martedì 8 luglio 2014

JOELY RICHARDSON UNA FIGLIA D’ARTE.


 Suo padre è Tony Richardson il regista diventato famoso per il film Tom Jones, un film scanzonato e divertente che aveva rivoluzionato il costume del 700 tutto crinoline, minuetti i parrucconi in fashion style.
Sua madre è Vanessa Redgrave l’attrice più rivoluzionaria degli anni  70 per le scelte di ruoli fuori dagli schemi essendo apparsa a petto nudo con cravatta in Blow Up, e senza un filo di trucco (quando le attrici erano appesantite da make-up con ciglia finte e rossetti debordanti) in Isadora Duncan ed i 600 di Baraclava.
In questo’ultimo film lei, Joely Richardson figlia di entrambi, esordiva a pochi anni sullo schermo per poi intraprendere una carriera quasi sempre in film in costume storico, da L’Amante di Lady Chatterly a L’Intrigo della Collana (nel ruolo di Maria Antonietta), da Il Patriota ad Anonymous, passandoCater per I Tudor nel ruolo di Caterina Parr, la vedova di Enrico VIII, con tante partecipazioni a film importanti come il Millenium remake e un serial molto discusso come Nip e Tuck dove si destreggiava fra marito e amante soci fraterni con figlio in comune.
Un ruolo molto intrigante perché Joely fra questo menage a trois si era concessa una storia trasgressiva con l’attore “nano” Peter Dicklanger che nonostante la statura è diventato un sex symbol di forza virile esaltata poi con Il Trono di Spade.
Il telefilm aveva suscitato molto scalpore sia per le scene di chirurgia spaltter che per quelle sessuali in una cavalcata infinita a pecorina a missionario e a muso duro in tango-trans a colpi di morso con scambio di schiaffo prima e dopo il Kaskè sul lettino.





Un’orgia da sala operatoria finita non a colpi di bisturi ma con l’uscita di Joely Richardson per cause familiari (un lutto di una sorella e la malattia della figlia) che hanno contribuito a togliere appeal alla serie.





L’occhio di ghiaccio il naso appuntito, la bocca sottile e il capello lungo e biondo su un fisico alto e snello hanno fatto di Jeoly una figura naturalmente aristocratica, in stile molto british.
Infatti, senza scomporsi più di tanto, la Richardson ha sempre recitato con il viso esprimemendo tutta la gamma delle emozioni da quelle tenere e appassionate a quelle altere ed autorevoli attirando l’attenzione a volte più delle protagoniste stesse.
Nei Tudors per esempio la sua apparizione con quell’occhio gluaco saettante  aveva bruciato tutte le mogli del Re con Anna Bolena (Natalie Dormer) in primis, folgorando per ultimo Enrico Ottavo che moriva prima di averla cacciata sul patibolo per tradimento sul piano della religione.
Pur essendo figlia d’arte Joely Richardson ha una forte personalità distinguendosi come attrice di carattere che, se non ha contribuito a formare una grande star, ha forgiato la personalità di un’attrice professionista di buona tempra essendosi liberata di quell’alone istrionico e geniale dei genitori facendo fruttare il talento recitativo ereditato da entrambi.
Spesso l’eredità dei mattatori artistici è difficile da gestire tanto che nel mondo del cinema e teatro si contano sulle dita quelli che ci sono riusciti perché molti figli d’arte hanno trovato ruoli grazie al nome che portavano piuttosto che alla loro personalità ben definità.
Qualche nome potrebbe essere Jane Birkin per la Francia, o Michael Douglas, Jane Fonda per dire i più conosciuti d’America, o Alessandro Gassman, Christian De Sica e Giovanna Mezzogiorno per citare l’Italia.
Molti attori come qualsiasi erede, sperperano tale eredità limitandosi a vivere di luce riflessa senza mai raggiungere la fama dei genitori o senza distinguersi in maniera autonoma.
Essere figli d’arte è un grosso peso da reggere per cui ci vogliono spalle larghe nell’intento di convincere la critica e catturare i consensi del pubblico che solo facendo lunga gavetta si può ottenere.
Ma il riscontro e pagamento è quasi sempre a babbo morto, come si suol dire, perché in genere i figli d’arte trovano la loro strada dopo la scomparsa del genitore Star.
Il percorso di Joely Richardson infatti è molto lungo e variegato fatto di comparsate, partecipazioni e piccoli ruoli perché quello di protagonista assoluta non è ancora arrivato, tanto è grande l’ombra della madre Vanessa Redgrave, che ancora non si è ritirata dalle scene pur avendo tanti fili grigi in testa mostrti con orgoglio insieme alle rughe.


 Lunga vita a Vanessa comunque perché Joely mettendosi in pausa lavoro per questioni familiari, ha dimostrato più attaccamento alla famiglia che non alla carriera.
Ma si farà: buon sangue non mente, come il vino buono più invecchia e più piace. Come la mamma Vanessa Redgrave del resto (e la sua amica storica Jane Fonda la quale alla sua età, anche se con qualche aiutino, continua a fare la vamp. Giustamente non dovendosi confrontare con qualche figlia, alla quale lasciar l’eredità) che per mantenersi in forma non è mai ricorsa a botulino o al bisturi con silicone.
E schiaffo alla chirurgia splatter di Nip e Tuck ora si concede ruoli romantici come Lettere a Giulietta o recitando poesie con il secondo marito Franco Nero che ha risposato per le seconda volta.

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