giovedì 12 marzo 2015

QUEL CHE RESTA DEL JEANS

Emma Thompson in salopette, ovvero la tuta da lavoro più utilizzata in tutto il globo.
L'ha rispolverata dall'armadio sicuramente, e curiosamente la ringiovanisce assai.
Un aiutino glielo deve ever dato anche il divorzio dal marito Kenneth Branagh con il quale ha fatto anche sodalizio artistico e coppia shakespeariana Molto Rumore per Nulla.
Dopo che le strade si sono divise entrambi hanno fatto un percorso di successo, sia come regista (lui ha diretto anche Cenerentola 2015 proprio in questi giorni nelle sale) che come attori divorziati.
Lei si è distinta per la aristocratica accoppiata con Anthony Hopkyns.nel film Quel che Resta di Giorno anche se tutti e due calzavano i ruoli di domestici in una sorta di Downton Abbey dove padroni e servi pur restando su due piani sociali molto diversi si comportavano tutti indistintamente  seguendo regole ben precise del bon ton nel rispetto delle gerarchie.
Proprio in questi giorni Kate Middleton si è recata sul set di Downton Abbey che tanto lustro sta dando all'Inghilterra con i serial seguiti in tutto il mondo socializzando con tutta la troupe interpreti e addetti ai lavori visitando il laboratorio stilistico dove si è soffermata curiosamente a guardare un modello tipo salopette su tessuto jeans.





CENERENTOLA 2015




 Le favole Disney non passano mai di moda. Tanti sono i libri sulle favole per bambini a sostituire quelle classiche nelle quali si sono cimentate anche star come Madonna e Pippa Middleton per cercare una strada accattivante come quella dei bambini ed animali per occupare un settore che tira sempre molto.
Sembra facile scrivere un libro di fiabe ma come in tutte le cose bisogna saperlo fare perché le fiabe devono essere una scuola di vita a misura di uomo o donna maturi.
Pertanto a colpire sono sempre quelle classiche di grandi autori del passato che ci sono state tramandate anche con l’apporto della filmografia Disneyana che ha catturato l’attenzione non solo dei piccini ma anche dei genitori ben felici di portarli al cinema nelle vacanze di Natale per l’appuntamento della fiaba animata di turno.
Le favole di animazione della Disney sono diventate un mito che raccoglie sempre consensi così come abbiamo visto con la serie Le Principesse Disney su Rai Uno.

 Alcune sono state tradotte anche in film, alcune proposte fedelmente nei costumi e ambientazione, altre completamente innovate sia nel racconto che nell’ambientazione come le due versioni di Biancaneve delle passate stagioni.

Curiosamente non sono state molto apprezzate La Bella e La Bestia con Lea Seidoux e Vincent Cassel così come La Bella Addormentata con una strepitosa Angelina Jolie, quest’ultima sicuramente più apprezzata come persona che come attrice perché nella realtà è molto più bella che nei suoi film.
 Le favole gotiche invece hanno trovato un loro pubblico affezionato che non si perde una nuova rivisitazione perché questa versione colpisce per il fascino malefico sulla scia delle saghe di Twilight.
Fra le tante favole la più tradotta è senz’altro quella di Cenerentola che nel corso degli anni abbiamo visto interpretare da tante attrici importanti come Drew Barrymoore in Cinderella La Leggenda di un Amore, oppure Anne Athaway con The Princess Diaries, o  ancora Amy Adams in Cenerentola a New York in un mixage fra cartoon e fiaba in costume catapultata ai giorni nostri.
Molti autori hanno tratto ispirazione da Cenerentola come Bernard Show che ha tradotto in My Fair Lady vista anche in una versione cine indimenticata con Audrey Hepburn, oppure in quella di Pretty Woman con Julia Roberts del regista Garry Marshal.
Perché piace Cenerentola? Perché è l’unica fiaba che  raggiunge il clou con una festa da ballo dove abiti fastosi e gioielli favolosi sono in primo piano con le fanciulle debuttanti che sfilano davanti al Principe per avere l’onore di aprire le danze con lui, e cominciare la favola del vissero felici e contenti.
Onore che spetta comunque alla più umile e gentile, generosa e caritatevole perché sono le doti di una principessa di sangue blu destinata a diventare icona del suo popolo. E qui va ricordato anche l’ascesa di Evita Peron che da tangheira di infimi locali è diventata la first lady dell’Argentina per poi entrare nel mito.
Una favola reale è anche quella di Kate e William compagni di classe ma lei senza arte né parte mentre lui era l’erede al Trono di Inghilterra.
Per non parlare di quella più tragica della principessa Diana Spencer, baby sitter e maestra d’asilo, andata sposa al Principe Carlo.
Fra i reali d’Europa una favola reale è quella di


Mette Marit ragazza-madre con un figlio e il principe di Norvegia con il quale fa coppia felice di public relations sempre in giro per il mondo.. Un’altra favola è quella del principe Alberto di Monaco con l’atleta e campionessa di nuoto Charlene Widstok che hanno appena avuto due gemelli..
Una storia attuale che ricalca il mito di Cenerentola, appena uscita nelle sale, che si contrappone a quella di Pretty Woman dove la Cenerentola è una prostituta, che si redime per amore di un affascinante e ricco uomo d’affari,  è quella del nuovo film, 50 Sfumature di Grigio,dove è l’uomo d’affari ad essere corrotto sessualmente fagocitando la Cenerentola di turno (Dakota Johnson) in un viaggio sado-maso che li porta a riconoscersi come anime gemelle per vivere poi la favola felici e contenti come persone normali mettendo su famiglia.
Insomma tante sono le versioni che spaziano dalle  servette alle ragazze di buona famiglia dalle campionesse sportive alle campionesse del sesso, per cui non ci resta che attendere l’ultima della serie che sbarcherà nel 2015 nel rispetto della tradizione classica Disney  con un cast stellare da Elena Bonan Carter a Cate Blanchet da Richard Madden nel ruolo del principe (attore scozzese già visto Nel Trono di Spade)al regista di Kenneth Branagh l’attore cine Shakespeariano d’eccellenza erede di Lawrence Olivier.














