mercoledì 19 febbraio 2014

DA FAVOLA IN FAVOLE CON MARIA GRANDE AFFABULATRICE


           
 Gli Agnelli sono usciti per raccontar la favola ormai vecchia come il lupo, dei ragazzi bamboccioni. Così gli Agnelli son diventati Lupi.
Per fiction ovviamente perché in realtà sono bravi solo a sciare, come dice Diego Della Valle che di scarpe se ne intende. Ad ogni modo non è tanto importante quel che uno dice perchè come diceva l’Avvocato a Minoli in Mixer un uomo è quello che ha realizzato.
E per realizzare i progetti, i giovani dovrebbero uscir di casa secondo John Elkan per vedere il mondo e confrontarsi con esso.
“Lei signorina è disposta a confrontarsi con il mondo? Chiedeva il Capo alla signorina Griffith donna in carriera. “Certamente” chiosava l’attrice non pensando minimamente di finire con Antonio Banderas, che da sex symbol è diventato la favola del Mulino Bianco. Dalla fava alla rava il passo è breve tanto il mondo non si sposta.
Questo per dire che bisogna sempre distinguere la realtà dalla fantasia.
Infatti ecco che arriva il Lupo sotto le mentite spoglie di Virginia Woolf la quale nel film The Hours era interpretata da Nicole Kidman dotata di sorella che nel far famiglia felice con i bambini constatando quanto disagio provassero di fronte a quella zia strana, si premurava di allontanarli per non disturbarla.
“Vostra zia ha due vite: una nella testa e l’altra nella realtà” La vita di testa è quella fantastica che la Woolf racconta nei suoi romanze con trame trasgressive nelle quali si lascia prendere dimenticando di sé e di mandare avanti la sua casa fino ad arrivare alla scelta di suicidarsi.
Questo per dire che se non si distingue la realtà dalla fantasia si rischia l’autopdistruzione.
Privare i bambini delle favole classiche nelle quali sono stati cullati per secoli e  millenni non sembra una buona idea perché le fiabe stimolano il loro immaginario e la loro creatività.
Piuttosto sarebbe meglio aggiungerne nuove per rappresentare tutto il mondo globale.
Non bisogna comunque esagerare assecondando troppo i bambini per non diventare le loro vittime. Mai dare il potere ad un bambino ma tant’è!
Con il sostegno dei media, Matteo Renzi per esempio è l’emblema del potere di fantasia tutto virtuale. Infatti più che il protagonista di un lungo percorso di fulgida carriera politica nel quale sia stato votato all’unanimità o quanto meno da una esigua maggioranza, sembra quello della favola di Cappuccetto Rosso che invece di mangiarsi la nonna si sia mangiato il lupo di mare di Gallipoli ingraziandosi così le vecchiette.
Crepi il Lupo, giustamente che la favola virtuale di Matteo Renzi è appena cominciata perché la strada è costellata da tanti funghetti da estirpare perché in Politica ogni giorno ne spunta uno nuovo come evidenziato da Al Fano parlando di Berlusconi e tutti gli Idioti che lo circondavano.
Ma Matteo Renzi è sveglio e furbo per cui…un funghetto trallalà, due funghetti trallalà…se li mangerà tutti. Cosicchè la favola continua. Qualcuno glielo ha detto che è su Scherzi a Parte?
Scherzi a Parte, per il bene del Paese bisogna dar fiducia, fino a prova contraria, a Matteo Renzi così come l’abbiamo data a Letta, a Monti…Poi si vedrà. Avanti un altro!


MARIA DE FILIPPI GRANDE AFFABULATRICE

 Da molti anni Maria De Filippi sta imperversando in Tv nelle reti Mediaset dove regna incontrastata dovendosi però confrontare con Antonella Clerici e i grandi della RAI (si parla della prima serata ovviamente perché nella fascia giornaliera c’è la  new entry di Barbara Palombelli che si fronteggia con la “vecchia” Barbara D’Urso).
Qualcuno dice che il suo segreto sia nel saper tacere lasciando parlare gli ospiti o le giurie. Questo poteva essere con format come amici o uomini e donne dove onestamente Maria De Filippi sembra quasi in prestito perché non sa nè ballare né cantare né tanto meno gigioneggiare con i tronisti che liquida salutandoli con un laconico Ciao Bellezza.
Bellezze al bagno come si suol dire. La bellezza è un talento, ma non fa talent show per la De Filippi perché per esempio la Belen l’ha posizionata dietro le quinte insieme al Simone Chiari sicura che non le darà fastidio, mentre sul palco si limita a guardare prediligendo artisti originali che non siano ridicoli.
Perché Maria De Filippi ha uno spiccato senso del ridicolo inteso come modo di porgersi di tutti tranne il suo, perché il suo stile rimane quello severo e autorevole di una maestrina..
Infatti il format che più la mette in luce è quello di C’è posta Per Te dove esplode con doti insospettabili di attrice-maestrina dalla penna rossa.
Se negli altri format ama tacere, in questo è quasi sempre e solo lei a parlare entrando in scena con delle mises sobrie e severe per poi calcare la pista in lungo e in largo a raccontare storie sentimentali strappalacrime tanto che quando dà la parola agli ospiti non resta loro che dire si o no.
Infatti Maria De Filippi li racconta sotto forma di favola nella quale metter fervore parlando di mamma dice e papà lavora mentre i figli intreccian liaison all’insegna dei buoni sentimenti ai quali far corona con ospiti importanti, anche di stampo Hollywoodiano, per realizzare il sogno di una favola e vissero felici e contenti, Purchè etero. Perché i divi se sullo schermo ne fan di ogni (anche in privato), come personaggi pubblici difficilmente mettono la faccia su tematiche scomode. Questa è la sfida che rimane alla De Filippi che sicuramente riuscirà a vincere nelle prossime puntate perché se lo sdoganamento omo in studio è già avvenuto manca l’avallo di un VIP Internazionale.
Intanto lei procede con le sue favole delle persone comuni che invece di battagliare con il quotidiano lavorando sodo, sono sempre alle prese con amori amorini e amorazzi per tirare avanti la carretta.
Un po’ come a Beatiful dove il set manageriale delle imprese è sempre animato dagli intrecci delle liaison sentimentali dei protagonisti che si contendono la maggioranza facendo alleanze in camera da letto.
Insomma in C’è Posta per Te Maria De Filippi sfodera doti di grande mattatrice della scena perché i suoi monologhi galvanizzano più delle gags delle Guest Star.
Quale sarà il suo segreto? La chiamano la sanguinaria. Invece è solo una conduttrice televisiva entrata nel sistema Tv del quale ha scoperto il segreto: finchè sei in scena bisogna approfittare  perché una volta uscita nessuno più ti conosce. E allora è lì che si comincia a vivere. La vita non è mica la TV.  L’importante è avere la vita ancora davanti.
Sì perché con Avanti un Altro per esempio condotto da Bonolis le donne di una certa età non hanno scampo e sono chiamate vecchie alle quali è precluso ogni dignità persino quella di sedere in pubblico ad applaudire perché viene schernita.
La vecchia è la protagonista delle favore del compare Luca Laurenti il quale la rende protagonista di ogni situazione scabrosa ivi compresa quella sessuale facendo una palese discriminazione.
Non si capisce infatti perché la vecchia debba essere chiamata una persona anziana ed esclusivamente di sesso femminile? Perché la vecchia è sempre la strega mentre il vecchio è l’uomo saggio.
Due conduttori su di età invece cosa fanno? Due froci. Così tanto per essere discriminatori loro pari.
                       

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