giovedì 28 maggio 2020
VIRUS? MA CHE CE FREGA MA CE IMPORTA.
Che cosa non farò in questa fase due: non andrò dal parrucchiere, né al cinema se aprono, né tanto meno a teatro, al ristorante, ai concerti a fare shopping di cose inutili, non andrò in vacanza né in palestra e nemmeno in piscina. Con la mascherina.
Insomma continuerò a starmene rintanata in casa uscendo solo per necessità finchè mascherina durerà e non sarà tornato tutto come prima.
L'apertura è stata troppo frettolosa se come dicono i virologi il virus è ancora in circolazione.
Alcune previsioni sono state azzeccate come quella da me preferita di quello scienziato che rasssicurava annunciando la fine della pandemia dopo tre mesi, ed infatti così è stato anche se non è finita del tutto.
Ma siamo a un buon punto per cui la cautela è indispensabile per non arrivare in autunno pronti per l'ondata di ritorno.
Per questo me ne starò quieta fino al prossimo anno con il preannunciato arrivo del vaccino. Non è possibile infatti che un bel mattino, ci siamo tutti alzati e abbiamo detto ciao al virus, così di punto e in bianco per la fretta di aprire quindici giorni prima del previsto fissato in un primo tempo ai primi di giugno.
L'economia scalpita d'accordo ma in quindici giorni di anticipo non si risolleva sicuramente come per magia: chi era solido così è rimasto mentre quello in sofferenza pure. Due settimane sono il tempo di una quarantena per cui si doveva restare chiusi per completare almeno il ciclo dei tre mesi previsti per sconfiggere il virus anche con il lockdown (primi di marzo inizio e primi di giugno la fine).
Giuseppe Conte ha ascoltato gli scienziati ma gli scienziati hanno ascoltato i politici e per non sovraccaricarsi del fardello delle responsabilità economiche di un Paese hanno dato l'OK quando pochi giorni prima si raccomandavano di stare a casa perchè c'era un calo di ascolti, oh pardon di contagi. Lo sciame si è dissolto o sparigliato per altre mete?
Lo sapremo solo vivendo osservando le regole del distanziamento evitando gli assembramenti?
“Ma che ce frega, ma che ce importa fatece largo che passamo noi...La società della gioventù. A noi ce piace de magnà e beve e non ce piace de lavorà” Così i giovani sono usciti in massa per animare le movide, i litorali, le piazze. “Son ragaaaazzziiii” li scusavano alcuni autorevoli opinionisti affermando che la gioia di vivere non si può arginare-
!Un'altro week end così e chiudo tutto” si è lamentato il sindaco di Milano quando solo un mese fa il Presidente della Campania minacciava di sparigliare gli assembramenti festaioli con il lanciafiamme dei carabinieri.
Certo che il dilemma è importante: “Che faccio. Mi si nota di più se apro o mi si noterà di più se chiudo” sì perchè gli amministratori istituzionali sono nel mirino dei loro detrattori che aspettano solo una mossa falsa per dare addosso addebitando tutta le responsabilità della pandemia e dei tanti morti falciati in poco tempo. Altra domanda: sono morti per il virus o per le cure loro negate?
Ha fatto sensazione infatti il rifiuto da parte di alcuni medici di ricoverare anziani per lasciare il posto ai giovani. I quali se ne sono usciti alla fine con la movida infischiandosene delle regole perchè a sentir loro il virus colpisce, a morte, solo gli anziani e non i giovani visto quanti di essi positivi ne sono usciti guariti.
Purtroppo per loro a smentire questa tesi ci sono stati anche molti anziani ad aver sconfitto il covid a differenza di tanti giovani.
Sembra una spirale infernale che mette in confusione ancora di più di quanto hanno asserito tanti virologi smentendosi l'un con l'altro.
Mi piace comunque sottolineare la costante presenza del dr. Luciano Onder in coda al Tg 5 nei primi mesi della pandemia quando il virologo di turno non era ancora in auge, perchè per me è stato molto rassicurante rivelandosi comunque il più attinente alla realtà dell'evoluzione del virus là dove concludeva puntualmente e sicuro on un sorriso che con l'inizio della bella stagione sarebbe sparito.
L'anziano dr Luciano Onder era stato liquidato dalla RAI dopo aver condotto per anni Dica 33 per essere assunto da Canale 5 a condurre la rubrica settimanale in coda Salute e Benessere fino a spopolare quotidianamente con l'inizio della pandemia per informare sulle regole e regolette da osservare.
Tutto d'un tratto è sparito ma come aveva previsto con la bella stagione il Covid ha perso la sua virulenza (anche se non è del tutto sconfitto). Purtroppo l'unico ad averlo affermato con certezza e perseveranza tali da metter tutti di buon umore, è stato messo a tacere per dare spazio a una pandemia angosciante raccontata da tanti virologi come fosse La Fine del Mondo perchè anche se si ricomincia non sarà più come prima. Ehhhh!
La movida no, è tornata sempre uguale. Tempo una settimana che tutti si toglieran anche le mascherine. Ma che ce frega,ma che ce importa....
Dilettanti allo sbaraglio che hanno dimenticato il suono inquietante delle sirene alternato a quello delle campane. E non a festa.
Ancora un po' di silenzio sarebbe auspicabile anche per dare il tempo di elaborare il lutto a tante famiglie che sono state colpite verso le quali sarebbe doveroso riservar rispetto senza mettersi a sghignazzare sotto le loro finestre.
mercoledì 27 maggio 2020
LE RUBRICHE IN CODA AI TG
Sono veloci ma in pochi minuti fanno una trasmissione completa: sono le rubriche, settimanali o giornaliere in coda ai Tg che fanno da traino all'informazione perchè molti le aspettano per ricevere risposte approfondimenti o ricette.