La protagonista Lily James è un’attrice giovane carina e molto bionda perché solare come è giusto che sia per incarnare  una Cenerentola tradizionale .
Insomma un classico che per gli amanti del genere sarà imperdibile.




Sicuramente anche indimenticabile così come è stato per tutte le Cenerentole dello schermo come sopra citate. La favola continua…


mercoledì 11 marzo 2015

LA MIGNON PRETTY WOMAN


Con la festa della donna ne abbiamo sentite di ogni: ringrazia una donna, ringrazia un uomo denuncia il tuo stalker, parità di genere, e tanti auguri a tutte le principesse. Purchè graziose e sexy, alla Pretty Woman.
Gli uomini non vogliono più la verginella inesperta alla quale insegnare tutto, ma una donna fatta che sappia come muoversi...a  letto dove magari abbia in serbo qualche sorpresa per farli divertire.
Le 50 sfumature di Grigio sono robe da scolarette in fregola mentre le aspiranti Pretty Woman sono davvero tante perchè allettate dal fatto che sbattendo di qui e battendo di là chissà che non arrivi il principe. Perchè è tra i marcipiedi che lui si annida in cerca della sua principessa da sposare.
Le fiabe si sono innovate, smaliziate e le scarpette di cristallo sono state sostituite con stivali fetish rattoppati con spilloni da balia: sotto la scarpa di Pretty batte un tacco di tata.
Ma la tata tettona non è Julia Roberts, la Pretty Woman più imitata del mondo, perchè ogni tentativo di imitazione sfocia inevitabilmente in quella della nana: il passo è breve, la tetta è grossa e voilà la nana tutta tana.








Laura San Giacomo infatti è la co-protagonista di Pretty Woman che ha affiancato Julia Roberts nel battere i boulevards di Hollywood senza comunque tenere il passo perchè la falcata di Julia Roberts è unica e inimitabile.
La coscia lunga non va mai di pari passo col petto ingombrante che rischia di far da freno rimanendo indietro, in periferia.
Inutile canticchiar quel motivetto che piace tanto,”Pretty Woman, walking down the sgreet... Pretty Woman, the king l'd like to meet... facendolo diventare un vero e proprio tormentone, illudendosi di entrare nei panni di Julia Roberts e pensando di catturare il Richard Gere di turno che le porti in RAI (il regno delle principesse Disney e non solo) dove Pretty Woman (quella originale) è trasmessa in replica ciclicamente insieme a Via Col Vento (per parare i colpi di qualche Partita importante nelle altre reti), per renderla protagonista del mezzo  televisivo a mezzo busto ignorando che è la falcata a fare della Pretty Woman una vera principessa.







Quella falcata che la Roberts ha poi esaltato in Erin Brockovich facendo coadiuvante attiva in studio legale con servizi esterni varcando uffici e stabilimenti, case private e olding battendo strade assolate e centri urbani con grinta e tempismo per far riaffiorare il marcio nascosto in una comunità.
Troppo irraggiungibile tanto che alla Pretty Woman in formato mignon alias Laura San Giacomo è rimasto il compito di capitanare quella schiera di donne che, portando avanti un certo discorso, “Siamo Belle, Siamo Brave, Siamo intelligenti ed informate perchè Siamo Donne con la D maiuscola” fanno un bagno di autostima davanti a un  pubblico che sbadiglia.
Una schiera un po' infantile diciamolo perchè comunque non smettono mai  di sognare, come tutte le donne comuni, di incontrare un Cavaliere, va bene anche mascherato, che le guardi e le porti via sul cavallo bianco (aereo) dopo il cadeau del gioiello.




Le guarda le guarda...ma in accavallo oppure no, sono tutte uguali.
Piccole donne di un mondo antico perso nel tempo fra le nebbie della Bassa che va dal Po ai Conventi in Centro ancora fermi ai tempi di Maria Luigia, dalle Terre Verdiane all'Appennino pieno di funghi.
Siamo donne, siamo parmigiane, siamo piene di orgoglio, che vogliamo di più dalla vita?
Forse un Lucano perchè Parma, per fare gioco maschio, vuole una squadra di calcio!
E invece Vai con la sigla! Pretty Woman, walking down the sgreet, Pretty Woman, the king l'd like to meet...
Tutto il resto è un Via Col Vento. Prrr...! Alla faccia del Parma!



                         

LA PARMIGIANA E LE MELANZANE


   LA PARMIGIANA

La Parmigiana è un film del 1963 diretto da Antonio Pietrangeli, tratto dal romanzo omonimo  di Bruna Piatti (1910-1979).

Dora abita con uno zio prete. Seduce un seminarista in vacanza e poi si reca con lui a Riccione. Ha inizio così una peregrinazione sentimentale che la conduce tra le braccia di diversi uomini. Quando decide di tornare con quello per cui in fondo prova davvero un po' d'amore, scopre che questi è mantenuto da una donna più anziana di lui. Dora sceglie allora la via della prostituzione.






