La guerra in Ucraina ha fatto sentire i suoi effetti anche da noi facendo impennare i prezzi ai prodotti di consumo di prima necessità delle famiglie come la farina pasta l'olio di girasole e il riscaldamento delle case anche se poi questi rincari sono stati dichiarati illegali frutto di speculazione dei soliti arraffoni che in tempo di guerra poi si scatenano ancora di più. Le notizie si accavallano alle smentite così come quelle dei fatti di guerra dove gli esperti in Tv hanno sostituito i virologi del Covid. Ognuno di noi quindi sceglie il suo preferito come punto di riferimento per autorevolezza e credibilità. Fra questi a me personalmente aveva convinto Ferruccio De Bortoli in un suo intervento dal tono fermo e pacato di chi sa quel che dice sul Corriere On Line quando aveva spiegato che le sanzioni sono efficaci solo come annuncio perchè in pratica si possono fronteggiare con escamotage rimettendosi in conto terzi così come puntualmente hanno fatto oggi gli oligarchi russi “rifugiandosi” a Dubai e Abu Dabi, ricchissimi Paesi che sono ancora in affari con Putin.
Numerosi sono anche gli opinionisti strilloni e non, intellettuali ed esperti vari dai quali attingere delucidazioni sulle strategie di guerra adottate da Putin contro Zelensky fra i quali abbiamo notato l'autorevole pensiero di Michele Santoro espresso da Giovanni Floris formulato con sincerità e fermezza affermando che se l'Italia insieme all'Europa abbia il dovere di offrire aiuti all'Ucraina in tutti i modi possibili, non debba pensare che per salvare Zelensky si debba scatenare la terza guerra mondiale. Enrico Mentana invece dopo aver mandato in onda un filmato di Zelensky con il quale rincuorava il suo popolo sicuro di vincere al cento per cento, a malincuore osservava quanto invece le notizie fossero poco rassicuranti così come le immagini ricevute dal suo inviato. Il quale comunque parlava da una postazione che non permetteva di avere un quadro generale di tutto lo scenario di guerra che a tutt'oggi non si sa come andrà a finire. In questi momenti drammatici e di incertezza bisogna essere lucidi per analizzare il da farsi rivedendo il nostro modo di vivere per renderci indipendenti almeno a livello agro-alimentare alla base della sopravvivenza di un popolo in guerra-
C'è una bellissima canzone Ciao Amore, cantata da Luigi Tenco a S.Remo che lo aveva indotto al suicidio per essere stato ignorato, le cui parole sono profetiche. Infatti parla di un ragazzo che lasciava la sua terra per andare lontano: “...Dai carri dei campi Agli aerei del cielo...E poi non avere un soldo nemmeno per tornare”. Parole che sono molto attuali se si intende come soldo la perdita della memoria per poter ricominciare come prima. Infatti molti giovani hanno lasciato i campi per tuffarsi nel progresso e oggi che abbiamo tanto bisogno di grano non possono tornare all'agricoltura, al di là di quella bio di frutta e verdura, perchè non ne sono più capaci o hanno dimenticato. "Che ne sai tu di un campo di grano. Poesia di un amore profano. La paura di esser preso per mano Che ne sai..." cantava Lucio Basstiti
Noi giovani della generazione di Tenco e di Battisti invece non abbiamo dimenticato i campi di grano che coprivano l'Italia con la trebbiatura che era una occasione per fare festa. C'erano anche campi di girasole che sotto il nostro sole crescono meglio che al nord in Ucraina così come il grano e le pannocchie che oggi i bambini non sanno nemmeno cosa siano.
Perchè abbiamo smesso di coltivare questi beni importanti per la nostra vita? Il mercato globale ha favorito le grandi aziende che per esportare i prodotti lavorati hanno dovuto importare da Paesi più poveri a prezzi inferiori facendo chiudere i piccoli centri agricoli che erano comunque numerosi e in grado di soddisfare il fabbisogno del Paese. E ora ci troviamo a dover rischiare di restare senza pane... Ah, c'è un altra canzone che rappresentava lo specchio del nostro Paese agricolo : “Andiamo a mietere il grano, raccoglieremo l'amore...E tra le spighe dorate Avrai la mia estate ed il mio cuor Quando la trebbia finita sarà. Nel casolar potremo tornar!”
E poi ancora con Tenco: “La solita strada bianca come il sale. Il grano da crescere i campi da arare... Per sapere se domani si vive o si muore...Ciao amore ciao.” Parole sante.
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