Così ci siamo affezionati al Cotto e Mangiato un ricettario di piatti gustosi e facili da realizzare portato al successo da Benedetta Parodi e poi ereditato con altrettanta affezione da parte del pubblico da Tessa Gelisio conduttrice di una trasmissione molto simpatica nella quale rincorreva per strada rezdore o signori per essere invitata a casa a gustare una loro ricetta.
Il Cotto e Mangiato è seguito da molti anni perchè trova la giusta collocazione in coda al Tg del mezzogiorno di Italia Uno, così come le rubriche di Benessere condotto da Luciano Onder, oppure le anteprime cinema di Anna Praderio o Spettacoli in Cartellone di Cristina Bianchino tutti in coda al Tg 5 di mezzogiorno.
Ultimamente è stata inserita una rubrica serale condotta da Cesara Buonamici A Tu per Tu dove intervista ospiti importanti alternando alle domande spezzoni di filmati: un'idea non nuova comunque perchè introdotta da Pippo Baudo con Novecento poi adottata da tanti Talk Show o format che fanno interviste soprattutto a star dello spettacolo le quali si sa hanno un grosso bagaglio di gossip alle spalle al quale attingere per rinverdire biografie angiografie delle interviste come una sorta di un rinnovato “avvenire alle spalle”.
L'intervista a Tu per Tu piace perchè è veloce per cui non c'è tempo né spazio per le lacrime ed i facili sentimentalismi dovendo dare a domanda precisa una risposta secca anche se non in diretta.
Il salotto della Buonamici è rassicurante come la conduzione dei suoi Tg per cui non ci sono sorprese o risposte imbarazzanti come con le dirette dove spesso e volentieri le conduttrici si mettono a litigare con gli ospiti facendoli uscire di scena o togliendo loro l'audio oppure interrompendo il collegamento così come abbiamo visto ultimamente a Domenica In con Mara Venier verso Al Bano dopo che si era rifiutato poco elegantemente di ascoltare una poesia di buon compleanno dedicatagli dalla ex moglie Romina Power per non urtare la suscettibilità della compagna Loredana Lecciso con la quale si è rimesso insieme dopo aver confidato a un'intervista concessa a Maurizio Costanzo di sentirsi mentalmente ancora sposato con Romina.
Delle balle di Albano non ne possiamo più e Mara Venier, tra l'altro bravissima a condurre con tanta energia e senza cedimenti da sola in emergenza Covid, ha fatto benissimo a congedarlo educatamente.
Questo per dire che negli approfondimenti con lunghe e sviolinate interviste per dare spazio allo spettacolo ci si racconta in modo plateale ed esibizionistico a differenza di quanto abbiamo notato invece con le interviste A Tu per Tu di Cesara Buonamici giornalista di lungo corso che sa come fare le domande professionalmente costringendo a fare altrettanto agli ospiti costretti a dare risposte puntuali concise e soprattutto attinenti senza tanti giri di parole nelle quali perdersi nel raccontare compiacendosi nel piangere sul latte versato alla prole quando la vedono sullo schermo, rimpiagendo il tempo di non averle dedicato per crescerla per inseguir il successo. Ehhhh|||||
martedì 26 maggio 2020
LA CATTEDRALE DEL MARE
Dopo una raffica di spot pubblicitari, su Canale 5 è stata trasmessa la prima puntata della fiction tanto attesa La Cattedrale del Mare, una sorta di fumettone in salsa spagnola con tutti gli ingredienti della telenovela tipica importata da Mediaset a cominciare dalla prima che girava intorno con puntate infinite a madame Janette per poi finire con Il Segreto sempre all'Infinito.
La dinamica della telenovela, e del fumettone, è tutta racchiusa nella formula di un racconto delle emozioni quando invece basterebbero le espressioni in primo piano e una buona recita per animarle intensamente e viverle sullo schermo.
Tutto si svolge al rallenty con tante scene infarcite di chiacchiere a livello teatro della parrocchietta per raccontare l'amore verso una madre, verso la Vergine Maria, verso una moglie. Il protagonista infatti è un giovane che nel giorno del matrimonio con una bella giovane del villaggio deve subire la prepotenza del signorotto del Paese il quale le violenta la moglie lasciandogli il posto per il secondo round. Ma il giovane affranto entra in camera da letto dove la moglie è stata sverginata per sussurrare: “Ma Francesca che ti hanno fatto?” Tutti noi lo sapevamo ma si sa il marito è sempre l'ultimo.
Infatti non ci sono mai scene di violenza o di sesso esplicite per dare modo di dipanare il racconto in versione soft e patinata consentendo la visione della fiction a tutte le famiglie.
Così l'affresco sotto una Cattedrale (siamo nel 1300 al tempo delle Grandi Cattedrali come recitano i versetti di Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante) che si erge maestosa in onore della Vergine Maria del Mare,viene stemperato dal vivere gioioso degli operai che portano le pietre circondati dai fanciulli orfani di madre e che per questo nutrono una particolare devozione verso la Vergine Maria alla quale si rivolgono, sempre raccontando le loro emozioni, così come vivrebbero live con la loro madre.
Uno di questi, Arnaud, è il figlio del giovane marito della violata sua moglie Francesca e madre del ragazzino dall'aria dolce e ingenua come una sorta di Marcellino Pane y Vino il protagonista di un film spagnolo degli anni 50 di grande successo avendo fatto piangere dall'emozione le platee di tutto il mondo, il quale cresce sotto la protezione del coraggioso ma povero padre e sotto il tetto della ricca zia avendo il suo coraggioso fratello a suo tempo rinunciato all'eredità per favorire la sorella scegliendo di rimanere lui povero e umiliato dalla società.
