mercoledì 17 febbraio 2021

LA POLITICA TRA IMPEACHMENT ED IMPICCIONI

Ogni Tg ha la sua Giovanna Botteri, una giornalista molto coinvolta e partecipativa: per La 7 è Alessandra Sardoni che consente ad Enrico Mentana di stare in una botte di ferro con le sue maratone, mentre a Canale 5 abbiamo Maria Luisa Rossi Hawkins l'inviata speciale in America localizzata tra Washington e New York.

Quando esce lei mette tutti in ansia esprimendosi sempre a capello arruffato col fiatone tutta trafelata in perenne stato di allerta, molto più accentuato sotto il mandato di Donald Trump. Ora che l'ex Presidente è stato sostituito dal democratico Biden pare si sia data una calmata, dopo tante apparizioni all'insegna dell'andante mosso agitato che faceva palesare un coinvolgimento emotivo nelle news snocciolate fresche fresche anche se in realtà erano già scadute per troppa esposizione. 

Sì perchè la notizia regina era l'impeanchment che tutti i giorni minacciava sarebbe toccato a Trump verso il quale non riusciva a nascondere l'avversione tanta era la foga con la quale ci aggiornava su questa procedura, per le malefatte quotidiane,  che avrebbe inevitabilmente segnato la sorte dell'allora Presidente Trump. Il quale invece ogni giorno riusciva a parare lo spettro dell'impeachment andando imperterrito avanti per la sua strada sicuro che niente avrebbe fermato il suo mandato, nemmeno i brogli elettorali che gli aveva fatto subire il suo rivale Biden, essendo Trump anche lui pratico di tali manovre da sottobosco della politica, per cui si sentiva sicuro di poter avere la meglio “smascherando” i democratici. I quali avevano imparato l'arte dei brogli mettendola da parte per prendersi la rivincita così come è successo con il beneplacito dei media e di tutti quelli ostili a Trump. Il quale ha comunque diritto alla difesa non per simpatia ma ad onor del vero, specie per chi non vuole ammetterlo pur sapendo che esiste.

Perchè diciamolo Trump è stato silurato tanto che lui diventando consapevole della sua impotenza aveva incitato i suoi alla rivolta sapendo bene come sia andata a finire.

Così finalmente la Rossi Hawkins ha annunciato il famigerato impeachment che avrebbe atteso al varco l'ex Presidente Trump che sicuramente lo avrebbe tolto definitivamente dalla scena politica.

Di impeachment in impeachment, Trump si era invece rafforzato avendo formato una sorta di antidoto a quelle gocce di veleno che gli avversari gli propinavano e che le news diffondevano ad ogni piè sospinto arrivando in finale con l'impeachment materializzato per mano della Nancy Pelosi e con la Rossi Hawkins a cantar vittoria se non fosse che con un nuovo colpo di scena Donald Trump sia riuscito ancora una volta a dissolvere lo spettro dell'impeachment che gli potrà permettere di ricandidarsi alle prossime Presidenziali dove darà battaglia anche se oscurato da Twitter. Il quale chiudendo a Trump in spregio alla democrazia sulla quale si basano i social lasciando perplessi milioni di utenti e uomini di Governo, probabilmente chiuderà pure lui anche se sorge spontanea una domanda: più che l'impeachment potè l'impiccione Twitter? 

Quel che è certo è che per Donald Trump (e purtroppo il Beppe Severgnini In Sintesi se ne dovrà fare una ragione) la Casa Bianca non sia finità lì in quella strage che lui cavalcherà come se nulla fosse o quanto meno un semplice incidente di percorso perchè in Politica tutto può succedere anche di vedere tutti i partiti riuniti intorno ad un tavolo per prendere le direttive da Mario Draghi giurandogli fedeltà... fino a quando i Due Matteo staranno al gioco perchè sotto sotto continueranno a farsi la guerra: due impiccioni come loro per creare malcontento e crisi di Governo non perderanno il vizio.

D'accordo, un Draghi ci voleva ma perchè nessuno aveva mai pensato a dargli un incarico? Infatti il vero problema del nostro Paese è l'instabilità che non dà certezze fiducia e possibilità di portare a termine alcunchè.

Un buon lavoro e sostegno a Draghi sperando che sia il liberatore della nostra amata Italia tenuta in scacco sotto il giogo dei "due Matteo". Impresa ardua aspetta il nuovo Presidente del Consiglio  visto il sostegno dei partiti all'insegna del tutti per uno ma con le proprie idee che tradotto sarebbe come dire di riconoscere un capo se sarà agli ordini di ogni singolo partito.

Vedremo se Draghi scoprendo le carte sarà un capo di charme: un trench, un cappello e l'asso di...Fate voi.

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