mercoledì 5 febbraio 2014

DONNE MANAGER IN CRINOLINA O COL PELA-PATATE

 Le più grandi imprenditrici arrivano tutte dal Nord-Est e dal Veneto in primis.
Se qualcuno si chiedesse la ragione, la Locandiera di Carlo Goldoni è pronta a dare una risposta.
Fian dal 700 infatti le donne lavoravano capitanando piccole imprese facendosi  sempre più indipendenti ed emancipate.
E’ una questione di cultura e la Locandiera (vista recentemente a Canale 5 e a t
eatro con Nancy Brilli) è un esempio tangibile osservando Mirandolina, mirabile locandiera nella gestualità e nella mimica alternando la smorfia al sorriso in una sorta di minuetto dove la posta in gioco è l’annientamento del potere maschile in tutte le sue forme, da quello sessuale a quello economico, passando dalla via del cuore.
E' il trionfo della SuperDonna determinata ed efficiente, imperiosa e civetta per diletto nel sociale, seria dolcissima e arrendevole nel privato, con un partner frutto di libera scelta nel rispetto della ragioni del cuore.

Tutto il contrario della donna in carriera pronte a fare scelte di convenienza sacrificando gli affetti per la scalata sociale.
Le donne del Nord-Est sono grandi perché normali” essendosi realizzate molto prima della rivoluzione del 700 e del 68.
Quest’ultima guardata da lontano (a differenza delle lombarde sfegatate e scatenate femministe) non per un freno dal cattolicissimo Veneto ma perché consapevoli da secoli della loro forza. Liberata.
Ma le donne del Nord Est non sono tutte così laboriose perché l’opulenza porta inevitabilmente alla corruzione prima in famiglia e poi nella società.


Grande indignazione ha suscitato suscitato il film Il Capitale Umano tutto ambientato in una Brianza decadente perché adagiata sugli allori dei guadagni industriali che ha perso il gusto del lavoro per scegliere la strada del vizio nel quale i giovani rampolli ci sguazzano ignobilmente mangiandosi tutto il patrimonio di famiglia.
Il film è del regista Paolo Virzì che probabilmente è andato ad intuito nel scegliere la Brianza come location perché poi, di fronte all’indignazione dei boss della Padania, non ha saputo motivare esaurientemente questa sua scelta.
La quale invece è azzeccatissima se si va a sfogliare fra le cronache e vecchi film del nord est che sono lo specchio di quella società ormai corrotta. Infatti già da alcuni anni fa era entrata nello scandalo con un episodio boccaccesco del quale avevano parlato tutti i giornali per diverso tempo.
In un paesino di quella location la moglie di un ricco imprenditore, casalinga sfacciatamente disperata, frequentando discoteche insieme alle amiche mentre il marito faceva lo straordinario, aveva trovato il ganzo con il quale, in un impeto di infoiamento, aveva fatto sesso sul cofano della macchina per poi continuare in Villa mentre il marito ronfava.
Mica tanto perché il rumore della schiacciata sul divano a ritmo rock con gridolini di piacere, svegliavano il marito che, dopo essere entrato furtivamente in cucina, affrontava il focoso amante con un pelapatate mettendolo in fuga.


Si sa che il pelapatate è un’arma a doppio taglio infatti oltre a far sparigliar l’amante, sputtanava anche l’imprenditore finendo sulle cronache di tutta Italia.
Anche la moglie usufruiva del vantaggio di un doppio taglio pelapatate perché finiva per scrivere le sue memorie per una rivista che la pagava a caro prezzo, mettendo a nudo sé stessa nel ruolo di fedifraga sì, ma sempre imprenditrice, e nel contempo quella corruzione in cui erano sprofondati i piccoli paesi della provincia tutto lavoro e denaro come il Nord-Est comprensivo della Brianza.
 Poi è arrivato Bossi ad esternare l’orgoglio per un’identità ormai immersa nella nebbia. E basta..





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