Tante incongruenze che insieme a tante chiacchiere su bambini e fraticelli del convento alla fin fine perdono credibilità ed interesse come se ci trovassimo di fronte all'ennesima programmazione in cui sia più interessante il promo della fiction in sé, per la troppa ingenuità che rasenta la melensaggine, la mancanza di ritmo e di scene forti.
Certo La Cattedrale del Mare non è il Trono di Spade una serie che ha fatto scuola a tanti ma sicuramente non agli spagnoli perche restano sempre ancorati agli schemi delle loro telenovelas che hanno raggiunto il clou con il Segreto, il più grande format di successo di Canale 5 avendo imperversato in tutte le fasce da quella pomeridiana alla serale passando dalle repliche di domenica e dai promo nel salotto di Silvia Toffanin, riuscendo a surclassare la gloriosa soap di Beatifull sempre in onda solo in fascia pomeridiana.
Questo drammone si dilungherà per altre tre puntate nelle quali sono previsti colpi di scena molto avvincenti. Nel promo ovviamente poi si vedrà alla prossima, dopodichè in caso di persistente sentimentalismo da fotoromanzo per tutti, anche per i più piccini, possiamo anche spegnere passando a programmi di prima serata più interessanti o per soli adulti.
venerdì 22 maggio 2020
MICHELLE WILLIAMS L'UMANA INTENSITA' TORMENTATA
Michelle Williams è un'attrice drammatica. Se si esclude l'unico ruolo leggero nel Mago di Oz, tutta la sua carriera è costellata da personaggi intensi e tormentati, mai banali.
La vita semplice e normale non è mai stata nelle sue corde e tanto meno nel ruolo dell'oca giuliva Marilyn Monroe che Michelle ha impersonato nel periodo della lavorazione de Il Principe e la Ballerina rivelando i retroscena con tutte le problematiche psico-esistenziali della famosa attrice
tanto brillante sullo schermo quanto tormentata nel privato.
Michelle Williams ha la faccia giusta per i ruoli di donne colpite al cuore nel modo più crudele possibile subendo lutti per i figli piccoli mancati per atti di violenza o di incuria avendo una bocca carnosa e vorace con due occhi azzurri sempre semichiusi ad accompagnare una sofferenza interiore che non riesce a lenire. E' come se fosse una donna piena di vita che il destino punisce strappandole dal petto le creature che ama, figli e compagni.
Anche nella vita privata Michelle ha subito la perdita del suo bellissimo marito Heath Ledger interprete di tanti film di successo, prima con il divorzio e poi con la sua morte precoce ed improvvisa lasciando orfana la figlia Matilda.
Probabilmente questo è un dolore che si porta anche sul luogo di lavoro riuscendo a dare credibilità alla sofferenza dei personaggi che ha interpretato in un'intensità struggente da rimanere impresse nella memoria degli spettatori: tra questi Blue Valentine con Ryan Goslin, Suite Francese con Matthias Schoenaerts, Shutter Island con Leonardo Di Caprio oppure Manchester by the Sea con Casley Affleck per parlare dei più significativi.
L'apparizione nel film Tutti i Soldi del Mondo visto recentemente in Tv su Rai Uno ha confermato questo suo talento drammatico interpretando la madre di Paul Getty, il ragazzo nipote del ricchissimo nonno rapito da bande di sequestratori negli anni 70, impegnata in un duello pieno di tensione non tanto con i mafiosi quanto con lo suocero taccagno per fargli sganciare la somma del sequestro. Per Michelle William è stata una grande prova di recitazione tenendo testa a partner come Mark Welberg e Christofer Plummer ma curiosamente è passata inosservata, forse perchè il Metoo che aveva colpito Kevin Spacey sostituito in fretta dal regista Ridley Scott con Christofer Plummer aveva appannato anche le performance dgli altri interpreti coinvolgendoli come si fa in questi casi nella caccia alle streghe rappresentate dai molestatori sessuali e dei quali Hollywood, la capitale di questi vizi, in un clamoroso voltafaccia non aveva avuto alcuna pietà colpendo loro e tutte le famiglie.
Nessuna parola in questo senso da parte di Michelle Williams la quale giustamente ha colto l'occasione concentrandosi sul lavoro e sulla interpretazione. La più convincente di tutto il film rivelando tutta la sua carica umana nel ruolo a lei più congeniale: quello di mamma.
E' curioso comunque che la sua apparizione folgorante sia stata come protagonista del film Sex List dove in pochi attimi aveva incendiato lo schermo apparendo avvolta da un'aura misteriosa in un cappotto bianco con i lunghi capelli biondi mentre incontrava Ewan Mc Gregor, colpito da un colpo di fulmine. Non a ciel sereno perchè il tormento l'aspettava dietro l'angolo nel fare coppia con la Williams dopo aver fatto sesso.
Come dire Tormento ed Estasi, un mix esplosivo che aveva accompagnato anche la coppia Williams-Mc Gregor nel film sempre tra lutti e sesso Senza un Apparente Motivo (Incendiary titolo originale) e che ha segnato la carriera di una singolare attrice drammatica a nome Michelle Williams.
martedì 19 maggio 2020
GINA LOLLOBRIGIDA DAL TRAMONTO ALL'ALBA IN PRETURA
Ha suscitato molto interesse la partecipazione quale parte civile di Gina Lollobrigida nella trasmissione Un Giorno in Pretura. Il format è stato da sempre relegato in tarda serata su Rai Tre con la conduzione di Roberta Petrelluzzi seguito da un pubblico di nicchia, mentre ora si è rinnovato sbarcando in prima serata arricchito da docu veri e in fiction così come ormai è stato introdotto in tante trasmissioni di cronaca con processi mediatici anche se Un Giorno in Pretura il processo si svolge in un aula dal vivo.
