sabato 14 maggio 2016

COPPELIA LA BAMBOLA MECCANICA

        La danza della bambola meccanica nel balletto classico rappresenta la prova del nove di una ballerina che con la gestualità a scatti deve rappresentare perfettamente il movimento rigidamente sinuoso di una bambola. Oltre a Coppelia la troviamo nella stanza dei giochi dello Schiaccianoci in  un piccolo quadretto anche se significativo ma è solo con Coppelia che diventa accattivante per l'ambiguità nella quale si trova ammantata  sdoppiata fra il giocattolo meccanico e la bambola di carne e ossa diventando molto intrigante perchè non si sa se sia più seducente il primo rispetto alla seconda. La bambola giocattolo Coppelia è infatti un gadget erotico perchè riproducendo le fattezze di una femmina si presta ad ogni sorta di strapazzamento primo dei quali quello di permettere al suo padrone di alzare il tutu' a piacimento mentre è sdraiata sulle sue ginocchia per sbirciare che cosa ci sia sotto fra le pieghe del tulle facendo accendere la scintilla dell'eros a vistavision mutandine nere.


Coppelia prima versione  è stata rappresentata alcuni anni fa al Teatro Regio, con a seguire la seconda di Sabato 7 maggio con il Corpo di Ballo del San Carlo di Napoli. Entrambe le rappresentazioni hanno la coreografia di Roland Petit con una scenografia divisa in due parti: la prima con la piazzetta e il divertissment dei cadetti con le fanciulle in smiccio, la seconda è l'interno di una stanza in una sorta di casa con pezzi di bambole per l'assemblaggio.Nella prima parte la Coppelia bambola appare sul balcone seduta con un ventaglio aperto attirando lo sguardo del ballerino fico Franz a dispetto della fidanzata Swanilda della quale è innamorato anche Coppelius. Il quale è il proprietario della bambola che ha costruito ad immagine e somiglianza di Swanilda che sogna segretamente nella sua stanza avvinghiandosi alla bambola con le sue fattezze.
Il divertissment nella piazzetta è giocoso pieno di brio per formare coppie in pas des deux o gruppi di fanciulline in fiore in un ensamble a formare quadretti coreografici di primaverile e fresca lievità.
L’allegra brigata poi si defila per lasciare in scena  Swanilda e darle spazio per i suoi virtuosismi tecnici ed interpretativi.

Perchè Coppella è un balletto che necessita di notevoli doti interpretative  per i dualismo che contraddistingue il doppio ruolo di Swanilda-Coppelia. Infatti, assumendone le sembianze, con una sorta di gioco delle parti, rivestendosi con gli abiti di bambola, Swanilda-Coppelia inizia un assolo dapprima mimando i gesti meccanici per poi sciogliersi e scatenarsi in una danza spagnola trionfante, danzata con mordente sensualità in cui si riconosce l’impronta coreografica di Roland Petit, sempre infusa di gestualità fisicata e sexy e un giga scozzese inarrestabile. Da timida fanciulla a imperiosa e sensuale femmina il passo è sulle punte, danzato con efficacia scenica in grado di rubare la scena della pantomima precedentemente inscenata  fra Cornellius e la sua bambola Coppella, fin troppo intrisa di comicità scenografica in una cena a lume di candela con tanto di champagne spumeggiato per fare un brindisi. Pum! Ma proprio grazie al suo dualismo è Coppelia la protagonista assoluta, la “bambola in carne” che emerge fra i pur bravissimi partner per la performance più accattivante da far cadere in amore il pubblico, invaghitosi delle sue evoluzioni scatenate.
Il finale è scontato perchè le coppie si formano spontanee lasciando Coppelius solo con la sua bambola svestita da Swanilda, la quale si sgretola in mille pezzi. Ad avvalorar la curiosa ipotesi secondo cui la copia costruita ad immagine e somiglianza dell’originale, a volte riesca a superarla pur rischiando poi di finire  nell’oblìo. Il dubbio serpeggia perché quando Swanilda si riveste con gli abiti della bambola è allora che dà il meglio di sé. Intricata come tesi che la protagonista con i suoi virtuosismi sa illustrare magnificamente, danzando solo come originale, con abiti intercambiabili nascosti dietro a una tenda: due abiti e un’anima sola.



Coppelia seconda versione pur restando fedele al testo e sempre con la coreografia di Roland Petit si differenzia da quella precedente là dove Swanilda si sostituiva a Coppelia rivestendone l'abito perchè a sua volta veniva scambiata con un'altra ballerina per evidenziare il dualismo in parallelo come fossero due anime quella bianca e la nera, mentre in questa ultima performance Swanilda-Coppelia è interpretata da una sola ballerina per mantenere l'integrità originale di Swanilda che con la bambola non ha nulla a che spartire se non come una semplice interpretazione in una sorta di ballo in maschera dove il  cuore batte solo per il suo vero e unico amore Franz.
Un gioco per tutti ma non per il costruttore della bambola che considera la sua creatura oggetto di piacere incondizionato, fatta a pezzi nella scena finale quando si accorge che l'oggetto Coppelia incarnato Swanilda non gli appartiene perchè era solo un'illusione in un penoso tentativo di inscenare privatamente un piacere solitario.
Ci sono da annoverare tante curiosità nella rappresentazione di questo balletto:  fra tutte è la presenza della prima ballerina nel ruolo di Coppelia-Swanilda, Anbeta Toromani. Anvedi chi c'è? Infatti aveva primeggiato per diverso tempo nel format Amici danzando con un bellissimo ballerino di colore per fare stacchetti ad arte per i giovanissimi concorrenti dilettanti da copiare per cui non è una rivelazione perchè già ammirata come brava e di luminosa carriera.
La rivelazione è stato il maitre de ballet Lienz Chan cinese .che ha dato la sua impronta alla coreografia di Roland Petit nel rappresentare una performance recitata oltre che ballata perchè molto curata nella gestualità dei ballerini a rendere comprensibile una storia senza l'ausilio del libretto, impensabile in tutte le altre coreografie specie quelle di danza contemporanea che sono sempre a livello di rappresentazioni astratte di difficile interpretazione che si risolvono solo per pochi appassionati del settore.
La terza sorpresa è quella dell'evento Parma Danza 2016 che ha attirato un pubblico numeroso: in platea si vociferava fra le signore in favore del nuovo sovrintendente Anna Maria Meo che ha saputo sostituire brillantemente Fontana dello scorso anno per la scelta di spettacoli più azzeccati nel mixare Classico-contemporaneo.
Gli applausi sono stati molto calorosi con un Regio quasi tutto esaurito. L'evento danza ha ripreso alla grande. 

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