martedì 5 agosto 2014

GARY OLDMAN IN GUERRA TRA GENESI E DARWIN





 Nessuno lo filava. Giustamente, avendo avuto come partner Uma Thurman prima e Isabella Rossellini poi, tutti gli occhi erano puntati su di loro mentre Gary aspettava l'occasione giusta anche se il lavoro non gli è mai mancato tanto da far sfogliare uno fra i più ricchi curriculum di una carriera nello spettacolo iniziata in Inghilterra, sua patria per poi estendersi a Hollywood.










E proprio in Inghilterra centrava il colpo con un Drakule di Francis Ford Coppola che passerà alla storia per aver pervaso di sentimento struggente ed angoscioso la figura del conte vampiro.
Al quale tra satanesse e ragazzine pure  in fregola gli appariva sua moglie morta secoli addietro suicida dal dolore reincarnata con le sembianze di Winona Ryder che calzava il ruolo a pennello disegnando una quadro dalle tinte fosche, come una sorte di Giulietta e Romeo ma in senso inverso.  Infatti il film finiva con un Marameo perchè sei Morto perchè l'eroina invece di buttarsi dal balcone si consolava con il fidanzato ufficiale in carne ed ossa (Keanu Reeve). Maramao evvai.



Gary era comunque lanciatissimo facendo una comparsa memorabile in Leon diretto da Luc Besson nel ruolo di un poliziotto corrotto dedito ad ogni sorta di droga che ingoiava e sniffava prima di ogni retata al domicilio in cui era custodita da qualche pusher recuperandola senza badare a spese. Di vite umane.

Da una strage familiare si salvava un angioletto, così da lui chiamata, la piccola Natalie Portman (Matilda) che ancora ragazzina esordiva “facendo pulizie” come una sorta di angelo vendicatore diretta da Leon, assassino seriale, circondato dall'unico essere vivente di una pianta che passava in eredità alla sua piccola morosa: la prima Lolita Nera della storia del cinema.



Ma il bello per Gary Oldman doveva ancora arrivare: infatti si è messo a nudo sotto una cascata d'acqua facendo ingolosire Demi Moore in La Lettera Scarlatta dove lui vestiva i panni di un prelato debole al richiamo della carne e vile a quello delle sue responsabilità in un processo per stregoneria alla sua amata che lasciava al pubblico ludibrio come una volgare prostituta.

Con questi personaggi negativi, aiutato dall'alcol e pscicofarmaci Gary si faceva fama di attore maledetto che nemmeno con ruoli positivi come quelli di spalla nelle imprese di serie Batman e Cavalieri Oscuri riusciva a trovare il suo riscatto.


Al varco lo aspettava infatti l'ennesimo ruolo di cattivo che raggiungeva il culmine in uno scenario apocalittico nel quale lui voleva dominare a costo di distruggere famiglia e Il Codice Genesi che custodiva, leggendo fra le righe, la formula per risollevare l'umanità.
Fra Genesi e Darwin il salto è  lungo ma Gary Oldman ce l'ha fatta catapultandosi  come Capo degli Umani nell'avventura del Pianeta delle Scimmie in una sorta di ritorno agli albori dell'umanità per distruggere millenni di evoluzione da scimmia a homo sapiens.


Insomma per Gary Oldman la carriera è stata dura: mai un ruolo brillante ma sempre sul chi vive e sul filo del rasoio che hanno forgiato l'attore caratterista per eccellenza conosciuto in tutto il mondo.
Un attore serioso e di grande professionalità in grado di calzare qualsiasi ruolo purchè di spessore che faccia riflettere con un messaggio, l'ultimo dei quali non abbiamo ancora decifrato: fra Genesi e teorie di Darwin a chi dobbiamo credere?
L'uomo discende da Adamo ed Eva o da una Scimmia?
A tutt'oggi Religione e Scienza sono sempre in guerra.

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