Persino la Petrelluzzi si è rinnovata pur mantendo la mitica pashmina radical-chic nel darsi una rispolverata che l'ha ringiovanita assai allineandosi ai canoni dell'estetica delle conduttrici Tv sempre tirate a lucido (mancano all'appello Lucia Annunziata e Giovanna Botteri): il capello bianco e corto ha preso volume ondulato mentre le labbra sono state pitturate di un bel rosso smagliante di grande effetto.
L'interesse era comunque tutto rivolto verso Gina Lollobrigida chiamata a testimoniare in un processo contro uno gigolò spagnolo tale Javier Rigau che diceva di averla sposata. Sì ma a sua insaputa. E' stata una partecipazione molto triste perchè presentava la Lollo alle prese con i giovinotti che hanno accompagnato la sua vita sul Viale del Tramonto primo fra i quali l'unico figlio da lei definito poco normale perchè come suo padre, il medico Mirko Skofik ormai defunto e dopo che Gina si era separata da lui, è solo interessato ai soldi.
Finita la storia con lo gigolò che le aveva offerto il suo braccio in vari eventi dove erano comparsi come una “coppia in affettuosa amicizia” (ma non in matrimonio che la diva così come asserito in aula gli ha sempre negato) la Lollo si era attaccata a un giovane e gentile manager suo assistente certo Andrea Piazzolla al quale aveva dato piena fiducia e poteri amministrativi di una società che faceva comunque capo a lei pensando ingenuamente di avere tutto sotto controllo perchè il giovane non faceva e non fa una mossa senza la sua firma.
E' pur vero che di firme la Lollobrigida nel corso della sua carriera di firme ne ha fatte moltissime ai suoi fans per cui non vede dove ci sia il problema nel firmare gli atti che questo bel giovinotto le presenta con rispetto e devozione (così come prima faceva il bel gigolò spagnolo facendole firmare la carta del matrimonio per procura).
Che vuoi che sia una firma in più o meno, l'importante è la sicurezza di avere una persona sulla quale contare. Infatti lei non sa contare nemmeno quanti immobili abbia o gioielli o opere d'arte accumulate nel corso della sua splendida carriera, mentre lui sì, sa contare eccome.
Per questo su richiesta del figlio è stato nominato un amministratore di sostegno non avendo la Lollo capacità di intendere e contare il quale si è premurato di mettere al sicuro tutti i suoi beni che sono stati sequestrati e accantonati in un deposito a disposizione dei legittimi eredi. E non per il giovinotto furbetto di turno. Triste declino quello della Lollobrigida, sempre stata una grande sia a livello di cinema che di fotografia scultura pittura e bel canto.
Insomma una grande artista a tutto tondo così come la denominazione della sua società Vissi D'arte (tratta da un versetto della Tosca) che sembra essere stata coniata appositamente per lei. Dal giovinotto “furbetto” Andrea Piazzolla.
Gina Lollobrigida è sempre stata indicata come la rivale di Sophia Loren alla quale invece la vita ha dato moltissimo avendo puntato sulla famiglia piuttosto che l'arte preferendo farsi dirigere dal marito produttore e alla fine in vecchiaia (quando i ruoli scarseggiano) dal figlio regista. Così resta tutto in famiglia. Insomma la famiglia al centro della sua vita a differenza di Gina che invece visse “d'arte e d'amor”.
La cosa curiosa è che Gina Lollobrigida ha iniziato la sua carriera sempre in un aula giudiziaria, esplodendo con il petto open air in un film ad episodi di Blasetti nel quale invece era imputata per aver avvelenato il marito e la suocera e difesa dall'avvocato “Vittorio De Sica”in un'arringa memorabile perchè alla fine riusciva a farla assolvere esaltando la bellezza della sua cliente da considerare patrimonio del panorama napoletano del quale andarne fieri lasciando che tale meraviglia potesse essere da tutti ammirata e non chiusa in una buia prigione.
Non solo ma per avvalorare la sua tesi chiamava pure in causa la cultura greca facendo un paragone con il processo a Frine, una donna colpevole di qualche malefatto che veniva difesa da Pericle da ogni attacco riuscendo nell'intento di farla assolvere sulla motivazione che la condanna alla prigionia sarebbe stato uno scempio alla bellezza rappresentata da Frine nella massima espressione della perfezione estetica da renderla divina, ai quali i giudici Greci si inchinavano.
Certo che la popolana Gina Lollobrigida nel ruolo di Maria Antonia non poteva essere assurta a dea dell'olimpo ma è bastato concludere al difensor De Sica chiedendo per lei l'assoluzione dopo averla esposta in bella mostra a petto seminudo con le parole: “Se si assolve un minorato psichico, a maggior ragione lo si deve fare con una maggiorata fisica” raccogliendo applausi e consensi con un “bravo, il mondo è degli avvocati” al quale De Sica di rimando rispondeva: “Noooo il mondo è delle...delle..Si insomma delle...”
Così iniziò in Pretura la carriera di Gina Lollobrigida e così finì in Pretura anche la sua vita segnando il tramonto della diva.
giovedì 14 maggio 2020
TEATRO E DANZA IN TV SU RAI 5
Tra poco si ricomincia ma non sarà più come prima. In questo mese di Maggio sono saltati molti eventi importanti come il festival di Cannes il David di Donatello (quest'anno in collegamento virtuale), e sopratutto la Danza quasi sempre concentrata in qUEsto periodo.
