Roberto Bolle continua a raccogliere grandi consensi e successi perchè è il più bel ballerino sulla scena della danza classica coniugando perfettamentre la bellezza scultorea di un danzatore di colore alla tecnica di grande slancio di un Rudolf Neureyev il più grande di tutti i tempi.
Lui è sicuramente il più bello. Per questo ad ogni apparizione fa fremere le platee che alla fine esultano con un tripudio di fiori lanciati a scena aperta dai palchi. Wow wow wow il pubblico va sempre in delirio e lui ringrazia con una mano sul cuore.
E un occhio al portafoglio questa va detto perchè ormai si affida a delle produzioni che ne curano il tour raccogliendo sponsor così come si fa con le star del rock internazionali in un pragmatismo molto americano della scuola American Ballet Theatre di Nev York mixato ad arte di classico rigore di quella del Teatro alla Scala di Milano.
Asse Milano New York è sinonimo di grande energia creativa e produttiva ad offrire un prodotto d'eccellenza. E Roberto Bolle ce lo offre sempre più ricco e nuovo raggiungendo come in questa ultima edizione del Viaggio Nella Bellezza il clou per gli effetti speciali tecnologicamente accattivanti e la scelta di grandi artisti di prim'ordine ad affiancarlo nelle sue performances. Le quali restano quelle di maggior richiamo anche perchè lui è quello che maggiormente ha acquisito più esperienza negli anni come ballerino avendo iniziato giovanissimo e ora in età matura.
La maturità lo ha forgiato dando anima a quella statua greca degli esordi, sempre perfetta in ogni performances ma più fredda e distaccata come se si fosse concentrato nella tecnica perfetta piuttosto che in quella umana.
Molto importante è stato sicuramente l'incontro con Ronald Petit perchè in questo spettacolo lo ripropone a curare la coreografia tratta da Prost, ou les intermittences du Coeur nel quale Bolle si è manifestato in tutta la sua intensità danzando in coppia con Timofej Andrjashenko (dal Teatro alla Scala).
Il duetto è stato il migliore in assoluto nel quale Roberto Bolle ha finalmente liberato tutto il suo eros compresso in una sorta di corteggiamento arrogante verso un giovane vittima (consenziente) del suo fascino di maschio dominante che si è tolto la maschera del principe delle favole. Il pubblico ha apprezzato particolarmente questa esibizione rispondendo con entusiasmo.
Infatti nel duetto Romeo e Giulietta con la dolce e soave Melissa Hamilton il suo pas de deux è stato più didattico, molto tecnico e puntigliosamente vicino al romantico Romeo ma emozionalmente poco partecipativo perchè ha lasciato il pubblico abbastanza indifferente anche se il Romeo e Giulietta era il più atteso.
Ma Roberto Bolle ha sorpreso come al solito nell'assolo aprendo lo spettacolo con un fondale in digitale sul quale si moltiplicavano le sue immagini-docu con le quali lui duettava in sincrono in una sorta di percorso della sua carriera. Questa tecnica l'avevamo già vista anni fa in trodotta da Michael Barshnicov il ballerino classico russo naturalizzato in America che per la prima volta abbiamo visto danzare mixando il classico al contemporaneo in calzoni giacca e camicia alternando le scarpe classiche a quelle sportive.
Anche Roberto si è cimentato in questa versione con Swing danzando scanzonato in calzoni e camicia bianca sulle musiche di Dean Martin insieme a Nicoletta Manni. Effetto stupefacente vedere Bolle in questo ballo americano ironico con una coreografia dinamica a ritmo rock di grande energia e comunicativa.
Applausi scroscianti a tutti i ballerini sulla scena e in digitale sul fondale dove sono apparsi contemporaneamente in primo piano per sorrisi baci e abbracci in un Happy End all'americana. Un classico.
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