venerdì 23 settembre 2022

L'OPERA LIRICA NON E' PIU' PER LE DIVINE

 L'Opera Lirica pur continuando gli allestimenti secondo tradizione è notevolmente cambiata perdendo quell'aura e quel fascino degli antichi fasti che andranno sempre più a disperdersi visto la maggiorazione dei costi che nel futuro si dovranno sostenere con le spese di luce e riscaldamento. Il futuro della Lirica così come spettacoli di prosa sarà nelle arene estive perchè si prestano a scenografie mastodontiche con numerosi spettatori così come si è constatato con le opere all'Arena di Verona che questa estate hanno riaperto con grande successo sia di platea che nella visione in Tv. La quale comunque  quest'ultima  ha il pregio di mostrare particolari che dalla platea sfuggono che fanno apprezzare ancor di più l'opera per la gioia degli occhi oppure aumentarne le critiche per alcune minuzie poco curate.


Per esempio nella Traviata -  presentata come di Zeffirelli quando invece l'allestimento, e si vede benissimo, è stato quello di Cecilia Gasdia al quale Zeffirelli ha dato il suo avallo anche se, causa avanzata età, in un flash di partecipazione è sembrato un filo perso – pur essendo molto ammirata nell'esecuzione del bel canto non si capisce perchè Violetta sia stata vestita di un celeste cielo infinito che si espandeva fra arredi tendaggi décor e passamanerie. Una scelta che il maestro Zeffirelli non avrebbe certamente fatto essendo un regista meticoloso la cui arte di allestire aveva appreso alla scuola di Luchino Visconti del quale tutti conosciamo il rigore meticoloso nella cura di ogni dettaglio. Zeffirelli ha intrapreso la sua strada con un gusto rinascimentale che non prevede colori pastello anche nell'800 a Parigi dove è ambientata La Traviata per cui nell'opera all'Arena la protagonista doveva essere immersa nel colore dell'azzurro antico (carta da zucchero per intenderci) mixato a piacere con il rosa, sempre antico per riprodurre i tenui colori violacei del lillà (come giustamente è stato fatto nelle scene di campagna) con tutti gli altri a seguire compreso il rosso  tiziano il carminio (il rosso Valentino non era ancora stato inventato) il blu il verde bosco ecc.

L'altra curiosità è la scelta dei gioielli ad effetto patacche per le parure da bancarelle dell'antiquariato che adornavano Violetta e che sono ben lontani da quelli creati su misura per la cantante Maria Callas  con i mitici Swarovsky che mandavano bagliori saettanti ad accompagnare la sua gestualità drammatica. Sono raffinatezze che ormai l'opera lirica non si può più permettere così come le scenografie mastodontiche che ormai tutti i teatri hanno sostituito con pochi arredi in stile o addirittura moderni per fare “innovazione”. Giuseppe Verdi per scrivere La Traviata, si è ispirato al romanzo di Victor Hugo La Dame aeux Camelia che aveva il nome di Marguerite Gautier, ma in scena all'Arena l'unica camelia “fresca” che abbiamo visto era all'occhiello di Montalbano, oh pardon Luca Zingaretti che ha presentato l'opera per la televisione.  Le acconciature se fossero state curate da Zeffirelli avrebbero coperto le orecchie ornate di pizzi e merletti piuttosto che di una sorta di coroncina in bijoux da reginetta della festa che aveva la protagonista. La scelta dell'abito bianco nel terzo atto quando Armando le getta con disprezzo i soldi chiamandola prostituta è giustissima a sottolineare la purezza dei sentimenti.

Oltre al bel canto delle romanze contano anche questi particolari che un tempo venivano curati perchè le divine lo pretendevano, Maria Callas in primis, contribuendo a rendere l'opera lirica uno spettacolo unico e raffinato per un pubblico di elite che si sbizzarriva nel foyer con toilette da sogno e che ora si vedono solo alla prima della Scala. Perchè il resto...diciamolo...anzi no. 

All'opera lirica ormai si macina tutto anche di fronte a scelte che fanno male e inaccettabili, come quella di importare orchestra e cori stranieri, perchè umiliano il lavoro di tante maestranze locali che hanno contribuito a far conoscere il proprio Teatro (non diciamo quale per carità che non vogliamo storie coi turisti e sponsor) a tutto il mondo. Perfino la contestazione è stata abolita, quella che negli anni 70 aveva riportato in auge l'Opera con il tiro al bersaglio rappresentato dalle toilette con preziose pellicce delle signore le quali avevano fatto notizia intorno a ai templi della Lirica riportandoli in primo piano,  perchè i teatri di prosa stavano prendendo il sopravvento. Insomma questo per dire che per assistere ad uno spettacolo dell'opera bisogna stare in religioso silenzio perchè i fischi si traducono in fiaschi per chi li mette in scena venendo spenti immediatamente. Ssssttt, giù la testa e zitti e buoni. Su il sipario....


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