Per questo che abbiamo assistito con piacere a tante rappresentazioni teatrali trasmesse da Rai 5, tra le quali un'interessante Otello con un roboante e giovane Vittorio Gassman in coppia con Anna Maria Ferrero, e di danza classica riprese dal Teatro Bolshoji e alla Scala di Milano in varie stagioni.
Così abbiamo potuto rivedere la coppia Roberto Bolle e Svetlana Zakharova nella Bayadère un balletto molto sensuale specie nell'assolo di Svetlana (qui ripresa nella Bayadère al Bolshoji) per le movenze sinuose di una ballerina medio-orientale.
Il balletto è abbastanza datato perchè l'accoppiata aveva trionfato negli anni del glorioso balletto classico prima che i due ballerini prendessero entrambi le strade del balletto contemporaneo inserito nei vari Gala che per Svetlana sono stati di rottura con il balletto delle favole dopo il grande successo di Revelation una performance creata apposta per esaltare la sua intensità emozionale e la sua figura alta più da ginnasta che da tipica ballerina classica. Una rivelazione anche per tutto il suo pubblico.
Anche Bolle aveva intrapreso nuove performances contemporanee alternate a quelle del balletto classico con gruppi di amici-colleghi invitati ai suoi Galà nei quali Roberto si è esibito anche con molta ironia non solo a Teatro ma pure in Tv duettando con personaggi dello spettacolo e con partner del balletto classico.
Fra queste aveva spiccato il volo, e non si fa per dire, Nicoletta Manni esibendosi con Bolle in balletti scanzonati come quello danzato sulle note di una canzone di Dean Martin in una sorta di Colazione da Tiffany nel quale alla fine la Manni volava letteralmente in groppa come una gatta, sulle spalle del bellissimo Bolle. Il quale l'accoglieva con grande piacere tanto da far palesare che tra i due ci fosse un feeling speciale soprattutto dopo averli visti avvinghiati sensualmente in un tango assassino eseguito in modo elegantemente impeccabile delle movenze del balletto classico nello spettacolo Tv Danza con Me. Ma era lavoro solo lavoro.
Sì perchè non avevamo ancora visto, sempre in Tv su Rai 5 in questo mese di maggio per allietarci nel lockdown, Nicoletta Manni in Le Coarsaire.
(foto Rita Guandalini)
Il balletto ha emozionato tantissimo ammirando le movenze della prima ballerina della Scala la cui figura esile e scattante si presta per volteggiare sulle punte con rara leggiadrìa e grazia accompagnata ad un bellissimo sorriso che difficilmente si riscontra con le altre etoile, Zakharova in primis.
La televisione con le sue inquadrature e i primi piani offre qualcosa in più al balletto classico trascinandoti nel vortice delle emozioni che trasmettono i visi dei protagonisti al di là della perfezione tecnica che si ammira soprattutto dal vivo in platea.
Infatti ci siamo lasciati avvolgere dal feeling fra la coppia formata da Nicoletta Manni con Timofej Adriajiashenko bellissimo in primo piano il quale ad un certo punto dove si prevedeva nel pas de deux un caldo abbraccio lui si lasciava andare ad un bacio sulla bocca alla partner. Un bacio spontaneo autentico pieno d'amore che aveva reso ancor più credibile la sequenza seguente sul letto nel quale la Manni si contorceva sensualmente in confidente disinvoltura per consumare l'atto d'amore.
Il trasporto era così veritiero che ci aveva fatto pensare che non fosse solo lavoro ma l'espressione di un sentimento sincero tra i due come se fosse nata una bellissima coppia del balletto perchè entrambi fisicamente somiglianti (Bolle per esempio è più alto facendo sembrare lei piccolina) in sintonia e tecnicamente bravi.
Di solito non si sa molto della vita privata dei ballerini, sempre molto riservati o quanto meno poco paparazzati, per cui quando ho letto una intervista uscita alcuni giorni dopo la trasmissione in Tv che Nicoletta Manni confidava fra le righe di aver trascorso la quarantena con il suo compagno Timofej Adriajiashenko ho capito tutto: il feeling che traspariva tra i due ne' Le Corsaire era proprio autentico spiegando così l'impatto emozionale con lo spettatore della Tv che andava oltre l'apprezzamento per tutto lo spettacolo imponente (che dal vivo comunque non ha paragoni) nell'insieme tra costumi scenografie luci e coreografie all'insegna della classica tradizione del balletto.
(foto Rita Guandalini)
E' stato bellissimo anche se il teatro di prosa lirica e danza ci manca tantissimo così come il cinema per cui speriamo che si possa riprendere al più presto.
martedì 12 maggio 2020
SILVIA ROMANO BENVENUTA A CASA
Quarta Repubblica è stato il primo Talk Show ad occuparsi di Silvia Romano alla quale diamo un sincero bentornata a casa, sperando che ci resti.
Se fossi sua madre non l'avrei accolta a braccia aperte come una diva.
Quando ero bambina avevo attraversato la strada senza guardare riuscendo a schivare per un pelo una macchina. Le sculacciate che ho preso da mia madre non le scorderò più tanto che a tutt'oggi passo solo quando la strada è completamente libera e comunque nemmeno col giallo.
Ad ogni modo ora Silvia è tornata tra noi anche se vestita da musulmana perchè convertita all'Islam e con tanto di velo.
Nel Talk di Maurizio Porro si è commentato lo sbarco spettacolare con la fila dei politici in coda, i soldi del riscatto e ovviamente la curiosa trasformazione della ragazza vestita da Jjhadista, si spera “moderata” (?!).