Il film è stato girato a Parma e a "Villa Paveri-Fontana", a Collecchio (Parma). Ma alcune sequenze sono state filmate anche sulle sponde del Po vicino a Boretto (in pratica in una delle location canoniche dei film della serie "Don Camillo" con Fernandel e Gino Cervi). Altre scene riprese inoltre a Riccione (Rimini), a Roma, e in Lombardia (a Sabbioneta in provincia di Mantova).
L'in terprete del film è Catherine Spaak che al tempo della lavorazione aveva praticamente fermato la città di Parma che la seguiva passo dopo passo specie quando girava da Piazza Duomo a Piazzale S.Giovanni.
Il film non mette in buona luce le donne parmigiane e per questo a Parma non è stato accolto favorevolmente anche se da tutti considerato  come specchio di una città di provincia.

Pubblicato la prima volta nel 1962 infatti fu un successo. la Piatti così lo presentava:
"Mi era venuto addosso un desiderio acuto e carnale della mia città meravigliosa, sentimentale, spregiudicata,dove ciascuno trovava il modo di crearsi una felicità e dove avevano poco senso le parole risparmio e rancore".

Quando una donna parla o scrive di donne lo fa meglio di un qualsiasi uomo,anche se non è scrittrice o psicologa. 
"Egli credeva che almeno decine di uomini riempissero di una loro vita misteriosa il mio passato,per il solo fatto di avermi accarezzata e posseduta.Io invece mi sentivo vuota di ogni ricordo,imbevuta soltanto di esperienza,che usavo per abitudine".
Le donne non rinunciano a descrizioni passionali e trasgressive,ma lo fanno con più riflessione e meticolosità. Non è detto che gli uomini ne escano sconfitti,anzi è spesso 'la femme fatale' ad averne la peggio. 
Non c'è giudizio più spietato di quello di una donna davanti allo specchio. 
Lacrima più amara di quella caduta sulla lettera di un amante perduto.







MELANZANE ALLA PARMIGIANA


Le melanzane alla parmigiana rappresentano uno dei piatti meglio riusciti della tradizione mediterranea e hanno il grosso vantaggio di poter essere preparate in anticipo per poi essere cotte al forno, prima di servirle calde e filanti.

Procedimento

Lavate le melanzane, asciugatele e sbucciatele. Tagliatele a fette nel senso della lunghezza ad uno spessore di 2 o 3 mm e mettetele in un recipiente cospargendole strato dopo strato con un pò di sale fino per fargli perdere l’acqua di vegetazione amara.
Nel frattempo preparate il sugo mettendo un pò di olio e i pomodori pelati in una pentola. Fate cuocere per circa mezz’ora.

Dopo circa 15 minuti, sciacquate le melanzane per eliminare il sale e asciugatele molto bene con carta assorbente. Infarinate le fette una ad una e in una padella dai bordi alti friggetele in abbondante olio caldo. Scolatele dall’olio e mettetele ad asciugare su carta assorbente.
Prendete una teglia da forno e fate un piccolo strato di sugo alla base. Disponeteci sopra uno strato di melanzane, quindi cospargete di nuovo con del sugo, del parmigiano e un pò di mozzarella tagliata a dadini. Stendete un altro strato di melanzane e ricoprite sempre con parmigiano, mozzarella e sugo e così via fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminata con uno strato di sugo e parmigiano.
Infornate la teglia a 200 °C per una mezz’ora.
Se siete a dieta e volete gustare una parmigiana un pò diversa il consiglio è quello di provare questa mini parmigiana estiva di melanzane con ricotta salata.

In alcune regioni italiane si usa friggere le melanzane passate nella farina e nell’uovo.




domenica 8 marzo 2015

MARILYN IN KITSCH E TRASH







OMAGGIO ALLE DONNE "FERITE A MORTE"

1- FEMMINICIDIO COME NUOVA TENDENZA

Si parla molto di femminicidio. Sembra quasi una moda. Sì perché ha sostituito quella del filone delle madri cattive, aperto da Anna Maria Franzoni. Filone perché ha reso in termini di audience e di spot a tanti talk show e criminologi invitati.
La cronaca nera va e la tendenza autunno inverno è quella del femminicidio che trova eco sui palchi del nostro Paese a denunciare fatti e misfatti di mostri domestici e membri al vertice di aziende scritti dall’autrice Serena Dandini.
La quale dopo aver riso sulla sinistra si cimenta sui sinistri del crimine. In modo leggero con qualche battuta di coda per vincere il rush finale dopo che le vittime sono state Ferite a Morte. Morte violenta in una commedia tragicomica a disco-dance. Quasi fosse tutta una finta.
Giustamente perché questo è spettacolo. Sul Palco, capitanate per forza di classe da Lella Costa, un trio di attrici Orsetta De Rossi, Giorgia Cardaci e Rita Pelusio che compaiono in scena come fantasmi ad evocare il crimine facendo denuncia sulla mano “morta” dei partner.

























Infatti gli assassini sono sempre stalker incarnati da mariti fidanzati e amanti,
con eccezione di padri e fratelli per il caso di Anja, e un pugno di talebani per la lapidazione di una adultera.
La cosa curiosa sta nel fatto che tutti sono omicidi annunciati perché tutti sapevano ma non denunciavano anzi, a volte anche partecipavano all’evento perché il femminicidio esiste grazie,
oddio si fa per dire, alla complicità di vicini parenti cugini e affini i quali spesso di fronte ai primi segnali come occhi neri e cicatrici commentano che la vittima se “l’è cercata”.
A tal proposito ricordo un episodio di cronaca nera (che avevo commentato con una mia amica, laureata e colta sempre in viaggio all’estero) nel quale si riportava il ritorno alla vita lavorativa di un operaio uscito dal carcere dopo aver scontato la pena per aver ucciso la moglie fedifraga.
“Poverino, era il suo commento, lei l’aveva sputtanato in tutto il suo paese”.
Insomma l’amica aveva studiato tanto per fermarsi al delitto d’onore. Il Paese è piccolo e la gente approva come si diceva sopra. Inutile dire che non è più mia amica.

