mercoledì 20 novembre 2019

ITALIA, GRANDE PAESE


“Vecchio scarpone, quanto tempo è passato, quante illusioni fai rivivere tu…” Questa era una delle canzoni che sicuramente cantavano gli alpini  durante la Prima guerra che aveva messo in ginocchio l’Italia.
“Direttore direttore direttore, l’avevamo vinta quella guerra!, direttore si informi” chiosava la Biancofiore verso Vittorio Feltri nel solito talk show dove se non si urla non ci si fa sentire. “Boh!” sbottava il Feltri “l’abbiamo vinta…insomma…”
In effetti la guerra l’abbiamo vinta ma a un prezzo talmente alto da sembrar perduta stante la decimazione  di tanti uomini  mandati al fronte a farsi massacrare lasciando vuoti città e paesi dove erano rimasto solo le donne e bambini piccoli perché anche gli adolescenti erano stati spediti in guerra.

Le donne allora si sono rimboccate le maniche cominciando a lavorare nei campi o nell’industria dove si son fatte valere alla pari degli uomini  acquisendo indipendenza emancipazione e una certa sicurezza economica. 
Solo per poco comunque perché con l’avvento del fascismo le donne sono state rimandate tutte a casa a lavorare tra i fornelli e a fare figli mentre tutte le altre andavan dappertutto fra un casino e l’altro perché lo standard femminile dettato dal Duce era appunto quella di suddivisione netta fra santa e puttana portando a modello il suo menage dove la moglie era fedele e sottomessa lasciandogli la libertà di frequentar donnine una delle quali è rimasta famosa per aver scritto un diario dove raccontava...”Mi fecero salire in una stanza e appena entrò il Duce mi alzò la gonna e dopo un attimo giunse…”
Non aveva tempo da perdere Mussolini per queste donnine tranne che per la Claretta Petacci, signora della Roma-bene,  verso la quale provava anche un sentimento d’amore ma attimo dopo attimo sappiamo come andò a finire. Durante la guerra comunque le donne sono uscite di nuovo per combattere a fianco dei partigiani o facendo la loro parte anche nel privato per cui giustamente alla fine hanno acquisito il diritto al voto per iniziare la nuova battaglia dell'emancipazione che ha avuto alti e bassi fino ai giorni nostri in cui la strada per la libertà in ogni campo è ancora lunga.
Molti film si sono occupati sia della prima che della seconda guerra dove tanti personaggetti alla fine poi si riscattavano andando a morire con grande dignità
La Grande Guerra infatti racconta le gesta meschine e furbette di due soldati che si barcamenano al fronte impersonati da Vittorio Gassman e Alberto Sordi i quali alla fine, dopo essere stati condannati a morte l’affrontano alzando la testa con coraggio impavido.


Nel Generale della Rovere impersonato da Vittorio De Sica  si raccontano le gesta di un faccendiere e intrallazzatore col nemico per poi riscattarsi alla fine preferendo di andare a morire insieme ai compagni di prigionia.
Nella guerra in Iraq anche il nostro militare  addetto alla sicurezza Fabrizio Quattrocchi dopo essere stato catturato e fatto prigioniero andava a morire facendosi togliere la benda e urlando: “Vi faccio vedere come muore un italiano” diventando subito un mito per averci fatto inorgoglire di essere italiani. Perché noi italiani siamo così, piccoli nelle piccole cose e grandi in quelle grandi così come lo sono i geni. Infatti l’Italia ha dato i natali a molti geni perché l’Italia è un grande Paese di bellezze monumentali e naturali dove tutti hanno voluto metterci le mani trasformandolo in tanti staterelli anche se non è stato del tutto negativo perché questo le ha permesso di forgiare la sua tempra forte frutto di un mixage fra tante culture che hanno aperto la sua mente rendendola unica al mondo. Basti vedere Venezia, una città che non ha paragoni. Insomma l’Italia è un grandissimo Paese anche se sta attraversando un brutto periodo a causa dell’incuria ambientale ma questo è un problema globale che comunque deve essere affrontato come priorità dai Governi.

Il nostro comunque non sembra all’altezza della situazione d’emergenza creatasi in Italia sia a livello ambientale che di industria anche perché si continua a litigare piuttosto che a fare fatti. A tal proposito balza all’attenzione la supplica di Matteo Renzi avendo pregato di non andare alle elezioni perché vincerebbero Salvini e la Meloni senza comunque fare un mea culpa per aver spaccato il Partito Democratico in due. Gli alleati penta stellati e PD non ne dicono una giusta insieme smentendosi l’un l’altro. Di Maio continua a rassicurare gli italiani di essere sulla strada giusta dopo che si è lasciato fare lo sgambetto! Come aver fiducia? Non resta che sperare nel nuovo movimento giovanile delle sardine che è riuscito ad allertare Matteo Salvini perché ha paura che fra loro ci siano degli squali. L’unico a far tenerezza è Luca Zingaretti per la sua ingenuità la sua candida propensione a fare accoglienza jus soli e volemose tutti bene portando avanti l’idoelogia della vecchia sinistra ma come un vecchio scarpone quante illusioni fai rivivere tu…!
Ad ogni modo per vederla al positivo c’è da dire che secondo un detto popolare scarpe grosse e cervello fino per cui non ci resta che sperare nella consapevolezza di essere in buone mani di bravi italiani.
Perché a far dell'Italia un grande Paese sono soprattutto gli italiani: lo conferma il rifiuto della cittadinanza a Biella da parte del coraggioso  Ezio Greggio perché era stata rigettata a Giuliana Segre. Grande!





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