Tra gli ospiti c'era una musulmana che aveva esordito dicendo: “Le ragazze somale sognano di venire in Italia per togliersi il velo e lei se lo mette” sostenendo sicura che Silvia sia sotto ricatto perchè “voi non sapete chi sono quelli di Al Qaeda così come li conosciamo noi” rincarando la dose con tanti particolari tra i quali l'indottrinamento. Parole più parole meno.
Non si esprimeva molto bene in italiano (del resto nemmeno ad Afef riusciva in pieno) ma si è fatta comprendere benissimo per cui siamo rimasti basiti di fronte alla reazione di un'altra ospite, Francesca Fagnani dall'aria spocchiosetta, quando l'aveva zittita perchè non aveva capito nulla ribadendo il concetto che Silvia fosse libera di fare le sue scelte continuando a parlare a “mitraglietta”.Quando si dice indottrinamento!
La libertà di un individuo finisce quando comincia la libertà di un altro nel metterlo a tacere. Ognuno ha il suo concetto di libertà. Così la musulmana chiudeva il battibecco rispondendo educatamente: “Va bene hai ragione”così come si fa con le persone eccitate od esaltate per quietarle.
E' curioso perchè la signorina opinionista Francesca Fagnani di solito non perde le staffe così come l'abbiamo vista nelle varie ospitate dei Talk con relativi interlocutori verso i quali ha sempre mantenuto un atteggiamento civile. Forse perchè li ritiene al suo livello e la musulmana no? Hai Hai Hai perchè qui cascherebbe l'asino, oh pardon l'asina.
Ad ogni modo tornando a Silvia Romano, ora si fa chiamare Aisha.
Aisha, ecoute moi dice una bellissima canzone i cui versi voglio riportare
Andrò dove il tuo respiro ci porterà
Nei paesi d'avorio e di ebano
Cancellerò le tue lacrime, i tuoi dolori
Niente è troppo bello per una donna così bella
Dirò le parole dei poemi
Suonerò le musiche del cielo
Prenderò i raggi del sole
Per illuminare i tuoi occhi reali
Oooh! Aicha, Aicha, ascoltami
Aicha, Aicha, non andartene
Lei disse : "tieni per te i tuoi tesori
io, io valgo molto più di tutto questo
per seguire la scuola di pensiero di Pier Paolo Pasolini là dove insegnava nel Fiore delle Mille e una Notte quanto sia dolce e profonda la poetica araba risultando molto seducente.
A riprova una volta guardando un docu sul Capo della Resistenza in Afghanistan il generale Massoud, una sorta di rivoluzionario combattente contro gli invasori Russi e poi contro i Talebani, nel raccontare le sue gesta all'intervistatore, tra una strage e l'altra lui si metteva in pausa per recitare delle poesie che lo rendevano molto sensuale e seducente. Insomma di grande fascino con un aura da eroe che faceva innamorare.
Anche Al Sabaad (l'artefice del sequestro di Silvia Romano) è a capo del Partito dei Giovani, un Movimento di resistenza Popolare nella Terra delle Due Migrazioni, un Gruppo sorto nella guerra civile Somala per instaurare la Jihad cacciando lo straniero e ristabilire l'ordine con la Legge della Sahria. Questo movimento è sorto come cellula di Al Qaeda che vuole la completa sottomissione della popolazione convertendosi alla Guerra Santa, offrendo in cambio cibo e protezione là dove miseria fame e sorprusi la fanno da padroni.
Chissà se anche fra i guerriglieri che hanno sequestrato la cooperante Silvia Romano ci sia stato qualcuno che le sussurrava i versetti del Corano come se recitasse una Poesia, ovvero con enfasi e calda passionalità?
“Non li ho mai visti in volto” ha precisato Silvia.
Sì però la voce può essere molto convincente specie se poeticamente modulata in modo suadente da arrivare al cuore. Il quale si sa quando viene conquistato si disconnette dalla ragione.
Bambina innamorata! Speriamo che Silvia apra gli occhi e torni ad essere se stessa.
domenica 10 maggio 2020
venerdì 8 maggio 2020
MESSAGGIO DALLA CINA SUL CORONAVIRUS
Ho ricevuto un messaggio dalla Cina su un mio video CORONAVIRUS ASSE CINA ITALIA che qui riporto in originale in lingua inglese e tradotto in italiano sperando sia autentico perchè finisce con... "Forza Italia". Ad ogni modo il messaggio penso sia da leggere.
13 MARZO 2020
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mercoledì 6 maggio 2020
VACCINO LOW COST
Che cosa ci ha insegnato questo lockdown? A fare le torte a basso costo senza farina, senza latte, senza uova e senza burro a dimostrare quanto l'ingegnosità dell'uomo non abbia limiti specie in caso di emergenza dove le difficoltà aguzzano per l'appunto l'ingegno.
E allora come mai ci si domanda, l'uomo non sia ancora riuscito a trovare il vaccino al virus con tutti i mezzi, tecnologici in primis, di cui dispone che lo hanno portato all'apice di un progresso inimmaginabile?
Nel film Contagion per esempio, visto recentemente in Tv, il vaccino è stato trovato in poco tempo prima ancora che scoppiasse una pandemia.
Certo è un film ma quello che è curioso è quanto sia stato fonte di informazioni ispirando tanti virologi e profeti improbabili per questa pandemia Covid 19 dove il lavarsi le mani, le mascherine, il distanziamento fra l'uno e l'altro evitando contatti, i pipistrelli che avevano contagiato animali (in quel caso i maiali e nel caso Covid 19 i pongolini) rappresentano le regola basilari valide a tutt'oggi come se tutto fosse già stato scritto.