Per fortuna che di strada ne abbiamo fatta ma solo sulla carta. Come dire che le leggi si fanno ma sono inutili. Così come inutile è parlare di femminicidio come fenomeno di questo tempo perché è sempre esistito sia per mano di maschi che di femmine come maschicidio.
Allora è meglio il Tango delle Carcerate assassine di Chicago anni 30, dove a ritmo mordente ed incalzante si racconta “il vittimismo” delle donne che l’hanno fatto perché anche lui se l’èra cercata. Cicero, Splash, Squinch…Tutto il mondo è paese.
Lo spettacolo Ferite a Morte è una denuncia sulla denuncia che come una sorta di happening invita le donne a correre ai Comitati di Difesa legalmente aperti per farsi separare dal partner manesco, fin dalle prime avvisaglie. Perchè prima si comincia con uno schiaffo, poi con due e poi con un pugno fino al colpo letale. Già, ma se quella donna non lavora ed insieme ai bambini dipende dal marito cosa deve fare? Sopportare o rischiare di perdere dopo il marito, casa e bambini per lo zelo dei servizi sociali?


Tante domande che restano irrisolte fino a che ci saranno uomini e donne, maschi e femmine.
Ma diventare persone è una impossible mission?
Appurato che lo studio non aiuta a formare, mentre lo sport accentua la competizione che comunque anche se prepara a un corpo a corpo alla pari, con gli Hunger Games le donne si discriminano da sole andando a morire per lasciar spazio ai maschi, non ci resta che sperare, per un futuro migliore, di puntare sul lavoro e uno stato di single dove  ciascuno abiti a casa propria. Chiavare si può, ma senza dare chiavi in mano!
Perché la citazione della Costa è quella illuminante “Se cambi le chiavi ti ammazzo”.Lei non le ha cambiate e lui l’ha ammazzata lo stesso. Dopo averla chiavata.
Insomma la chiave del mistero è tutta lì nella chiave in tasca. Questa è la verità.


2- LA MOGLIE INFEDELE, DESTINO CRUDELE 

Diane Lane nel FILM UNFAITHFULL palleggiava la patata bollente fra il marito e amante.
L'amante, Oliver Martinez era un bellissimo giovane e focoso ma un topo da biblioteca sommerso dai libri dai quali prendeva le citazioni colte per sedurre le sue vittime.
Sempre molto fini e colte ovviamente che comunque cominciavano a bollire fra le gambe.

Tra un citazione e l'altra saliva l'eccitazione fino ad esplodere con scopate da furore erotico consumato in ogni angolo trovato libero: dalla libreria a muro, al cinemino, dal corridoio alla toilette, dal muro in piedi fino ad approdare al letto. Un letto talmente sfatto fino alla noia facendo decidere lei di tornare dal marito, lasciato nel letto freddo. (Capra capra capra! Doveva tenerseli tutti e due dividendo equamente il letto facendo la vacca).
Quel letto nel quale il marito si trovava invece servito male e che lo aveva indotto a far spiare gli amanti arrivando a lui per affrontarlo sperando di prendere il toro per le corna invece uccidendolo dopo essere andato in confusione perchè si era reso conto di essere lui il Toro con le corna avendo la borsa la borsa piena di soldi, facendo così del topo da biblioteca un capro espiatorio! Destino crudele.



Morale della favola nera:
Lui si è ripreso la moglie che rimane con un assassino impunito.
Destino crudele anche per lei, ferita a morte perchè si può anche morire dentro essendo stata separata forzaramente e per sempre del suo giovane e bellissimo amante e costretta per forza di cose a dormire a letto con un assassino.
Mai spiare il partner perchè non serve a niente, solo a creare drammi e tragedie che in questo caso potevano essere evitate.
La gelosia ossessiva fa brutti scherzi. Sempre meglio sorvolare facendo finta di niente in attesa di tempi migliori se si vuol salvare l'unione sperando che con amore e pazienza tutto si risolva al meglio nel trionfo dei buoni sentimenti e amor della famiglia.




sabato 7 marzo 2015

PUTIN, LA PRIMAVERA RUSSA.

Dove c'è star c'è sempre business e dove c'è business arriva sempre la star miracolata. 
Vladimir Putin è diventato il Piccolo Padre di questo business del miracolo attirando in Russia divi in fase calante in cerca di una rivalutazione monetaria.
Di fronte al soldo cadono le barriere della diffidenza e di fronte al potere quelle dell'indifferenza alla politica ed ai suoi affari sporchi.
Un atteggiamento superiore è quello che ci vuole, per non vedere il marcio, tuffandosi nelle luci dello spettacolo pagato a caro prezzo. Anche del sangue di popolazioni sottomesse con la forza bruta al giogo del dittatore che non disdegna di far piazza pulita dei suoi oppositori scomodi.

Così si eleva in alto il coro delle star al grido Siamo Artisti e della Politica non ci interessa nulla perchè l'ammirazione è tutta rivolta al personaggio Putin. Forte! come direbbe Naike in quello spot tormentone che l'aveva lanciata in Italia facendola conoscere come la figlia di Ornella Muti una delle star più amate non solo nel nostro Paese. Forte forte, deve aver pensato la nostra diva Ornella quando, in un momento nel quale ormai era solo ricordata per la nuova nuance dei suoi capelli che dallo scuro eran diventati biondi, Vladimir Putin in persona l'aveva voluta fortemente al suo fianco per una festa nazional popolare della grande madre Russia, inducendola a disdire il contratto con un evento di un piccolo Paese causa malattia immaginaria. Ma la foto ricordo con Putin l'ha tradita e per questo condannata a pagare la penale.
Ne è valsa la pena perchè la pubblicità di quell'attimo immortalato fianco a fianco al Presidente russo le ha reso sicuramente tanto. Forte forte forte Putin, Presidente di talento.

