Sempre più spesso ci sono attrici che si danno alla regia portando dietro la macchina da presa la loro esperienza acquisita nel recitare per dirigere a loro volta come sono state guidate da autori maschi.Infatti non vediamo nascere delle Jane Campion anche se alcune di loro raggiungono un discreto successo.E' il caso di Olivia Wilde, attrice di cinema e tv che è sbarcata a Venezia come regista con un film interessante per la sceneggiatura originale centrata su un orribile segreto celato in una comunità e al centro del racconto del film Don't Worry Darling che comunque la Wilde non ha saputo dipanare essendosi sbizzarrita nella prima parte divertente e patinata per poi perdere il filo non riuscendo a mantenere la tensione di un thriller convincente.
Nella prima parte infatti tutto è stato più facile dovendo rappresentare un mondo vintage anni 50 diviso fra rezdore felici tra pentole e padelle mentre gli uomini se ne vanno al lavoro lasciandole a sbrigare faccende domestiche, come lavori di casa, lavatrice. panni da stendere e piatti succulenti da preparare tra una seduta di parrucchiere e sfoggio di abiti facendo comunella per sciogliersi in pettegolezzi. Gli anni 50 sono il giusto contesto per raccontare questa sorte di casalinghe disperate già viste comunque in tanti film e serie tv perchè a quel tempo le donne erano ancora relegate ai fornelli fino a quando negli anni 60 hanno cominciato ad emanciparsi andando a lavorare sperando di ottenere la parità, obiettivo mai raggiunto a tutt'oggi anche se Olivia Wilde probabilmente pensa di essere privilegiata nello svolgere un lavoro dirigenziale con polso e professionalità.
Forse per questo ha scelto come protagonisti due giovani, Harry Styles e Chris Pine di pari bellezza delicata ad incerta visiva virilità e dunque malleabile, ingaggiandoli in ruoli come uomini alfa sbagliando in partenza e soprattutto dopo, nell' aver intrecciato una liaison sul set con Harry Styles tutt'ora suo fidanzato. Molto sportivamente Olivia Wilde ha comunque mantenuto un professionale distacco nel riprendere il suo fidanzato in scene audaci mentre esplicava il suo talento nel fare sesso orale alla protagonista Florence Pugh. Ne valeva la pena perchè pochi minuti di conilingua hanno fatto decollare il film scatenando un gran parlare anche se ad emergere fra i due sex symbol protagonisti è stata solo la protagonista femminile essendo stata l'unica a dare credibilità al personaggio della casalinga disperata in una comunità dominata da uomini la cui vita si era trasformata in un incubo dopo aver scoperto l'orrore delle loro attività. Florence Pugh ha dato una grandissima prova confermando il suo talento già evidenziato con film da protagonista come lucida assassina in Lady Macbeth e con la partecipazione ne' L'Uomo del Treno dove aveva colpito con poche sequenze. Florence Pugh non ha comunque presenziato alla conferenza stampa per evitare discorsi sul sesso che avrebbe volentieri sostituito parlando del film sulla disparità di genere che invece Olivia Wilde ha smentito perchè il tema centrale del film era la scoperta del segreto che seguiva alle effusioni molto intime della coppia per fare un forte contrasto in un mixage esplosivo di amore e horror.Due piani diversi di comprensione di un film che ha messo comunque la regista Olivia Wilde e Florence Pugh in contrasto insanabile proprio perchè la Pugh si era fissata sulla disparità di genere. E con ragione perchè il suo compenso, nonostante fosse la principale protagonista, era stato inferiore a quello del “fidanzato” di Olivia, Harry Styles.
Olivia Wilde ovviamente ha smentito fermamente, senza comunque dare una spiegazione pur assicurando di essere stata più che corretta,pensando magari onestamente che Florence sarà pur stata la protagonista ma nel film c'era tanto lavoro sporco da svolgere e qualcuno lo doveva pur fare: il conilingua del suo fidanzato a Florence è risultato da chef stellato per cui Olivia non pensava fosse il caso di far polemiche dopo che la Pugh aveva gustato anche lei. De gustibus non disputandum!
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