Il film uscito nel 2011 è stato premonitore del Covid 19 essendosi a sua volta liberamente ispirato alla Sars che com' è noto, viene indicata come originaria del Corona-virus essendo molto simile nei sintomi della malattia iniziata con febbre tosse per poi espandersi alle vie respiratorie fino all'intubazione nella terapia intensiva e poi la morte senza scampo.
Questo spiega le dinamiche diffuse dai vari virologi in questa pandemia nella quale non è stato detto nulla di nuovo ripetendo in pratica quanto già visto nel film fantascientifico Contagion.
Tutto uguale tranne per i tempi del vaccino perchè a rigor di protocollo la sperimentazione ha bisogno di un lungo tempo per essere testato e diffuso in larga scala con una sicurezza al 100 per cento.
Questo per seguir la liturgia fino ad ora messa in atto dagli esperti biologi nei laboratori di ricerca togliendo ogni speranza di ottenere il vaccino entro pochi mesi così come invece è stato raccontato nel film.
C'è una corrente di pensiero che ci illumina sul cammino della nostra vita e sulla storia dell'uomo esaltando il suo potenziale immaginario perchè afferma che tutto ciò che la mente umana riesce ad immaginare prima o poi si materializzerà così come succede nei sogni nel quale le nostre paure e speranze prendono forma con le sembianze di mostri o di persone, per cui la teoria del film Contagion con la scoperta di un vaccino low cost se ha affascinato la mente di pochi si spera che vada a contagiare molti ad infoltir le fila dell'immaginario collettivo raggruppando una tale forza da materializzarsi nella realtà con tempismo e velocità.
Infatti mai come in questa nostra società la realtà virtuale, social in primis, e quella reale, andando prima di pari passo parallelamente per poi cedere il passo in questa pandemia al virtuale per farci sopravvivere ed infine tornare alla realtà, si sono fuse insieme nella consapevolezza di aver bisogno l'una dell'altra, per cui spazio all'immaginazione ed alla libera espressione per creare nuove forme di convivenza globale!
“Imagine. Si potrebbe dire che io sia una sognatrice. Ma io non sono l'unica. Spero che un giorno vi unirete a noi. Ed il mondo sarà come un'unica entità...” Così cantò John Lennon.
martedì 5 maggio 2020
LA BELLA E THE BEST
Che cosa avrà sempre da ridere Michelle?
Non si può continuamente alla sua età come se non avesse di meglio da fare (l'ultima trasmissione in prima serata non mi pare fosse andata molto bene per esempio, al cinema non ha fatto scintille, altro esempio, a S.Remo ha trionfato così come ogni altro conduttore chiamato a presentare) a sghignazzare a bocca aperta ad ogni stacchetto tra i Nuovi Mostri Spetteguless Fatti e Rifatti dove si prendono di mira le e colleghe per i seni gonfiati i nasini rifilati i denti perfettamente impiantati per poi finire con un bacio e un saluto alla malcapitata di turno.
“Ciao tesoro, ti vogliamo bene?”.
Se Jerry Scotti accenna un sorriso, Michelle sghignazza come se la cosa non la sfiorasse anche se a confrontar le sue foto di ieri e oggi ci sarebbe qualcosa da dire.
Eh sì, col tempo Michelle si è fatta bellissima: infatti il seno da piatto è diventato prosperoso (a causa delle gravidanze ovviamente. Già ma i fianchi sono ancora sottili come quelli di una ragazzina) mentre il viso si è fatto più asciutto e dunque il nasino più sottile (mah!) ed il sorriso sempre più smagliante a 360 gradi.
Ha ragione di ridere Michelle al quale Eros Ramazzotti quando era innamorato aveva dedicato il sonetto “che bel sorriso che hai, ci voglio credere” (ehhhh!) perchè tutto le va bene sia professionalmente che nel privato per non parlar dei social dove è onnipresente non mancando di esibirsi con tutta la famiglia e come una qualsiasi blogger in cerca di visibilità canta, balla, fa le scenette così come ha sempre fatto anche a Striscia arrivando a portarsi dietro la telecamera in sala parto per far soffrire con lei i suoi fans in attesa del lieto evento.
Non si comprende comunque tutta questa esposizione continua ed incessante ridanciana e claunesca come se dietro a questo sghignazzare ci sia qualcosa di inquietante confermata comunque da certi episodi raccontati dalla stessa Michelle e primo fra tutti quello di aver rovinato il suo primo matrimonio per essere stata plagiata da una maga (?). E allora diavolo di una Michelle ecco spiegato!Sì perchè se gli occhi sono lo specchio dell'anima, il sorriso è proprio quello del diavolo.
Infatti Michelle non ride ma sghignazza che è diverso per cui è stato perfettamente inutile il suo pentimento per farsi perdonare dopo aver deriso Giovanna Botteri per la sua capigliatura che da spettinata si era finalmente fatta liscia.
Se alla Littizzetto (la prima ad aver fatto dell'ironia sulla Botteri in Tv) si perdona tutto, a Michelle no, perchè non è una comica. Anche se lei ride sempre, non fa ridere, tanto meno quando ha preso di mira una giornalista come Giovanna Botteri solo perchè si fa lo shampoo in casa invece che dal parrucchiere.
Non è un'offesa grave intendiamoci perchè non va ad intaccare la sfera della professionalità ma tanto è bastato per far scatenare i social contro Michelle perchè evidentemente fra le due pensano che se Michelle sia più bella, la Botteri sia The Best (la migliore).
Ad ogni modo quel che è certo è che il caso insorto abbia fatto della Botteri una giornalista-star. Un mito. La sua chioma argentea ondulata a lato farà tendenza fra i parrucchieri. Aspettate che aprano e vedrete!
lunedì 4 maggio 2020
L'AVVOCATO DEL DIAVOLO UNA FUCINA DI STAR E METEORE
Recentemente in tv abbiamo visto il film L'Avvocato del Diavolo nel quale si parlava del potere giudiziario come più forte di ogni altro, politico finanziario ed estetico.
