giovedì 25 gennaio 2018

IL PREZZO PIU' ALTO


Milena Gabanelli ha lasciato la Tv per sbarcare sul web e combattere le fake news. Ehhh!!!! Il web è pieno e vive di questo perchè è preso come un gioco. Pericoloso a volte perchè il confine tra virtuale e realtà si confonde. Milena Gabanelli non è la prima a voler far chiarezza. Enrico Mentana prima di lui ha preso tanti insulti e fischi da fargli chiudere Twitter nel quale era sbarcato per dire la sua. Come se non bastasse in Tv perchè le libertà che si prende il Chicco non se le permetteva nemmeno Emilio Fede con il suo tormentone “Che figura di merda”.
Sul web non c'è figura che tenga tutti sono liberi di dire quello che gli pare ed è inutile che si arricci il naso perchè sulla carta stampata le fake news non le fa mancare nessuno o per scelta o per la fretta di fare uno scoop tanto la fonte non la va a controllare nessuno.
Siamo tutti signor nessuno questo va detto ma quello che conta è non dire bugie perchè fonte o non fonte hanno le gambe corte.
Cambiare opinione o un'idea si può solo gli stupidi non lo fanno ma se si dà una notizia con l'intento di far servizio pubblico non si può smentirla clamorosamente.

Milena Gabanelli per esempio ha esordito sul web per dare numeri e dritte su come salvare l'economia italiana invitando a scegliere il prezzo più alto.
Di fronte a una bistecca si può capire perchè la prima scelta in tavola è buona regola, ma di fronte a una borsetta si può anche scegliere quello che più conviene alle nostre tasche. Ben vengano dunque i prodotti cinesi con i prezzi più bassi perchè hanno risolto tanti problemi agli italiani sempre più poveri. Certo dispiace vedere chiudere negozi storici come il Coin per esempio perchè l'offerta era di qualità anche se purtroppo non alla portata di tutti.
Comunque il nocciolo del discorso va cointestato in pieno soprattutto per il fatto che Milena Gabanelli in un servizio di Report aveva asserito il contrario denunciando che i prodotti d'eccellenza italiani venduti in via Napoleone come borsette a grandi firme a migliaia di euro, fossero confezionate nelle fabbriche cinesi a Prato col marchio made in Italy.

Le stesse borse venivano immesse poi dai cinesi sul mercato a pochi euro in copia conforme all'originale tanto da essere scambiate per tali. La cosa curiosa è che la Gabanelli non sembrava dalla parte dei prodotti d'eccellenza venduti a caro prezzo perchè si accaniva a denunciare  gli artifizi di lavorazione inducendo il consumatore a scegliere “il prezzo più basso”. Che comunque resta sempre la cosa più ovvia in un libero mercato.
Certo poi ti trovi la signora che recandosi in una Boutique davanti a vari prodotti dice serafica che non ne fa una questione di prezzo ma di qualità anche se  al momento di pagare chiede lo sconto nonostante i prezzi siano alti e fissi.
Mica siamo alla Conad! L'assalto ai saldi sono la prova di quanto il prezzo più basso sia una necessità. Qualità e prezzo giustamente ma se quel prodotto cinese viene fatto da un laboratorio che lavora per sé e nel comntempo conto terzi e quiei terzi sono marchi famnosi?
Questo è comunque un problema perchè come raccontato dalla Gabanelli non si favorisce la mano d'opera italiana ma non sono certo i consumatori che lo devono risolvere anche perchè la grande distribuzione sul mercato globale è impensabile che sia fatta di originali: avrebbero sicuramente il prezzo più basso di quello delle boutique!
Allora diciamo che il segreto sta nell'aumentare la produzione aumentando posti di lavoro e rinnovando le attrezzature tecnologiche puntando sulla ricerca per essere all'avanguardia. Quella della Gabanelli di rivolgersi ai consumatori assomiglia molto alla tesi della Fornero che ha salvato l'economia del Paese con il sangue dei pensionati esodati creando un'immane tragedia.

Le discordanze della Gabanelli fra Report e il web sono forse da imputare a una cambio di autori? Infatti stupisce la sua fluida dialettica mentre “recita un servizio” quando invece da Lilli Gruber si è espressa
lentamente con fare impacciato e insicuro di fronte alle domande  sulla RAI sul Web e sulla situazione in generale che, comunque la Gruber è stata veloce nel dare risposte.Questo per dire che il successo di un programma sta nella sceneggiatura. Il resto è sceneggiata.
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