Chi sono io per giudicare un gay?
Le parole di Papa Francesco hanno rivoluzionato tutti i dogmi della Chiesa dalla quale fino ad allora i gay sono stati visti come peccatori viziosi perchè deviati sessualmente e dunque contronatura non in grado di adempiere a quegli insegnamenti che indicano il matrimonio come unione sacra per adempiere alla nascita delle creature della terra praticando la sessualità più come dovere che come puro piacere.
Non ci si deve meravigliare se l'Islam insiste ancora su questo punto perchè gli insegnamenti del Corano non sono stati riformati da nessun Capo Religioso facendo riferimento al solo Profeta Mohammed.
Se la Chiesa si è adeguata ai tempi, l'Islam è rimasto ancorato agli insegnamenti del Corano da secoli e millenni così come gli Ebrei con la Bibbia.
I Cristiani sono più elastici ma questo non vuol dire che siano nel giusto. Quello che è sicuramente giusto è il fatto che tutte le religioni vadano rispettate anche se non sono al passo con i tempi degli occidentali.
Il problema del mondo musulmano non sta nella religione ma nel considerare la religione come legislatore del vivere civile.
Finchè i musulmani non avranno fatto questa scissione è impensabile che possano integrarsi con la nostra civiltà. E' un problema loro che dovrebbero risolvere senza interferenze da parte dell'occidente perchè sono considerate solo imposizioni violente ma la scissione deve partire dai Paesi di origine e non dall'indottrinamento degli immigrati. I quali anche se hanno tanta buona volontà per adeguarsi in realtà fanno solo finta perchè non vogliono completamente sradicarsi dai loro Paesi d'origine come traditori. Tutto dipende dai loro governi che sono sovrani in casa loro.
La rivoluzione araba ha fatto un primo passo per la democrazia, il secondo sarà quello della scissione fra Stato e Religione. Non si possono forzare gli eventi perchè devono maturare spontaneamente e forse le stragi e l'orrrore che destano in tutto il mondo possono contribuire, si spera, a cambiare le cose. Nel frattempo è sbagliato rispondere dicendo Non Abbiamo Paura perchè la paura serpeggia eccome ma sarebbe più sensato non rispondere con l'accoglienza. Perchè in questo caso si chiama accanimento punitivo sentendoci in colpa per tutto quanto abbiamo fatto e raggiunto con la separazione fra Stato e Chiesa. Se loro hanno una forte identità noi siamo un filo confusi pensando che Papa Francesco debba dare le direttive su questioni civili onde evitare che anche per noi l'omosessualità continui ad essere un problema religioso così come l'immigrazione alla quale occorre porre un freno. Vedremo gli Inglesi con la Brexit perchè poi anche noi saremo costretti ad aprire gli occhi sulle nostre realtà, che non sono le borse o i mercati ma la nostra fragile identità alla quale ha contribuito anche il fattore omosessualità liberata selvaggiamente senza più ritegno così come succede quando si acquisisce improvvisamente un imput di libertà.
Ma la libertà esiste finchè non togli la libertà a qualcun altro in questo caso quello che si sente turbato e minato nelle sue radici da questa liberazione di istinti sessuali che ritiene sudici e volgari. Non è obbligatorio accettare le manifestazioni pubbliche dei gay. C'è chi li compatisce ma c'è anche chi si indigna sentendosi colpito nel profondo come fatto religioso. In conclusione se il fattore gay non è ancora superato da noi occidentali, figuriamoci dagli islamici che per darci un taglio hanno scelto di farlo drasticamente in modo cazzuto per dare un messaggio che è stat talmente forte da dividere l'America.
La quale ora riflette sul fatto della libera licenza delle armi non potendo togliere i diritti concessi ai gay perchè non si può tornare indietro come ha fatto da noi Matteo Renzi con gli 80 euro.
Senza far della morale comunque sarebbe auspicabile che i diritti ai gay, come matrimonio ed adozioni, passassero in secondo piano rispetto a problemi ben più gravi che ci affliggono come l'ambiente, la casa, il lavoro la sanità le pensioni la scuola...I gay possono anche andare a fan...che non può che far loro piacere.
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