Il film è bruttissimo nonostante il tema interessante ed un cast stellare perchè scade nell'horror grottesco sul filo del Tramonto all'Alba mentre invece sarebbe stato meglio dipanare il racconto a livello caratteriale e intellettuale per palesare che dietro la bellissima facciata ci fossero dei mostri.
Il film comunque sembrava confezionato appositamente per l'interprete principale, Al Pacino per dargli la possibilità di esprimere il suo talento con monologhi da istrione e assoluto padrone della scena nella quale si era cimentato anche in passi di danza eseguiti con maestria e classe.
Insomma un vero mattatore avendo alla base una carriera consolidata di attore teatrale Shakespeariano in primis. Questo talento recitativo lo ha dimostrato al cinema nella maturità perchè ai tempi del Padrino era più dentro le righe della cinematografia dove è più importante l'espressività del viso al di là delle parole.
Su questo piano per esempio lo batte il suo antagonista Robert De Niro animale cinematografico per eccellenza dall'espressività sempre in movimento esternata con una vasta gamma di “meme” passando da quella vivace alla crudele con grande naturalezza.
Al Pacino invece si esprime meglio con le parole avendo una fissità espressiva che si è rivelata molto efficace per l'interpretazione del Padrino nel quale ha surclassato il Corleone padre Robert De Niro. Non Marlon Brando comunque che resta e rimane il più grande attore di tutti i tempi sia per le doti teatrali (Un Tram che si Chiama Desiderio o Giulio Cesare,) che quelle cine che tutti conosciamo.
Questi flash, perchè sono state brevi apparizioni, hanno comunque lasciato il segno avendo folgorato la fantasia di Ridley Scott che l'aveva ingaggiata per il ruolo della nobile Lucilla nel Gladiatore dove la Nielsen ha brillato per l'eleganza e compostezza contrapponendosi alla robusta e rude interpretazione di Russel Crowe e a quella istrionica di Joaquin Phoenix dimostrandosi all'altezza del personaggio di lignaggio nobile ed elevato moralmente. Era nata una stella.La quale purtroppo si è comunque ben presto spenta perchè come una meteora non si è più distinta per ruoli importanti o di spessore da consolidare la fama mondiale acquisita con il Gladiatore pur continuando a lavorare in varie pellicole. Tutte dimenticate-
Per Keanu Reev e Charlize Theron nei ruoli di una coppia sempre dalla parte del bene, anche se vulnerabile a livello di vanità da essere vittima predestinata di Satana, il film L'Avvocato del Diavolo ha portato fortuna consolidando le loro carriere in un crescendo sempre più importante soprattutto per la Theron che è arrivata fino all'Oscar diventando una grande star che brilla tutt'ora nel firmamento del cinema.
venerdì 1 maggio 2020
LA PIVETTI NEL BUSINESS DELLE MASCHERINE
La pandemia che ci ha colpiti è stata paragonata al tempo di guerra. Come in ogni situazione drammatica di guerra fra tanta crisi e miseria c'è sempre qualcuno che si distingue per il “mercato nero” elevando i prezzi esageratamente giocando sulla necessità primarie per la sopravvivenza.
Se la distribuzione alimentare per fortuna è stata controllata non così è stato per le mascherine dove i furbetti si sono scatenati perf are business facendo lievitare i prezzi anche del 250%.
Certo business is business e tanto di cappello per chi lo sa gestire ma in un momento di emergenza diventa una cosa vergognosa così come tutto ciò che speculi sulla pelle delle persone.
Ha colpito molto dunque la notizia che l'ex Presidente della Camera Irene Pivetti fosse coinvolta in un traffico di mascherine importate dalla Cina e distribuite anche se non a norma una parte alla Protezione Cile e un'altra in forma privata dalla società con a Capo la Pivetti alle Farmacie, quelle di cui sopra che le hanno rivendute rincarate al 250%.
E' triste assistere al declino di Irene Pivetti la quale - dopo averla onorata come Presidente della Camera per la sua sobrietà a compostezza, apprezzata come sposina a far famiglia felice col Brambilla, seguita con tanta ironia come conduttrice Tv e ballerina scatenata nelle spiagge d'Italia nella quali si dimenava scosciata accanto al tronista Costantino Vitaliano, dopo aver deluso nell'approdar in un Paesino di Montagna, Berceto di Parma, come assessora dove invece che in iniziative politiche si era distinta per i selfie con i paesani, dopo averci inorridito per i suoi look dallo stile sciura con foularini al collo e quello rochettaro con tanto di capelli rapati a zero - pensavamo che avesse messo alla sua età, la testa a posto.
Invece eccola ancora quà fresca di rasatura sale e pepe che ne ha combinata un'altra delle sue, sicuramente la più meschina e crudele anche se lei si è giustificata dicendo che avessero usato il suo cognome per creare uno scandalo a scopi politici(in qualche modo è sempre rimasta nel ramo) o ad arricchir l'informazione.
A tutt'oggi resta comunque indagata fino a prova contraria che secondo i soliti maligni potrà dimostrare magari usando il suo cognome così come ha già fatto per creare il business a livello Internazionale con la Cina pur facendo comunque in tutti i modi da che parte lo si pronunci questo cognome, un buco nell'acqua.
Infatti come direbbe l'Avvocato del Diavolo chi di business ferisce di buco perisce. Chiacchiere anche se resta comunque una domanda: quando diventerà grande l'enfante prodige di Umberto Bossi?
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