venerdì 28 febbraio 2014

LE VISPE TERESE NEI PAESI CANAGLIA

Che cosa ci vanno a fare delle giovani donne in Paesi bellicosi adagiati su una polveriere pronta a scoppiare appena si accende una miccia?
Volontariato è ovvio. Tanti buoni propositi che si scontrano con la realtà quando vengono fatte prigioniere. Perché un conto è il prigioniero maschio un altro è quello donna a rischio violenza di gruppo.
Difficilmente infatti una donna prigioniera in ostaggio fra guerriglieri che non vedono una femmina da mesi se non da anni venga rispettata secondo la convenzione di Ginevra.
Qualche volta succede. E’ successo con le Due Simone, che come una sorta di vispe terese sono rimaste impunite in mano ai guerriglieri nello Stato canaglia (così definiti dall’ex Presidente Bush) dell’Iraq.
I quali hanno preferito puntare sul riscatto che puntualmente l’Italia ha pagato: qui cammelle qui monete. Pagate fino all’ultimo milione di euro.

Indimenticata è la loro discesa dalle scale dell’aereo che toccava il suolo della Patria Italia mentre affiancavano il premier Silvio Berlusconi trionfante, entrambe vestite con una tunica orientale e gli orecchini di perline indiane in perfetto stile etnico diventato un must:  l’Islam moderato è chic. E bastato pagare che anche i Talebani sono diventati moderatamente chic. Che classe! Quando si dice la classe non è acqua ma una polveriera scoppiettante!
Pagare il riscatto è l’unica via d’uscita. I Blitz sono sempre pericolosi perché restano un’ incognita, non sempre le missioni vanno a buon fine come nei film americani.
Infatti la liberazione dell’ostaggio Giuliana Sgrena in Iraq, ancora Stato canaglia, è costata la vita di un italiano, il Capitano Nicola Calipari, ma la reporter era salva, testimone preziosa per scrivere un libro su questa drammatica avventura.
Per non parlare di quella dei quattro Italiani con Quattrocchi in testa, che invece sono stati giustiziati, così come tanti altri prigionieri in missione di Pace. Ma erano in terra di guerra ed erano soldati addestrati al rischio.
Questo per dire che a noi Italiani i Blitz non vengono bene come agli Americani, non avendo i loro mezzi e la loro tecnologia avanzata. L’ultimo poi è stato piroettante, con effetti speciali a go go perché ha scovato la tana di Bin Laden facendo una strage, trasmessa in differita in tutto il mondo.

Il prossimo Blitz virtuale americano sbarcherà a breve nelle sale con il titolo “Special Forces, Liberate l’Ostaggio”.
La protagonista è nientemeno che Diane Kruger nei panni della giornalista Elsa Casanova, la quale ha indossato il velo graziosamente posizionato in maniera molto chic, lasciando il bellissimo viso e i capelli open-air, per essere salvata  quale ostaggio dei talebani in Afghanistan, riuscendo a rifugiarsi con i liberatori  sulle montagne del Pakistan prima che le succeda il peggio. Il Capo dei Talebani è comunque l’affascinante Raz Degan.
Questa terra ostica, ai confini tra Afghanistan e Pakistan, infatti è lo scenario ideale per missioni impossibili (la cui strada è stata aperta da Rambo) e meta preferita delle cosiddette “vispe terese” a rendersi prede facili per diventare merce di scambio.
Ma vale la pena di far correre il rischio a coraggiose ma incoscienti giornaliste. anche se non sono guerriere addestrate?
Infatti di ostaggi  ce ne sono ancora due, sparse nel deserto algerino del Sahara in attesa di essere liberate con il pagamento di un riscatto.
Si parla di 30 milioni di euro da versare in mano a un gruppo di guerriglieri per l’italiana Rossella Urru e la collega spagnola Ainhoa Fernandez volontarie in quelle zone canaglie  come una sorte di Due Simone.
Con quei soldi quanti aiuti umanitari concreti si potrebbero effettuare in quiei Paesi medioirientali specie se non hanno alcuna risorsa petrolifera, bisognosi di essere assistiti per supportare una ripresa o un nuovo processo di sviluppo evitando così il massiccio flusso migratorio che non siamo in grado di accogliere stante la profonda crisi per mancanza di lavoro? Perché sorge spontanea un’altra domanda:  “le vispe terese” più che una risorsa per l’umanità sono un affare per pochi guerriglieri?
Urge comunque una rapida risoluzione, se non altro per leggere il libro di memorie dell’affascinante avventura di due donne in ostaggio in un paese canaglia dove più che il mal d’Africa ad ispirar loro potè il mal d’africano.

Aggiorno: proprio oggi gli ostaggi spagnoli e l'italiana sarda sono stati libearti mediante versamento del riscatto (la Spagna ha le casse vuote e l'Italia annaspa) di 30 milioni di euro con scambio di tre guerriglieri islamici. Come volevasi dimostrare per cui la domanda persiste: Le Vispe Terese sono una risorsa per l'umanità o un affare per pochi guerriglieri?

                  SARDEGNA, TERRA  OSTICA MA PIENA DI  CORALLO.
Rossella Urru è di origine Sarda.
Anche la Sardegna è una terra ostica. Quanto meno lo era negli anni 70, quando la Costa Smeralda,  si stava sviluppando a livello turistico lanciata dall'Agha Khan che l'aveva acquistata.
Se la costa era smagliante l'interno era molto inquietante con i pastori impegnati in sequestri di persone per richiedere il pagamento di un riscatto. Un destino evidentemente per Rossella Urru nata fra queste terre.
In vacanza ero in località Budoni, sotto Olbia, in campeggio perchè a quel tempo usava moltissimo fra i giovani studenti. Il mare era bellissimo, con un fondale cristallino fino a 4 o 5 metri di profondità tanto da sembrare un'immensa piscina.

Un giorno, in occasione del compleanno di una ragazza, due mie amiche ed io decidemmo di avventurarci all'interno per andare ad acquistare un regalino di corallo la pietra rossa che in Sardegna è molto diffusa e lavorata a gioielli.
In campeggio si girava sempre in bikini per cui abbiamo infilato un copricostume lasciandolo slacciato e a gambe scoperte perchè faceva molto caldo. Durante il tragitto si commentavano notizie che circolavano una delle quali diceva che una coppia di coniugi proprio in quiei giorni fosse stata sequestrata e violentata. Ma l'allegria non ci mancava per cui la notizia ci divertiva pur trovandola inquietante.

Arrivati nel Paesino assolato ci siamo infilate in un negozietto di gioielli di corallo per acquistare il cadeau poi siamo uscite nella piazzetta.
A quel punto da un'osteria erano usciti alcuni abitanti tutti maschi che si avvicinavano con facce minacciose e arrapate puntando su di noi in costumino da spiaggia. All'unisono ci siamo guardate cominciando a correre a gambe levate mentre loro ci inseguivamo. Invano perchè abbiamo infilato la macchina e sgommando abbiamo fatto loro il gesto dell'ombrello. Però ce la siamo vista brutta.

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