sabato 22 febbraio 2014

LILLI GRUBER E SCALFARI RACCONTANO IL PAPA


                                Lilli Gruber e Scalfari parlano di Papa Francesco.
 Da Lilli Gruber a Otto e Mezzo era stato invitato il giornalista unto dal Papa, Eugenio Scalfari, a raccontare l’epistola di Francesco Papa.

Il quale con questo gesto estremo in quanto il giornalista è un miscredente, vuole sicuramente manipolare i media per accentrare l’attenzione sulla Chiesa Cattolica come madre di tutte le religioni, con il verbo rinnovato da Gesù nel Vangelo sulla base Bibbia.
Certo è che, se in Medio Oriente si combatte anche per non arrivare a una netta divisione fra Stato e Islam così come è stato raggiunto in tanti altri Paesi, in Vaticano si cerca di ritrovare la perduta comunione fra Stato e Chiesa.
Sarebbe come dire si stava meglio quando si stava peggio perché la Chiesa aveva sempre avuto l’ultima parola per censurare ogni iniziativa di progresso e rinnovamento su basi libertarie e scientifiche al di là dei dogmi della Chiesa ritenuti infallibili.


Nella bibbia ci sono versetti che indicano l’arrivo della Grande Tribolazione quando tutto il sistema che regge il mondo crollerà:  tradotto significherebbe che ciò avverrà quando gli uomini non avranno più religione e la predicazione in tale senso sarà inutile perché tutti si rinchiuderanno nelle proprie case a difendersi da assassini, stupratori e cannibali.
Papa Francesco è un filo più discreto da quello precedente che si era intrufolato in diretta da Bruno Vespa facendo lievitare il suo talk alle stelle.

Dalle stelle alle stalle poi il passo è stato breve perché in quel salotto sono passate brave donne e brave escort di lusso, mica da marciapiede, prego. C’è differenza. Un conto è dare a suon di milioni un altro è farlo senza interesse mediatico, ovvero a tasso zero. Ma questa è un'altra storia del regno Bunga Bunga.
Papa Francesco dunque sta facendo un lavoro sia politico che di predicazione trasgredendo quello che la Chiesa ha comunque fatto da secoli e millenni ignorando le parole di Gesù: Date a Cesare… e a Dio…
Infatti il vispo giornalista di cui sopra non è uomo di Dio ma del suo giornale che così avrà un’impennata nelle vendite.
Insomma il Papa sta facendo un’operazione di marketing favorendo un quotidiano come la Repubblica anziché lo storico Corriere che versa in difficoltà. Intanto che c’era comunque poteva informarsi sui bilanci delle testate, tanto per esserci, non diciamo da Dio, ma da uomo religioso di potere mandando una e-mail a una squadra di direttori perché se si chiamano tali sono tutti uguali e tutta l’informazione con i pro e i contro ne avrebbe beneficiato senza dover assistere alla lezione di catechismo di Eugenio Scalfari


Dopo il successo della fiaccolata virtuale per la pace il Papa si può ormai permettere tutto perchè raccoglie consensi in popolarità. E la Chiesa Cattolica ne aveva bisogno soprattutto per la desertificazione del clero anche se per Papa Francesco non è un problema perché i conventi si possono trasformare in case di accoglienza per rifugiati. Si fa per dire perché è ovvio che si speri nella pace. Infatti ha promosso l’evento Digiuno e Preghiera con a seguire, si spera, Pace e Democrazia con il trionfo della Comunione e Librazione
Nella Repubblica. Un dejavue che torna a farsi strada.
Della Guerra in Siria
A questo punto sarebbe meglio lasciar fare al Presidente Obama perché la questione Siria va risolta.
Assad infatti aveva giurato e spergiurato di non avere armi chimiche e che quelle usate contro i civili fossero state lanciate dai ribelli, i quali hanno tutto l’interesse di far scoppiare una guerra per abbattere il regime.
Ora Assad per seguire la mediazione di Putin dice di essere pronto a consegnare le armi e le basi chimiche.
Ma non aveva detto di non averle? Il mondo comunque ha apprezzato lo sforzo di collaborazione per il bene della Pace.
Così chi ha dato ha dato chi ha avuto ha avuto e scordamoce’ o’passato.
Della guerra in Siria infatti non se ne sente più parlare come se si fosse fatto tanto rumore per nulla da far insorgere il dubbio che la guerra civile sia stata solo un’operazione mediatica genere Capricorn One. Una bomba che poi è esplosa in mano a quei media provinciali e pasticcioni colpevoli di credersi protagonisti degli eventi mondiali.
.  Ad ogni modo, Papa o non Papa, con questa ammissione Assad si dovrà preparare a un attacco da parte di Obama perché non basta consegnare le armi ma bisogna distruggere anche le basi. Che ci sono senza ombra di dubbio.
Non ci resta che sperare che l’Italia ne resti fuori. Facciamo pure il tifo come dice Lilli Gruber.

                             


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