al di là delle parodie dei Trokadero).

Infatti il cigno è un animale di rara eleganza per il collo lungo, l'incedere silenzioso ed aggraziato: l'aspetto degli esemplari dei due sessi è molto simile variando in modo impercettibile nelle dimensioni per cui non si riconosce il maschio dalla femmina essendo praticamente uguali.  Il film è bellissimo per chi ama il balletto ma non solo perchè è molto interessante nel mettere in evidenza il duro allenamento di una scuola di danza frequentato da ragazzine all'apparenza come tante della loro età vestite sportivamente anche un filo sciatte e qualche volta sguaiate, per niente chic come in tante fiction del genere, che comunque appena inizia il tocco del pianoforte si trasformano uscendo dal bozzolo  con movenze leggiadre ed aggraziate che incantano. 

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