A confermar la tesi è stato anche Al Bano che dopo i trionfi sul palco di Mosca insieme a Romina e Friends si è sbracato in sperticate lodi verso il Presidente Putin perchè la Russia dai tempi delle prime sue tournées è cambiata in meglio con le grandi Piazze pulite dai mentecatti (tutti rifugiati sottoterra a bere Vodka a sostituire pane e acqua e freddo), con le grandi case, i grandi Hotels, i grandi Teatri, la grande folla di ammiratori puliti e vestititi bene, con due o tre telefonini per famiglia con tanto di macchine per la Pizzeria e per partire per il week end. Proprio come gli Italiani lanciati da Berlusconi nelle sue campagne elettorali.
Al Bano è stato un grande testimonial del Governo di Putin come a dire la realtà è quella che si vede. Sotto al naso. Pazienza per Romina che si è commossa di fronte al calore del pubblico russo (il quale non ha colpa) ma Al Bano sarebbe stato meglio se avesse taciuto. Come sempre del resto perchè se canta divinamente quando apre bocca per parlare fa cascar le braccia. Braccia rubate all'agricoltura, e questa volta giustamente, ma se a cantare ci si allarga troppo si rischia di diventare troppo ingombranti: ieri era con padre Pio, oggi con Putin, così lontani ma per lui così vicini...Suvvia che facciamo? Di ogni erba un fascio?


Questo comunque per dire che Vladimir Putin è il nuovo seduttore delle star affascinate anche da tutta la sua Corte di Nuovi Ricchi che ruotano intorno ad un sistema dittatoriale che comunque ha funzionato visto il grande progresso che ha raggiunto la Russia.
Sì ma con le armi, le guerre e gli armamenti a quei Paesi che, curiosamente, si sono liberati di tiranni e dittatori, Medio Oriente in primis. 

Purtroppo l'Europa è costretta ad abbassar la testa ma non sarebbe male se interloquisse con lui con ragionevole distacco senza mettergli sotto un red carpet con la sfilata ossequiosa delle star e dei ministri in prima fila ma creandogli una cortina di gelo intorno come ai tempi della guerra fredda.
Una strategia tecnico-tattica che potrebbe far saltare i nervi non tanto a Putin quanto al Popolo Russo il quale ha già dato segnali di insofferenza con un Corteo per protestare eccezionalmente contro la morte del dissidente Boris Nemtsov.
Dopo la seduzione c'è sempre il risveglio. E la Primavera sta bussando alle porte...    

                                    PALLOTTOLE SUI MEDIA


Le atlete sono i nuovo sex symbol? 
Sembrerebbe di sì visto il successo che ottengono in ogni campo dopo aver primeggiato sul podio vincendo qualche medaglia. Questo perché dopo anni di allenamento  riescono a forgiare un fisico bestiale.
Ne sono l’esempio lampante atlete come Federica Pellegrini, Margherita Granbassi, Fiona Mei e Valentina Vezzali che, oltre ad essersi distinte in campo atletico, vengono ingaggiate nello spettacolo come testimonial di prodotti vari oppure come giornaliste, attrici o aspiranti ballerine facendo sempre un ottima figura.
Qualcuna anche come parlamentare… 
Alcuni anni fa, Vladimir Putin fu ospitato da Silvio Berlusconi in Sardegna nella sua Villa Certosa.
In conferenza stampa quando una giornalista fece una domanda scottante al Presidente russo sui suoi rapporti privati con l’atleta in stile libero medaglia d’oro ai mondiali di Atene, Alina Kanaeva nominata Parlamentare nel suo Governo,  Berlusconi per parare il tiro si rivolse alla giornalista impicciona mimando una mitraglietta.

Nel dicembre del 2009 la Kanaeva ha avuto un figlio a nome Dimitri che il Washington Post ha rivelato essere il figlio di Putin.
Nonostante le mitragliate di Berlusconi per nascondere la liaison, alla coppia è dunque nato un bambino. Quando si dice la forza della vita, nonostante sia figlio della colpa!
La colpa di mitra oh, pardon Dimitri!



MADONNA VS LADY GAGA. DUE STILI IN COLLAGE


Tutti parlano di Madonna anche se non è ancora apparsa. La Madonna.
La quale apparirà domenica dopo l'Annunciazione dell'Annunziata a mezz'ora. Hanno scelto la domenica forse proprio per questo.
E poi da Fazio perchè ormai i divi hanno fatto passaparola per cui c'è la catena di s.Antonio: lui ne infila una dietro l'altra. Tutte dive su di età comunque...

Comunque tornando a Madonna secondo me è una grande interprete del suo tempo perchè segue le mode cavalcando l'onda di qualche successo.

E' una brava ballerina per cui le sue performance sono molto accattivanti perchè sa muoversi in maniera sexy mascherandosi di volta in volta a seconda delle tendenze in voga. Insomma è una Transformer che con le sue variegate performances sopperisce alla mancanza di voce.
Oddio sa cantare perchè è intonata ma non so se hai notato la voce, che è monocorde e poco sexy perchè non danza con nessun strumento: lei canta in falsetto e fa il suo stacchetto da brava  maestra-scolaretta. Non per niente ha lanciato il collettino bianco, stile istitutrice college, quando ha fatto la regista dei Simpson, W.E. Wally e Edward.
Al cinema ha fatto un flop dietro l'altro per cui sarebbe meglio che ci desse un taglio con i suoi pop-collage.

