mercoledì 30 ottobre 2019

DA STRISCIA ALLE JENE: L’INFORMAZIONE D’ASSALTO IN TV


Striscia la Notizia è in competizione con Le Jene anche se non dovrebbe esistere perché diverse l’una dall’altra ma forse entrambe sono arrivate ad una svolta stante la carica dei social che la stan facendo sempre più da padroni sul web. Il programma di Antonio Ricci si è mantenuto nel tempo leggero e scanzonato puntando ad una conduzione ironica e stacchetti con veline che da acqua e sapone sono diventate sempre più sexy ma comunque sempre come ragazze della porta accanto in linea con i costumi del tempo.
I servizi sono snelli toccando temi di grande attualità e mandando sul posto inviati coraggiosi che spesso vengono menati. Questo dovrebbe dare credibilità ai servizi ma non si sa se vengano picchiati per la loro insistenza o perché abbiano toccato nel segno. Tutte due diciamolo perché quando si toccano argomenti scottanti bisogna affrontare i malviventi a muso duro a confermar quel detto che quando il gioco si fa duro bisogna mettere in conto minacce di morte e menate che farebbero paura a chiunque ma non a questi impavidi e nello stesso tempo scanzonati inviati che si presentano in divisa da “fumetto” con una dialettica particolare come quella forbita di Moreno Morello per esempio diventato un mito con i suoi tampinamenti cardiopalmici.
Il tocco di leggerezza è importante così come fa Striscia per sottolineare il fatto di non aver la pretesa di emettere sentenze condannare o quant’altro ma solo quello di informare lasciando ai Tribunali e alle Competenti Sedi di fare il loro corso.
Tutto si svolge all’insegna del burlesco nel denunciare sprechi degrado o comportamenti scorretti o delinquenziali mettendo alla berlina i malcapitati, presi in “castagna.


Le Iene (nelle foto in versione femminile plurale) invece pur mantenendo il ritmo scanzonato degli stacchetti che con la morte di Nadia Toffa sembrano essere stati soppressi, si dilungano con servizi d’assalto alla baionetta perché sempre più aggressivi avendo come scopo quello di processare piuttosto che mandare a processo trasformando i loro show in una sorta di molestia verso il presunto colpevole che a questo punto diventa vittima “in attesa di giudizio”. Sì quello della magistratura, ammesso che questa si smuova, davanti alla quale si presenta ammantato di colpevolezza come un condannato sottoposto a tortura.
Nella foga della loro missione di “angeli vendicatori” si intrufolano anche fra gli ergastolani come Rosa e Olindo a dimostrare la loro completa estraneità nonostante abbiano confessato. Sotto tortura anche loro?


Ogni appiglio è buono per inscenare un processo degno di Quarto Grado sostituendosi al conduttore storico Jannuzzo al quale fanno la vera concorrenza, altro che Striscia.
Ad ogni modo le Jene sembrano siano diventate una sorta di raccoglitore di rifiuti di plastica gettati perfino da Bruno Vespa perché ormai al plastico preferisce il politico o lanciare programmi della Rai per avere in studio le star delle fiction o di Ballando che fanno più audience.
A concludere comunque ben vengano questi show di denuncia o di processi virtuali se almeno arrivassero a risolvere situazioni irrisolvibili.


Infatti nonostante l’indignazione suscitata da alcuni servizi analoghi d’assalto come quello dei maiali di Report la pubblicità del prosciutto in Tv è aumentata sempre di più e non solo a livello locale, segno che nessuno si indigna  cosicchè più che il reclamo poté la reclame secondo la legge di mercato dove evidentemente più che le vacche siano i maiali a far da padroni.
Come a dire che in Tv ormai ci sia più domanda che offerta. “Il tempo delle chiacchiere per te è finito Principe” che in gergo maialesco si chiama il Culatello, mentre il Re del crudo è sempre di Parma ed è tutto grasso che cola.
Il tempo delle vacche magre in Tv è cominciato…quelle grasse sono tutte sui social. Non resta che andare al cinema.

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