domenica 19 giugno 2016
GIULIETTA E ROMEO A SARAJEVO
Giulietta e Romeo è stata tradotta in tanti contesti, basta che ci siano due giovani che si amano con parenti e affini che li contestano che scatta subito il mito quando l'amore trionfa con la morte dei due.
Chissà quanti giovani innamorati sono morti sotto le macerie del Bataclan, o di qualche attentato terrorista perpetrato in qualche parte del mondo che sono poi passati innosservati senza alcun clamore.
La storia di Giulietta e Romeo è ancora viva ai giorni nostri perchè gli amanti di Verona sono rimasti vittime della sfortuna anche per le comunicazioni inefficienti. Forse ai tempi dei telefonini la tragedia non si sarebbe consumata ma tradotta in semplice fuitina, con Giulietta che rimane incinta per cui Montecchi e Capuleti sono costretti ad accettare il matrimonio riparatore già celebrato in gran segreto.
La storia di Shakespeare è avvincente perchè c'è tutto un contesto e un'ambientazione che fanno da contorno all'amore puro di due giovani adolescenti che intenerisce i cuori anche più duri perchè scelgono di morire per riunirsi nell'eternità.
Giulietta e Romeo scelgono ed è per questa loro libertà che sono immortali affascinando tante generazioni di giovani.
Ma la Compagnia Junior Balletto di Toscana ha messo in scena l'ennesima versione di Giulietta e Romeo rivisitata in un contesto religioso: lei musulmana e lui serbo che vivono un amore contrastato dalle famiglie in difesa delle proprie tradizioni culturali e religiose.
Giulietta è sempre in bilico tra velo e non velo che vorrebbe togliersi definitivamente per vivere all'occidentale con il suo Romeo che per primo la spoglia di tutti i veli che coprono una giovane fanciulla musulmana: la veste il velo sulla testa e la verginità. Niente e così sia. Neanche fosse una delle casalinghe del nord est che per prime hanno posato in calendario senza velo afidando il cattolicissimo Veneto. Ma un conto è la religione cristiana che tutto perdona, un altro è quella musulmana sempre pronta alla vendetta per mano della Jihad.
Così i due giovani in fuga da Sarajevo sono freddati da un cecchino senza che abbiano scelto di morire. E se il cecchino ha mirato giusto è il balletto che fa cilecca perchè toglie tutto il pathos alla tragedia Shakespeariana con la morte dei due amanti che è solo un fatto casuale.
Per tradurre Giulietta e Romeo in salsa musulmana ci voleva uno sforzo in più e per fare del balletto una performances memorabile ce ne voleva un'altro rappresentato da un minimo di scenografia onde evitare il saggio ginnico di danza contemporanea.
I ballerini sono tutti molto bravi e la performance che rimane impressa è la scena d'amore di Giulietta e Romeo, eseguita con le nudità arrotolate nel lenzuolo in un vedo-non-vedo molto erotico ma elegante come se fosse avvolta in un pudore verginale del quale riesce a liberarsi solo ad atto compiuto, sì ma d'amore e di morte così come le lenzuola evocano come una sorte di sudario. Un flash molto azzeccato che è riuscito ad elevare tutto il balletto a un livello ricercato e originale grazie alla direzione artistica di Cristina Bozzolini.
Lo spettacolo è stato molto applaudito ed apprezzato perchè effettivamente eseguito con tecnica perfetta sorprendente per tanti ragazzi giovani. Tutto molto bello tranne la traduzione che non ha centrato lo spirito di amore puro e sensuale dei due amanti nella tragedia soli contro tutti, focalizzando il tema in un contesto di guerra di religioni che di vittime ne ha fatte milioni, anche tutti insieme in soluzione finale.
Romeo e Giulietta sono gli amanti di Verona quelli immortali. Il resto è solo un tentativo di imitazione a “risonanza magnetica” spesso a sproposito e riuscito male per cui si ribadisce il concetto espresso lo scorso anno con le opere tradotte in balletto che hanno deluso perchè non attinenti né all'opera, anche se cantata in sottofondo, né al balletto classico in un pasticcio che voleva solo essere di grande effetto.
Il balletto Junior di Toscana ha chiuso l'evento Parma Danza 2016 che nel complesso è stato soddisfacente per tutti spaziando dal classico al contemporaneo con perfornances di buon livello.
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