Non modula la voce come le cantanti di soul o di jazz che praticamente fanno amplesso con un sax, una chitarra, un'orchestrina come fa per esempio Lady Gaga, o con il direttore di orchestra e coro come si è visto in Rigoletto con la Soprano Jessica Pratt: magnifica e molto credibile nel ruolo perché un perfetto mix di bellezza sensuale  dalla voce angelica, confermandosi uno dei migliori soprani di coloratura per la voce agile e luminosa perché passava dalle intonazioni corpose e drammatiche al canto melodioso e morbido.
Questa si che è una grande cantante, già premiata con riconoscimenti importanti come il Premio Lirico Internazionale Mario Tiberini, è considerata l’erede della Devia Mariella un “vecchio” soprano conosciuto il tutto il mondo.
Oltre a duettare con Rigoletto negli assolo ha danzato con la voce in perfetto sincrono col direttore d’orchestra che rispondeva ai suoi acuti cadenzando le note come i battiti del cuore conquistando quelli di tutta la platea. Ma senza andare sul lirismo stiamo pure sul piano delle canzoni facendo paragoni a questo livello.

Tornando a Madonna come attrice  non ne ha mai imbroccata una giusta facendo letteralmente cagare anche in Evita dove è ricordata più per le sue mises anni quaranta e cinquanta che per la sua voce al balcone quando ha cantato Don't Cry for my Argentina cercando di emozionare. In realtà sembrava di sentire Juanita banana.
Si è salvata con il tango con Antonio Banderas fatto comunque scolasticamente da tangheira perchè più che ballerina è sicuramente più valida come ginnasta ritmica.
Essendo trasformista si ricicla continuamente facendo anche scuola.
Lady Gaga è quella che l'ha meglio imitata perchè ne ha fatto una caricatura esagerata tanto da superare qualche volta anche l'originale.

Lady Gaga comunque è più intellettuale di Madonna (proprio perchè caricaturale come una sorte di vignettista) mentre Madonna come imitatrice non è all'altezza di Lady Gaga. Basta vedere la sua imitazione della Mariangela Melato a conferma di quanto sappia poco recitare e imitare o interpretare un remake innovandolo ad arte e dargli un'impronta personale. Il suo e' un Kitsth e Trash mentre la Gaga è allegorica.
Lady Gaga  sa sicuramente cantare meglio di Madonna, perchè sa duettare a ritmo sexy andando oltre la la manina sul pube in palco buono solo per un gratta e vinci con ditalino in camerino per finire di venir dalla libidine. Poi vabbè, ditalin dopo ditalin viene in scena anche la mano. Mano morta comunque visto la figura che le ha fatto fare Armani.




giovedì 5 marzo 2015

LE REGOLE PER UN SUICIDIO PERFETTO


Prima erano i Cartoon, dalla Disney a quelli più recenti con le animazioni molto somiglianti alle figure umane introdotte dai Giapponesi con i mitici Mazzinga, poi hanno fatto capolino al cinema varie versioni delle favole di Disney interpretate da attori in carne ed ossa o a braccetto con i Cartoon classici (Come d'Incanto è il più conosciuto, insieme a Chi ha incastrato Jessica Rabbit).
Ultimamente sono stati i fumetti ad ispirare maggiormente il cinema che ha prodotto film di vario genere da quello con attori in carne ed ossa mascherati alla qualche maniera all'inizio per poi raffinarsi con effetti speciali in una fusione personaggio-maschera davvero sorprendenti come Superman, Batman, L'Uomo Ragno, Cat Woman, Il Joker di Gothama City, recitati e sceneggiati comunque in modo classico lasciando intatte le scenografie del fumetto nella varie serie di Sin City sul filone metal-dark.
Qualche comparsata in Tv, ma solo negli spot pubblicitari, l'hanno fatta Eva e Diabolik senza essere molto convincenti perchè a superar l'accoppiata diabolica sono stati Angelina Jolie e Brad Pitt con Mister e mrs Smith  e la sola Jolie in Laura Tomb.

L'anno scorso i personaggi dei fumetti hanno raggiunto il massimo dei consensi anche perchè sono stati ingaggiati attori di gran livello con film girati come Kolossal di fanta-fumetto.
Infatti sono proprio i Kolossal storici o da leggenda che hanno ispirato i prossimi film mettendo gli eroi del fumetto a fare coppia improbabile così come si faceva negli anni 60 con Maciste ed Ercole messi insieme per combattersi o spalleggiarsi in qualche fatica gigantesca facendo squadra anche con qualche Gladiator o Sansone. Tutto faceva Kolossal. E il pubblico correva in massa senza badar per il sottile.

A tutt'oggi nulla è cambiato perchè si prevede un successo annunciato per la nuova serie di Batman e Superman insieme nello stesso film che sbancherà sicuramente al botteghino anche se i critici storceranno il mano. Il cartaceo lo storceranno invece gli spettatori che in spregio ad ogni foglio di critica incarteranno come si suol dire il pesce senza aver letto una sola riga. Perchè bastano i nomi in cartellone per togliere di mezzo ogni recensione a frenare l'ondata di pecoroni che andranno al cinema per distrarsi con questi cine-fumetti. Altro che Maraviglioso Boccaccio dove le donne hanno la parola per raccontar novelle come se fosse la Posta del Cuore. Che sarà mai di fronte alla Suicide Squad che si sta preparando a sbarcare insieme ai Batman, Superman e Uomo Ragno il prossimo 2016?

