lunedì 16 marzo 2020

TENDENZA LESBO GRANDI STAR


Il box office vuole le lesbiche? E diamole in pasto al grande pubblico.
Infatti a presentare l’ultimo evento Oscar 2014 sul palco era salita Ellen Degeneres lasciando a sfilare sul red carpet la compagna Portia De Rossi.

La quale, sposando la regista è stata relegata ai fornelli avendo chiuso la carriera con lo studio legale di Allie Mc Beals dove già da allora trattava gli uomini con algido distacco. La De Generis val bene un sessantanove nel letto coniugale avendo convolato a ingiuste nozze in uno Stato d’America che ha legalizzato l’unione a coronare un sentimento gay.

Dura minga dura no: lei Portia infatti ha perso lavoro  smalto e sorriso mentre la Degeneres non è mica un genio ma solo una buffetta così come ha dimostrato agli Oscar. Più che chic una lesbo choc.
Fra le lesbo-chic invece vanno annoverate Anne Hetcher, Jodie Foster che comunque al cinema si fanno ancora apprezzare nei ruoli etero.



La tendenza lesbo si veste anche animalier lanciata da Cameron Diaz con unghie in fuori nel film The Counselor, con Penelope Cruz, confermando anche nel privato di aver avuto sogni erotici al femminile pur non essendo gay.  Un conto infatti è sognare, fantasticare, metti pure praticar in un mordi e fuggi, un altro invece è sposarsi finchè la gran-figata duri. Dura minga dura no.
Meglio puntare al cinema facendo finta anche se l’assaggio è reale ma giusto il tempo di un film per poi passare ad altro. Il lavoro prima di tutto.
Anche le grandi Star non disdegnano ruoli lesbo qualche volta solo accennati a livello platonico con finale tragico (Quelle Due con Audrey Hepburn e Shirley Mac Laine, Diario di uno Scandalo con Cate Blanchett e Judi Dench, La Volpe con Anne Heywood e Sandy Dennis) o sublimati  (Julia con Jane Fonda e Vanessa Redgrave, oppure Ricche e Famose con Jaqueline Bisset e Candice Bergen) e tanti altri in versione patinata o comica spagnoleggiante.

Quando l’accoppiata è a pari merito anche il film e la tematica diventano importanti mentre se l’accoppiata è su due piani diversi l’esito è sempre incerto.
Lo abbiamo visto per esempio con Catherine Zeta Jones in Effetti Collaterali dove la piccola lesbo da sedotta si rivelava seduttrice malata di mente: un classico come espediente per trattare il tema facendo la morale.
La vittima non innocente era Mara Rooney, che si compiaceva di far la depressa per conquistare la bocca a cuore della psichiatra Zeta Jones finendo tutto in Thriller. Passato e dimenticato.

Ma a Mara Roney non è passata la voglia di farsi spupazzare perché è tornata sugli schermi in coppia lesbo anni cinquanta con Cate Blanchett nel film Carol in una sorta di Come Eravamo Perseguitate dal Mondo perché in quegli anni era tabù.
Passato e dimenticato se non fosse che questa sera su RAI 3 verrà riproposto per far dormire sul divano.
Da allora molti anni son passati e anche l’ultimo tabù è stato abbattuto con la premiazione Oscar a condurre che comunque non ha liberato la donna dalla schiavitù del maschio perché lui si compiace assai nel vedere le lesbo all’opera tanto da diventare ormai un imperativo: o così altrimenti non vali un ‘azz. Infatti: niente ‘azz.., siamo lesbo!
Dura minga dura no.

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