mercoledì 17 luglio 2019

ANDREA CAMILLERI L’AUTORE PIU’ AMATO

Andrea Camilleri è un altro vecchio leone della cultura del nostro Paese che è mancato.
A differenza di Franco Zeffirelli per il quale vale il detto che nessuno è Profeta in Patria” per l’Italia Camilleri è stato un Profeta molto amato e seguito come autore della serie Montalbano del quale la Tv ha esaltato le gesta con l’interpretazione di Luca Zingaretti che lo ha rappresentato come uomo dello Stato siculo di grande integrità morale e umanità.
Gli episodi di Montalbano sono sempre in pole position negli ascolti tanto da non accorgersi che molti di questi sono repliche infinite ma per gli spettatori sono sempre d’attualità visto l’immutato interesse.
Andrea Camilleri ha dimostrato anche di essere un grande attore così come abbiamo potuto constatare l’anno scorso seguendolo in Tv nei suoi monologhi sui classici greci che lui ha saputo raccontare con grande maestria di consumato attore di palcoscenico.
I serial Tv di Montalbano devono il successo ad una sapiente sceneggiatura già pronta senza bisogno di traduzioni.
Non è difficile infatti che molti autori di opere teatrali abbiano anche un talento di attori che influisce molto nella regia e nella buona riuscita di un film specie se si sono ingaggiati attori esordienti da seguire verso per verso.
Woody Allen per esempio che lavora solo con professionisti affermati teatrali o grandi attori dello star system lascia libertà di interpretazione del persomaggio limitandosi a qualche dritta nelle direttive.
Invece ci sono registi come Franco Zeffirelli appunto che danno precise indicazioni sullo svolgimento di una scena specie se l’immedesimazione nei personaggi è totale. Come dire che…Giulietta e Romeo? C’est moi!
Così vale anche per Camilleri perché Montalbano è lui e Zingaretti è stato il traduttore ideale.
Anche De Sica per esempio più che regista è stato un maestro così come aveva raccontato Marcello Mastroianni spiegando l’episodio dello spogliarello di Sophia in Ieri Oggi e Domani perché si metteva a letto a come il “bolognese” nel contempo spiegando alla Sophia le mosse per farlo ululare di piacere.
Così si spiega anche il grande successo del film di Lina Werthmuller
In quell’azzurro Mare di Agosto...,mentre il remake è stato un flop  perché aveva prevalso la diva piuttosto che la “puttana industriale” della regista, grande conoscente di quella fascia di lavoratori al Nord come Torino o Milano,  così ben tradotto da Mariangela Melato attrice molto sensibile ma di carattere. Non per nulla un attore del calibro di Leonardo Di Caprio al recente Festival di Cannes ha reso omaggio alla regista e non a Giancarlo Giannini sapendo benissimo e umilmente quanto l’attore sia solo uno strumento nella mani dell’autore.
Questo per dire che l’autore, lo sceneggiatore ed il regista sono molto importanti se poi lo sono tutti e tre in uno solo allora ci sono buone probabilità di successo dimostrando di aver impresso il metodo della tragedia (il passo è breve per arrivare alla farsa) nel DNA a rendere l’opera immortale.
Infatti dai tempi dei classici Greci a quelli Shakespaeriani fino ai giorni nostri si sono susseguiti tanti interpreti protagonisti che magari con la loro bravura hanno portato l’opera al massimo splendore ma di loro non è rimasto un ricordo a differenza dell’autore rimasto impresso nella memoria storica dell’umanità pur concedendo la possibilità di tradurla in vari modi per valorizzarla al meglio secondo il proprio estro e genialità mantenendo comunque sempre di base la forma originaria come una sorta di opera immortale nell’immortalità. E’ stato fatto così anche con il Vangelo dove la parola di Gesù è una sola ma tradotta in vari modi dai quattro apostoli.
Sì perché la creatività non ha limiti purchè si rispetti l’autore onorandolo nella sua unicità per non finire nell’oblìo come  campione senza arte né parte, in copia conforme o in parodia.

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