Come una sorta di fumetto criminale Suicide Squad ruoterà attorno alla squadra di supercriminali della DC Comics incaricati di svolgere missioni estremamente pericolose (o suicide, da cui il nome) in cambio di sconti di pena o altri vantaggi. Il cast è stellare composto da attori come  Will Smith e Margot Robbie (visti come ospiti al recente Festival di S.Remo per presentare Focus, Niente è Come Sembra: una storia di Ladri mano-leste di chiara ispirazione ad American Hustle), Ryan Goslin e Cara Delevingne con Jared Leto nel ruolo del Joker e Viola Davis che, dopo il successo in Tv di Le Regole del Delitto Perfetto, è stata chiamata a far parte della missione suicida dove  morire è l'obiettivo criminale pur di far vincere la Squadra. Una sorta di Hunger Games nel quale però uniti si vince più facile.


Con la crisi globale in corso questi film sono dati in pasto agli spettatori come Il Panem et Circenses di antica memoria dove ciascuno dei protagonisti fa la sua parte di spettacolo virtuale: il cinema con attori finti, e l'Isis con personaggi veri. 
L'importante è non farsi coinvolgere più di tanto, giusto il tempo per la visione di un filmato. Perchè la realtà virtuale non deve prendere il sopravvento su quella reale. Nervi saldi e sangue freddo per tutti dunque, tanto più a chi pensa di governare con i mezzi televisivi creando solo Governi virtuali fra salotti e Talk per non dire Tg “che invece prendono solo in giro il mondo” come ha confessato ridendo Enrico Mentana riferendosi al suo di La7. Chapeau per il coming out  Molto PD Comics!  E un cartoon nei denti.

KEIRA KNIGHTLEY LO STILE DOLENTE DI UN'ANIMA ARDENTE


Keira Knightley è un’attrice difficile quanto lo è scrivere il suo nome, che comunque suona in maniera armoniosa in perfetta pronuncia British.
E lei è un’icona di stile perché qualunque personaggio interpreti, anche il più turpe ed invasato, non perde quell’aura di eleganza che l’ha contraddistinta fin dagli esordi quando, ragazzina, faceva gruppo con i compagni esibendosi provocatoriamente nuda per accarrezzarsi i  seni ancora molto acerbi.  Rimasti immutati nel tempo ad esaltare una forma filiforme e aristocratica ben lungi dal modello delle pettorute siliconate  starlette costruite in serie.



Keira Knightley è un’attrice di serie androgina, genere teen agers inglese tutta occhioni e pelle e ossa che si macerano in cervellotiche storie sentimentali trasgressive perché dipanate quasi sempre in triangoli o rapporti complicati da una sensibilità profonda che le rende vittime predestinate di rapporti sado-maso. Vissuti con sofferenza e pathos  distinguendosi nettamente dalle teen agers americane, bianche o nere,  che si esibiscono con disinvoltura in ogni tipo di esperienza sempre con i genitali in bellavista.
Un trionfo della "silycon valley" che le tipologie in linea androgina di Keira non si possono permettere.
Da quì l’introspezione, l’espiazione, la sofferenza a distinguere sempre il taglio dolente della loro interpretazione con  un”taglio” molto raffinato.




Con quel suo sguardo da cerbiatta, da esile figura ad evanescente creatura il passo è stato breve e tale da renderla quella più simile alla mitica Audrey Hepburn anche se solo a livello superficiale di un glamour rivisitato e corretto per i giorni nostri. Nella scelta dei ruoli invece Keira ha fatto un percorso più trasgressivo, non disdegnando di sottomettersi a pratiche  sado-maso come nel film A Dangeroux Method interpretato con inquietante partecipazione. Inquietante perché sembrava che ci fosse molto di sé tanto le appartenesse quel personaggio di lucida follia così magistralmente delineato.






Operazione riuscita in pieno anche con The Duchess, con Espiazione, con Orgoglio e Pregiudizio, con King Arthur, Non mi lasciare o London Boulevard. Questo per dire che nei personaggi ha messo veramente l’anima di un femminile di antica memoria che si esprime nella passività esaltandola nel ruolo di compagna sottomessa pur trionfando nello spazio ritagliato per sè tanto da arrivare ad oscurare i partner, così come nella serie dei Pirati con Orlando Bloom e Johnny Depp o in King Arthur con Clive Owen.
Insomma un’attrice completa che è cresciuta tantissimo nonostante il fisico rimasto acerbo. Una rarità. Sarebbe come dire una donna matura in un corpo di bimba. Ce n’è quanto basta per scatenare la fantasia morbosa di maschi con delle problematiche irrisolte a livello sessuale sia di forma che di sostanza i quali attirati da quello sguardo da cerbiatta sfogano tutte le loro repressioni avendola scambiata per una calda preda e vittima sacrificale.



Ma dietro la baby c’è la donna. Infatti Keira si è cimentata in un ruolo di grande spessore tratto dai classici russi di Tolstoj, accettando la sfida di confrontarsi con Greta Garbo, Vivien Leight e Sophie Marceau (ma non fa testo) al cinema e con Lea Massari in serial Tv, nell’interpretare Anna Karenina. Suo partner è Jude Law.



Ancora una volta Keira si veste nei panni di una donna d’altri tempi, di stampo romantico e decadente,  disposta a sacrificare la famiglia per inseguire il bellissimo amante che la rinnegherà quando la sua presenza diventerà scomoda per la carriera. Quel rifiuto lacerante di quel che credeva il suo campione mentre invece era solo un asino, porterà la Karenina a sopprimere la sua vita buttandosi sotto a un treno
Così dopo un percorso di espiazione, di torture fisiche, psicologiche e perfino clonate che lo star System le ha etichettato ecco che arriva il suicidio come atto estremo a porre fine al suo calvario del percorso di attrice.



