venerdì 5 luglio 2019

PRETTY WOMAM TRA FAVOLA E REALTA'

                         PRETTY WOMAN LA FAVOLA CONTINUA 







Ogni anno puntualmente su Rai Uno spunta Pretty Woman a rammentarci la favola che far la prostituta paga. Il mestiere più antico del mondo rende sempre ovunque lo si eserciti dai marciapiedi dei Boulevard Hollywoodiani a quelli delle periferie degdradate di ogni città dove se ti va bene fai 30 euro a battuta e se ti va meglio ti becchi il merlo che ti sposa.







Roba vecchia come il mondo ma se la storia è raccontata fra le suite degli Hotel alle boutique grandi firme le signorine grandi effe diventano irresistibili come la Pretty Woman impersonata da Julia Roberts, gamba lunga a 360 gradi e sensibilità ad alta gradazione erotica perchè spunta la lacrima quando assiste alla morte di Violetta nella Traviata in un palco esclusivo con uno strepitoso abito rosso fuego e una collana di diamanti e rubini presa a prestito.
Da una lacrima sul viso lui “il cliente” capisce quanto sia grande il suo sentimento verso la storia d'amore fra prostituta e giovane ricco che Pretty Woman vive come una sorta di transfert individuando nell'amore di Violetta amore vero al di là dell'interesse così come quello di lei verso il ricco manager nonostante sia stata ingaggiata come professionista per una settimana. Capita con certi clienti ma non sempre finisce in tragedia come nella Traviata oppure in matrimonio da favola. Per questo bisogna essere speciali come lo erano la drammatica Violetta così come lo è la brillante Pretty Woman.”Pretty woman, walkin' down the street Pretty woman the kind I like to meet

Infatti con quel motivetto che piace tanto lei da pietra grezzo si è trasformata in un splendido diamante. E una diamante non poteva che essere per sempre.
Sempre meglio che darla a destra e a manca. Perchè diciamolo fare la prostituta non è carino anche se comunque la prospettiva è la più rosea perchè dopo averla data a tanti rospi ti può capitare un principe azzurro bello e ricco come Edward al secolo Richard Gere che si innamora facendo della puttana sua sposa dopo aver ceduto di fronte al fatto che lei non si accontenta di un appartamento e qualche visita a domicilio pretendendo la favola: letti uniti e carte di credito illimitate per tutte le spese a piacimento con una nidiata di bambini. Perchè c'è da scommetterci che scoperanno come ricci, anche se questa è un'altra favola di genere Pretty Dark.

Ma si sa che le storie d'amore si assomigliano tutte quanto meno nel finale e vissero felici e contenti con tanti bei bambini.
Questo film Pretty Woman ha segnato il costume facendo uscire allo scoperto tutto quel substrato di prostitute di basso e alto bordo rinnovate in veste di Escort finalmente orgogliose di potersi posizionare a livello di una Pretty Woman assurta a star: alcune infatti facevano carriera nello spettacolo o in politica e quant'altro dove coprir le spese con un lavoro fisso piuttosto che in giro per gli Hotel come coperta, gli Yachts sempre sottocoperta e gli aerei come copertina in volo tra paperoni disposti a spendere per vederlo spuntar al di là della pancetta come linea d'orizzonte oltre il quale si nasconde la fonte di piacere. Cucu'! Eccolo quà! Sentirlo cantare dal vivo non ha prezzo.
Non per nulla una come Pretty Woman nel film è stata chiamata Vivien: Vivi e vieni. Paghi dopo.
                                 
 QUANDO LA FAVOLA FINISCE  
Certo è che vivendo alla grande con soldi a palate, viaggi, shopping vacanze esclusive riesce difficile a far capire che far la prostituta non è carino.
A dare una lezione a queste benedette ragazze che come una sorte di cenerentola in carriera sognano la favola, ci aveva pensato un film uscito in contemporanea a Pretty Woman per illustrare le difficoltà alle quali si va incontro scegliendo questa strada battendo il marciapiede.
Il film che aveva fatto anche molto scalpore è Puttana interpretato da Theresa Russel la quale curiosamente aveva le phisyque du role della piccoletta Kitty amica di stanza di Pretty Woman, quella più ordinaria sotto-culturata che mastica gomma e sempre in jeans con tanto di orsetto per far la nanna come a dire il genere “prostituta” allo stadio naif quella più fragile non in grado di proteggersi.
La protagonista di Puttana Theresa Russel, anche se formalmente in linea a questa tipologia avendo un fisico minuto ma comunque proporzionato e sexy, pur muovendosi con una certa sicurezza e disinvoltura esibendo look luccicanti come si conviene a una “lucciola” di tutto rispetto, è facile bersaglio di bande di molestatori che la conciano di brutto dopo averla stuprata e malmenata per un surplus di divertimento fuori tariffario facendole subire oltre al danno anche la beffa.

Destino beffardo è infatti quello che aspetta dietro l'angolo l'operatrice da marciapiede orgogliosa della sua impresa semplice che porta avanti in tutta libertà senza pagare il dazio preferendo  rappresentare caccia libera e lavorare sul filo del rasoio fino a quando non arriva la stangata che comunque molte sono disposte a mettere in conto sapendo di partenza che “non sarà carino fare la puttana, ma si guadagna”.
Benedette ragazze come si fa a farglielo capire che facendo questo mestiere si rischia la vita e che fra tante incognite c'è quasi sempre la certezza di perdere l'integrità fisica di una buona salute?
Perchè un conto è sudare con la fronte un altro in zone basse dando battaglia a igiene facendo di un terreno fertile un ricettacolo di malattie?
Evidentemente il soldo supera ogni paura e pregiudizio facendo di ogni erba un fascio nel considerare tutti i clienti uguali e alle cui fila aderiscono in grande quantità seguendo la legge di mercato che dove c'è domanda c'è offerta.
Domanda anche di maschi che si offrono a costo di fare carte false perchè donarsi  non è una peculiarità maschile in quanto l'uomo si sa mira solo al suo piacere.
Ma come si fa a far capire a queste benedette ragazze che quello là della pubblicità che strombazza felice in mezzo alle patatine dicendo uno così non l'avete mai visto ed eccomi qua: Cucù! (anche lui, ma insomma è una mania) che in realtà sia un molestatore.
Infatti come si fa a dire a queste benedette patatine evidentemente sotto-culturate che quello là è diventato divo maledetto di film neI qualI eccelle nel porno-anale?
 Benedette patatine!
La pubblicità ingannevole così come le bufale o le fake news è sempre dietro l'angolo. Non sempre a domanda si risponde con l'offerta. Della patatina!

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