lunedì 30 maggio 2016

SVETLANA IN AMORE. OSSESSIONE CIGNO


Swan Lake Swan Lake Swan Lake. Il cigno è l'ossessione di ogni ballerina classica che volteggia sulle punte, possibilmente volando come nel finale di Billy Elliot, in alto come solo un uccello potrebbe fare.
Su questo punto la danza contemporanea ci ha lavorato sopra giocando sul fatto che il cigno è asessuato ovvero il maschio e la femmina che si fondono per incarnare una creatura molto vicina al divino.  Gesù nella Pietra filosofale rappresenta l'Androgine, ovvero la perfezione incarnata, intesa come sacrificio umano per volere del Padre Dio Onnipotente in un connubio sacrale di amore e morte. Perfetto.
Così il cigno è simbolo di perfezione animale che viene sdoppiato nel balletto classico nel trionfo dell'eros perchè a morire è l'amore del cigno bianco. Amore e morte. Perfetto.
Infatti la perfezione non è di questa terra per cui volendo cercare di volare senza le piume di un cigno, ma con le sole punte, si rischia di fare il salto della quaglia. In cucina si sa è abbinata sempre con il riso e Grand Marnier in un connubio delizioso e di rara delicatezza. Perfetto.
Non basta la statura alta per fare la ballerina eccelsa e nemmeno il tutto esaurito con un pubblico che accorre ricordando la ballerina fulgida che fu portando in scena la sua morte del Cigno. Una visione divina perchè solo il corpo longilineo e snodato di Svetlana Zakharova aveva saputo interpretare il cigno nell'ultimo respiro, con quel reclinare del capo che si chiudeva in sé facendo le ultime battute d'ali per poi spegnersi piano piano fino a formare tra il tutu' e le piume un batuffolo senza vita come un fiocco  che si perde nella neve. Perfetta in un connubio fra tecnica impeccabile e recitazione sublime che commuoveva il pubblico mandandolo in delirio.
Indimenticata Svetlana che si è riproposta con Amore accompagnata da musiche classiche importanti come Chaijckovsky per Francesca da Rimini, Bach per Rain Before It Falls e Mozart per Strokes Through The Tail e le coreografie rispettivamente di Yuri Possokhev, Patrick De Bana e Marguerite Donlon. Un trittico di danza contemporanea eseguito sulle ali coreografiche del classico  SwanLake  in un mixage di vari balletti.

Infatti in Francesca da Rimini tra lei e Paolo il terzo incluso sembra l'Uccello di fuoco che molesta la coppia di amanti fino a quando non li ucciderà con un accenno delle Rinni dei classici Greci che vengono a prelevare l'assassino (citazione anche dal film Ghost) mentre nel secondo Rain Before It  Falls Svetlana Zakharova seduta su una sorta di banco di scuola insegna a tenere schiena e testa dritta sul collo e non reclinata come quella di un cigno (la sua deformazione professionale). Nel terzo balletto Strokes Thrugh The Tail la citazione al Swan Lake di Matthew Bourne è quella più accattivante perchè piena di ironia beffarda anche se molto distaccata e ascettica da parte di Svetlana Zakharova per non perdere quell'aura divina di vestale della danza classica anche in un contesto di parodia del cigno maschio a rimarcare che solo le ballerine femmine possono essere prime donne della scena del Swan Lake.
Discorsi complicati che il pubblico non recepisce chiedendosi perchè Svetlana abbia smesso di rappresentare il Lago dei Cigni accontentandosi di farsi vedere su You Tube.


Allestire un balletto classico con scenografie e costumi è sempre molto costoso per cui si ricorre a questi Galà come una sorta di escamotage per continuare ad esserci e per non far morire il balletto classico il quale sta attraversando una fase di Canto del Cigno.


Solo così si spiega Amore  di Svetlana Zakharova in una sorta di messaggio subliminale nel nobile tentativo di riportare la danza conmporanea sulle basi del balletto classico. Impossible mission perchè ormai la danza contemporanea è tutta un'altra musica, molto più ritmata e a tambur o batteria battente, basata sulla ginnastica atletica da palestra, piuttosto che esercizi alla sbarra per cui il tentativo non convince del tutto. Se con Revelation aveva preso un'altra strada fuori dal classico doveva avere il coraggio di continuare a sperimentare su quella linea senza continuare in quella ossessiva di Swan Lake ad effetto più modesto e in una sorta di nostalgia canaglia, condivisa anche dal pubblico immedesimatosi nel commovente revival.  Perfettamente.

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