Non ci resta che sperare che Keira metta anche lei due belle tettine siliconate allineandosi allo star system per uscire da quel suo aristo-masochismo, restando in attesa di sviluppi. Di queste nuove tettine.
Per rinnovarsi in ruoli di fisicità sexy ad appagar finalmente la vista anche di quella fetta (esigua ormai) di maschi mammoni che con le tettone hanno creato il mito.
Purtroppo sono questi a mantenere un gusto di sapore antico chiamato mamma.




martedì 3 marzo 2015

OSCAR 2015 RED CARPET A LUCI SPENTE



La sfilata agli Oscar sul Red Carpet è sicuramente l'evento seguito più ancora della premiazione degli Oscar.
A catturare l'attenzione sono sempre le figure femminili mentre i maschi per farsi immortalare devono assalire di sorpresa la star di turno posizionata davanti ai flash.
Basta un flash per rendere esclusivo un servizio come è successo con John Travolta che ha baciato di sorpresa Scarlett Joahnsson la quale non ha gradito. Proprio da uno come Travolta non ci si aspettava un simile colpo di scena alla Paolini.



Ad ogni modo la parata delle star è proseguita trionfalmente come ogni anno nel quale primeggia sempre la vincitrice degli Oscar come miglior attrice che in questo 2015 è stato assegnato a Julianne Moore della cui alta professionalità non c'erano mai stati dubbi. Sempre bravissima in ogni sua partecipazione a film anche difficili come Lontano dal Paradiso (sul tema razzismo), o The Hours (alineazione di una casalinga), o uno della serie di Hannibal The Cannibal (nel ruolo di un agente, dopo quello mitico di Jody Foster) passando da I Ragazzi stanno Bene in un ruolo trasgressivo di coppia lesbo con adolescenti da crescere ed ex marito in sottofondo. E non si fa per dire perchè l'ex insidiava la coppia lesbo formata da Julianne Moore e Anne Bening facendo capitolare poi l'ex moglie Julianne che in un ritorno di fiamma da talamo nuziale ci dava che ci dava con quello che fu marito regolare. Lui modestamente era Mark Ruffallo che la cavalcava prima al trotto e poi al galoppo facendola deliziare anche se ben lontano dal paradiso delle leccatine trasgressive della Bening.
































Dopo il Paradiso all'inferno verrebbe da dire visto che da quel sito è sempre stata lontano. Battuta a parte Julianne Moore è stata molto applaudita in questo ruolo ancora una volta molto difficile che lei comunque ha interpretato con classe ed eleganza anche nei momenti clou quando tra la perdita di sé stessa perdeva anche qualche goccio di pipì. Un tabù già sdoganato elegantemente anche in Tv con i grigio perla seta Lines molto diffusi nella terza età fra le donne, ma anche fra gli uomini. Questo va detto anche se ancora un tabù perchè di spot non se ne è ancora visto uno. Sessisti anche in questo campo!

Julianne Moore con il film Still Alice ha coraggiosamente evidenziato un problema che si sta sempre più diffondendo insieme al Parkinson : è l'Alzheimer malattia del non ricordo che colpisce anche precocemente nella mezza età. Si comincia col dimenticare qualcosa appena riposto per poi finire nel dimenticare se stessi presi dal panico perchè le grandi domande della vita si fanno insistenti tormentoni nella mente: chi sono, cosa faccio dove andrò a finire?








Tra la sfilata delle star sono state notate alcune assenze, come quella di Antonio Banderas preannunciata con la nuova fiamma il quale ha disertato per non incontrare la sua ex Melanie Griffith apparsa invece sorridente e radiosa in coppia con la figlia Dakota Johnson che ha preferito mammà al suo partner del film 50 Sfumature di Grigio anche lui assente.









Molto notata anche l'assenza di Jennifer Lawrence, che agli Oscar è sempre stata o vincente o in nomination., forse motivata dal fatto di non voler incontrare, magari per un selfie!, Gwyneth Paltrow con la quale per un certo periodo di tempo ha condiviso il marito Martin...
Ma è durata poco perchè la passione era un fuoco di paglia lasciando la Jennifer in lacrime mentre Martin ha cercato di tornare in famiglia avendo nostalgia della dolce Gwyneth e abbastanza delle intemperanze e follie della Lawrence.
La quale, se sul set è sempre molto drammatica, nella realtà è scatenata come fanny girl in un binomio genio e sregolatezza da essere stata etichettata come la Bella di Siviglia Che tutti la Vogliono ma Nessuna la  Piglia.


Curiosamente anche Melanie Griffith aveva questa fama prima che arrivasse a prenderla Antonio Banderas che ne esaltava le doti di pazzerella girando con lei il film Pazzi in Alabama. 
Per ribadire il concetto che lui l'avesse capita questa sorte di Bella di Siviglia soprattutto perchè lei gli aveva aperto le porte di Hollywood facendo di lui, in ascesa come sex symbol, il protagonista della sua vita  (acca' Toro) finendo poi col diventare ex (chavez).

Se Banderas non è più protagonista ad Hollywood perchè insieme alla Griffith gli ha voltato le spalle, è però assurto a tempo pieno a testimonial del Mulino Bianco gigionando da ex piacione tra biscotti, pane tostato e focaccine, insieme a chi gli capita a tiro: una volta è la gallina, un'altra sono i bambini, e poi la ragazza, la rezdora...

Manca qualcuno? Melanie Griffith, ovviamente. Chavez!
Ma che due marroni. Così lei c'ha dato un bel taglio netto: zac e zac! Ole'