mercoledì 9 luglio 2014

MULTICULTURA ARTE E BUONA EDUCAZIONE


 La Festa Multiculturale di Collecchio al Parco Nevicati ha chiamato a raccolta numerosi partecipanti di varie razze insieme a cagnolini e bambini a giocare sparsi nel prato.
Bambini tutti rigorosamente bianchi, l’avevamo sottolineato anche la scorsa stagione, con quelli di colore che hanno fatto un piccolo accenno di danza sullo stand adibito alla musica di loro pertinenza, ovvero quella etiope.
La Festa multiculturale dovrebbe invece essere un girotondo colorato in stile Benetton con tutti i bambini abbracciati in gioca giò, visto che la loro presenza è assai numerosa.
Sì gioca jouer! Infatti gruppi di bambinetti si sono messi a giocare vicino ai banchi della cena facendo volare palloncini nei piatti dei commensali con padri e madri che andavano a raccoglierli senza nemmeno chiedere scusa a nome del figlio discolo.
Ma la serata era gioiosa e non si prestava a polemiche di sorta se non fosse che io personalmente ero capitata proprio in un banchetto di vecchie maestre delle elementari (tra le quali mi era parso riconoscere le femministe della vecchia guardia anni 80-90 frequentatrici dell’Osteria della Rosa e il Ristorante sardo Mariposa) che invece si sono scatenate nei commenti sui bambini maleducati ai quali devono insegnare.
“Se gli dai un brutto voto, arriva subito il padre (mica la madre) per chiederti come mai lo hai fatto, sottolineando con aria minacciosa che suo figlio non lo merita affatto. Come a dire che potrebbe toglierlo dalla scuola. Di fronte a queste velate minacce io rispondo secca così come non tollero  per esempio che, a differenza di altre mie colleghe, si cominci la lezione quando tutti i bambini sono arrivati in classe per cui bisogna aspettare anche quelli che le mamme pigre portano con mezz’ora di ritardo. Io mi oppongo fermamente a queste pratiche del lassé allé perché alle 8 suona la campanella e alle 8 si comincia la lezione, altro che storie. Un giorno è il traffico (capirai a Parma) un altro è il bambino che ha fatto cadere il latte della colazione, un altro è che il papà si è sbagliato con la sveglia ecc. ecc. I bambini arrivano assonnati perché magari la sera sono stati davanti al video fino a tardi perché i genitori non li abituano a degli orari regolari. Poi sono anche maleducati perché quando trovano due insegnanti che parlano in corridoio si mettono in mezzo per passare senza nemmeno chiedere scusa o permesso. Insomma sembrano bambini cresciuti allo stato brado, viziati oltre ogni limite del buon senso ai quali non si può porre rimedio perché agli insegnanti i genitori legano le mani.”
Inutile dire come le altre maestre facessero coro a queste dichiarazioni raccontando anche loro episodi di malaeducazione.
Questo è quanto emerge dal settore insegnanti in una società con bambini bulletti, prepotenti, maleducati, viziati e presi solo per tutto quanto fa gioco senza una minima conoscenza di quello che può essere il dovere, l’impegno la puntualità.
Poi si sente Napolitano in ansia perché i giovani non trovano lavoro.
Con queste premesse i giovani del futuro non lo cercheranno sicuramente un lavoro aspettando l’aiutino di mami e papi supportati dalla pensione dei nonni.
Questa è la cartina tornasole di un’Italia futura? Si spera di no anche se ricordando i tempi nostri era tutto molto diverso e di cui parlerò in seguito.
Tornando alla Festa Multiculturale ci sarebbero da fare molti appunti anche se il Parco era pieno decretando il successo della manifestazione arrivata alla diciottesima edizione.
Diventata maggiorenne sembra che si stia lasciando andare perché di culturale c’è ormai ben poco in quanto si è dato spazio ai mercatini di ogni sorta di bigiotteria e patacche varie.
Nulla di male, anzi, per incentivare il commercio dei piccoli ambulanti immigrati questo è positivo se non fosse che con la loro crescita sono spariti gli stands allestiti per i giovani studenti che negli anni passati avevano tenuto banco con conferenze, piccoli dibattiti e informazioni varie sullo Stato del Pianeta e sulle condizioni degli immigrati. Condizioni che non sono cambiate a tutt’oggi visto che i flussi migratori sono più che mai in aumento.
Gli immigrati della Festa Multiculturale erano tutti “sistemati” nelle cucine e nei banchetti ma rappresentando una stretta minoranza non potevano fare testo sull’integrazione anche perché a smentire erano i piccoli bambini che non facevano girotondo united colors. Un conto è fare spot pubblicitario un altro è la vita reale.




Dopo mancanza di cultura e maleducazione dei bambini, passiamo all’arte.
E’ curioso notare per esempio che sono sparite le piccole Gallerie D’Arte, in concomitanza dei grandi eventi come il Parmigianino o quant’altro viene promosso a tutt’oggi.
Però le piccole Gallerie d’Arte con vetrina illuminata attiravano maggiormente. Ricordo quando uscivo da scuola insieme alle mie compagne spesso e volentieri ci soffermavamo in queste Gallerie come quella di S.Andrea (di fianco ai Magazzini Upim, ora Coin) della Camattini (di Fronte al Regio) della Steccata (di fianco alla Chiesa omonima) o di Via Cairoli per ammirare quadri di Guttuso o di tanti pittori autori contemporanei famosi e non. Poi con le Scuole si facevano le visite classiche alla Pinacoteca, alla Camera di S.Paolo, al Battistero e al Teatro Farnese: questi erano i punti clou della storia dell’arte di quando andavo a scuola. A quel tempo non c’erano Depliants conferenze stampa o televisioni per informare di qualche mostra d’arte così come si fa oggi perché le Gallerie sono allestite in luoghi esclusivi come Banche o Palazzi d’Epoca. Agli scolari comunque fanno una certa soggezione, ammesso che abbiano recepito gli annunci pubblicitari perché non tutti, specie i ragazzi, seguono i Tg locali o le Conferenze Stampa della Giunta.
Invece con le vetrine illuminate le piccole Gallerie d’Arte catturavano l’interesse e l’attenzione di tanti giovani che ora si accontentano di sfilare fra le piccole mostre di strada dei pittori vattelapesca di Brera.
Così fra mancanza di multi-cultura e d’arte contemporanea d’autore miscelata a maleducazione i bambini crescono immersi nella tecnologia dove trovano rifugio per una vita virtuale. Perché i bambini sono curiosi e assetati di conoscenza e di vita, intesa come “multiculturale e globale”: liberté globalité e fraternité. Con un po’ di buona educazione si può fare.
I bambini lo sanno perché sono proiettati nel futuro, ma come insegnarlo a “maestre”, tate e genitori?

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