mercoledì 19 febbraio 2020

LA RINASCITA DI BRAD PITT


 C’era una volta Hollywood non ha vinto l’Oscar assegnato invece a Brad Pitt  come non protagonista nel ruolo di stunt-man della star impersonata da Leonardo Di Caprio che si conferma uno degli attori più bravi a livello internazionale.
Il film di Queentin Tarantino ha deluso, in primis tutti quelli che volevano assistere alla strage nella vitta affittata dai Polansky dove aveva trovato la morte Sharon Tate uccisa barbaramente insieme ad alcuni amici da parte di una setta satanica sotto mentite spoglie di comunità Hippie.
A Hollywwod niente fu più come prima. Eddayye, come se i parti e le sbevazzate bordo piscina a colpi di canne fossero improvvisamente cessate quando invece si moltiplicarono di successo in successo.
Brad Pitt è stato premiato anche se a dire il vero ha fatto di meglio. Infatti il suo esordio è stato fulminante perché la sua falcata dinoccolata col cappello da cow boy con a seguir la ballata (hy! hy hhyy!!!hy-hy- yhhy- hy hyyyy!!!!) sul letto insieme a Geena Davis è stata memorabile specie quando aveva tirato fuori la pistola per presentarsi e perpetrare una rapina. Galeotto fu quel racconto perché la rapina la mise in atto in tempo reale con il letto ancora caldo, dopo aver consumato

In questo ruolo di canaglia se aveva fatto centro nella “breccia” chiamiamola così delle donne, quelle canaglie come lui che sono in maggioranza, non aveva vinto l’Oscar spronandolo così a fare sempre meglio, a differenza della sua ex Gwyneth Paltrow che al primo film aveva vinto la statuetta per poi finire a fare l’influencer shop-line perché si guadagna meglio.
Furbata raccolta da duchesse e leader politici essendo il web la piattaforma più redditizia come base di lancio per i propri intressi arrivando in pochi istanti a comunicare in tutto il mondo con sponsor aggregati che non badano a spese.
Brad Pitt invece si è applicato di film in film scegliendo di interpretare personaggi di spessore e molto seriosi intervallati anche da qualche performance brillante con i Fratelli Cohen nel ruolo di un cretino palestrato.
Per il resto  è stato tutto un crescendo con una galleria di ritratti sempre molto azzeccati vestendo i panni con credibilità di eroe dei classici greci, detective, pugile, militare, messaggero di droga, di spia, di agente, quest’ultimo girato con Angelina Jolie che li aveva fatti innamorare inducendo Brad a lasciar la moglie Jennifer Aniston con la quale si è rivisto dopo la separazione anche dalla Jolie, ai Golden Globe dove l’ha rincorsa per una rimpatriata che Jennifer ha declinato gentilmente perché non c’è niente di peggio che ritornare con un ex e tutto il suo bagaglio di esperienze con l’altra che si è portata a letto, dopo aver fatto dei figli con botte da orbi e buona notte ai suonatori.
Come dire se ti ha scartato lei perchè dovrei riprenderti io? Cocci suoi.

Comunque Brad Pitt si è consolato con l'oscar di C’Era una volta Hollywwod anche se il film deluso anche per una sorta di accozzaglia di citazioni cult-movie con musiche d’epoca, minigonne  e stivaletti d’epoca, minishort ed infradito d’epoca, stivaletti e tracolle con le frange d'epoca, capelli lunghi e fascie d’epoca, giacche di pelle maglioncini striminziti pantaloni senza pinces d’epoca,  occhiali d’epoca e sigarette acide anche quelle d’epoca nella quale sgambettavano Margot Robbie (Sharon Tate) come guest star e la rivelazione del film Margareth Qualley nel ruolo della ragazzina della comunità satanico-hippie che saltellava e faceva la buffetta inquietante come una sorta di “Joker” in gonnella e con la quale Brad Pitt non ha voluto cogliere il piacere perché minorenne. Hai Hai Hai!
E qui casca l’asino perchè la citazione di Tarantino come moralista contro Polansky balza all’evidenza ancor più evidenziata dal fatto che nel finale abbia risparmiato Sharon Tate come se l’America non l’abbia perdonata a Polansky tanto che la Francia ha raccolto il messaggio per contestare il regista ai Cesar boicottando il suo J’accuse accolto trionfalmente invece a Venezia la quale ha voluto fare un distinguo tra il lavoro di un artista ed il suo privato.
Quando pubblico e privato sono fusi si rischia di entrare in paranoia un po’ come succede a quegli attori che si immedesimano talmente nei ruoli da non uscirne più fuori anche nella vita reale incollandosi per sempre al personaggio che ha dato fama e successo. Facciamo i nomi? Meglio di no preferendo precisare che un conto è essere identificati dagli altri, un altro è crederlo da sé.
Brad Pitt non è uno di questi avendo preferito far l’attore di spettacolo piuttosto che l’attore nel privato dove il ruolo di padre di bambini biologici e non a formare etnica gli è riuscito male perché evidentemente era per lui una forzatura mandando ben presto all’aria il marchio “Brangelina” anche se ci guadagnava un sacco perché evidentemente non è quella canaglia dello schermo ma semplicemente una persona che ama il suo lavoro di attore desiderando una famiglia normale senza politiche sociali incluse.
Così ora è single con una certa età ancora molto affascinante: un uomo in grigio che ha ancora molto da dare. Il meglio sulla piazza. Un vero peccato che non sia a due piazze.

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