venerdì 6 maggio 2016

FRITZ BAUER DA ALTO MAGISTRATO A GIUSTIZIERE IN INCOGNITO.


“Lei è un Ebreo assetato di vendetta”.
Ebreo e Magistrato: un Procuratore Generale di grande potere che potrebbe esercitare in modo assoluto se non ci fossero intorno un gruppo di spie ex naziste messe a capo delle istituzioni dal Cancelliere Adenauer per un processo di  riconciliazione democratico dando un colpo di spugna al passato.
Nobiltà di intenti che posava su una montagna di rifiuti: quelli degli ebrei mandati alle camere a gas e poi al macero tutti i nudi perchè valevano meno dei loro oggetti portati in valigia o nascosti fra i denti o ingoiati (oro e preziosi) per essere riciclati sul mercato.
I beni patrimoniali invece erano strati incamerati dai gerarchi, primo fra tutti Eichmann, per essere esportati nei Paesi nei quali si erano rifugiati “in incognito” dopo la guerra sicuri di farla franca perchè accolti a braccia aperte.


Finita la guerra si ricomincia la ricostruzione per cui anche l'Italia si era allineata a questo processo di riconciliazione aprendo le proprie spiagge ai tedeschi e soprattutto alle tedeschine in cerca di bagnino italiano con il quale bagnare le lenzuola di qualche hotel a pensione completa facendo della Romagna una costa ricca. E questo grazie alla Germania che, nonostante la sconfitta della guerra, aveva un marco forte rivalutato alla grande e speso a mani piene sulle nostre Coste tanto che la Romagna vive ancora oggi di rendita per i ponti d'oro a quello Stato che era stato il suo nemico combinandone di ogni fra rappresaglie, torture e sommari processi.
Ma un conto è qualche retata nei fienili o nei paesini mettendo tutti gli abitanti in fila per mitragliarli senza pietà perchè siamo in guerra, un altro è pianificare un progetto di soluzione finale per distruggere un'intera razza di ebrei e minoranze etniche.


Non ho fatto abbastanza” si lamenta Eichmann in un'intervista registrata per redigere le sue memorie molto convinto di quello che aveva perpetrato con il genocidio curando le spedizioni nei Campi di concentramento senza comunque “sporcarsi le mani” e quindi non responsabile diretto come se a un ordine “sbagliato” fosse concesso a un soldato di disubbidire. Quand'anche fosse il mandante non può restare impunito. Da qui la caccia senza tregua aperta dal Procuratore Generale Fritz Bauer Burghart Klaussner) che non esita a chiedere aiuto al Mossad  (i servizi segreti Israeliani) presso il quale si reca “in incognito” stante il rischio di condanna per alto tradimento da parte dello Stato di cui è cittadino con alta carica istituzionale.


Insomma una caccia affannosa la sua ostacolata dagli ex nazisti al potere che aspettano solo una sua mossa falsa per destituirlo attaccandosi anche al privato per colpirlo seguendo le tracce che lo portavano a Copenhagen in cerca di ragazzi di vita.

Ebbene sì, ebreo e omosex che conunque non toglie autorevolezza al suo lavoro portato avanti con integrità virile e morale ad alto profilo come quello che mantiene con il suo aiutante Procuratore  (Ronald Zehrfeld) bello ed aitante anche lui di pendenza omo-sex il cui vizietto sarà doviziosamente documentato con foto che lo ritraggono in compagnia di un trans-soubrette

https://www.youtube.com/watch?v=d6cao1qtmxk

 che lo ha sedotto cantando una canzone a voce roca simil Marlene (Lillith Standenberg) con la quale  parla di rapporti esclusivamente “in incognito” accogliendolo in camerino per farlo capitolare aprendo le gambe con triangolino a mutandine rosse e a patta gonfia,  per ricattarlo e colpire Fritz Bauer accusandolo di avere complottato per la cattura di Eichman in Argentina da parte dei servizi segreti Israeliani.


Ma l'amicizia fra il Procuratore Generale ed il suo vice è solida e al di sopra di ogni sospetto perchè ad unirli è un sentimento puro platonico basato sulla stima e sulla unione di ideali condivisi per portare a termine una missione verso la quale il giovane accetta di immolarsi andando a costituirsi per farsi arrestare a costo dello scandalo e della rovina onde consentire all'amico di avere ancora l'energia per continuare la sua caccia. Impresa ardua che comunque Friutz Bauer porterà a termine portando a processo in Germania molti ex nazisti facendo fare ai tedeschi i conti con il loro passato. Perchè tanti sapevano della soluzione finale. E non solo in Germania, ma in tutta Europa.
Il film è molto avvincente, con il protagonista Klaussner  dal fisico robusto e tosto nonostante l'avanzata età,  da vero “tedesco-schiacciasassi”, un vero panzer al servizio della comunità ebraica ferita a morte e dalla quale provengono le sue radici, per renderle giustizia facendo nel contempo un servizio allo Stato per fare i conti con il suo passato.


I quali sono necessari per affrontare un futuro  non  “ in incognito” ma in tutta onestà intellettuale senza autoassolversi da ogni responsabilità prendendo atto che in questo caso specifico questo passato ha segnato la storia della Germania portandola ad un livello così negativo da pesare sulla quadratura di un bilancio con l'umanità tanto che a tutt'oggi rimane irrisolto anche se la vita continua con una Germania rinnovata diventata punto di riferimento dell'Unione Europea, aperta alla democrazia. Messa in pericolo continuamente  perchè il Nazismo non si è mai sopito lavorando illegalmente “in incognito” tanto che in Austria pare stia riemergendo.
Il film del regista Lars Kraume è molto avvincente robusto e rigoroso al quale da il suo imprinting l'attore Burghart Klaussner molto immedesimato nel ruolo di Fritz Bauer, un ebreo tedesco esistito veramente ed al quale dopo tanti anni è stato riconosciuto il merito della cattura di Eichmann lavorando per una nobile causa come giustiziere  “in incognito”.

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