venerdì 18 dicembre 2015

CAFE' GLACE' IN TAXI-BUS

I mezzi pubblici in Italia sono a molto efficienti e utilizzati soprattutto dalle fasce deboli e povere degli anziani, scolaresche ed extracomunitari mentre tanti preferiscono 



prendere il taxi che non è comunque alla portata di tutte le tasche perchè sono molto cari: per un giro dal centro alla perfiferia di una città di provincia per esempio, che in bicicletta si potrebbe girare in lungo e in largo in dieci minuti, si va dai sette agli otto euro se non ci sono semafori o file a rallentare la corsa. Quello che manca  è il taxi-bus  e non si capisce  perchè  non circolino  come in tutti gli altri Paesi, non dico d'America ma persino quelli del terzo mondo o Medio Oriente a dare la possibilità a ciascuno di prenderlo in strada gridando il fatidico: “Taxi” oppure con il mitico fischio di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, senza dover ricorrere alla chiamata telefonica o la fermata nelle stazioni.
Insomma questo per dire che in fatto di mezzi un Taxi-Bus da prendere al volo sarebbe un arricchimento per una città.

Non c 'è bisogno di ampliare il mezzo perchè questo servizio lo potrebbero fare anche i taxi normali così come si è  visto nel film Taxi a Teheran   premiato quest'anno a Berlino. Anche se non è un grande film in sé, è molto curioso perchè non ha un racconto ma tutta una serie di discorsi raccolti dall'autista, il regista Panhai che è ricorso alla candid-camera per poter continuare a girare  nel suo Paese dove è stato politicamente censurato.

Tanta inventiva e coraggio anche se sotto forma di una sorta di reality del Grande Fratello perchè ovviamente si segue un copione, sono stati premiati a Berlino con l'Orso d'oro al regista Jafar Panhai consegnato alla nipotina alla quale lo zio  ha riservato nel film la parte più deliziosa, quella della scolara-signorinella  molto informata e attenta ad apprendere l'arte della regia per confezionare un docu-verità con piccola telecamera digitale.
La freschezza e l'ingenuità della piccola in bilico fra i consigli della maestra improntati verso un rigido cerimoniale per inquadrare tutti in un'ottica di regime dove gli uomini con la barba per esempio sono più distinti di quelli con la cravatta, e la prova di libertà nell'esprimersi artisticamente che le offre lo zio che per lei rappresenta un mito, fanno un contrasto molto scoppiettante ma estremamente elegante come solo gli opposti in sincrono possono creare.


La ragazzina, aspirante regista infatti avendo filmato un suo coetaneo che vagabondando per strada scopre a rubare, gli insegna a restituire il maltolto per poi farsi accompagnare dallo zio in un Bar a prendere un Café Glacé (un dolce gelato al caffè molto in uso in medio-oriente) mentre lo zio intreccia conversazioni con passeggeri alle prese del loro quotidiano nel quale, commentando le notizie del giorno, si giudica un ladro condannandolo alla pena dell'amputazione della mano, per poi finire la corsa con l'assalto su commissione del taxi bus, lasciato in parcheggio, da parte di due motociclisti che mirano ad oscurare la telecamera senza  comunque riuscire a prendere la memoria perchè tempestivamente staccata dal regista.
Il film è molto interessante perchè mette a confronto queste due diverse visioni di reato come il furto che la ragazzina con la sua innocenza vuole sventare ricorrendo alle maniere buone mentre lo zio raccogliendo le confidenze di normali cittadini evidenzia come  siano ancorati ai sistemi medievali del taglio della mano.

                    https://www.youtube.com/watch?v=OgH5d40fSYA

La giovane democrazia che sta germogliando nella mente di questa  ragazzina in contrasto con le maniere forti di regime in vigore in Iran fanno comunque ben sperare per le future generazioni di questi Paesi sotto il giogo di leggi dittatoriali obsolete  ed oscurantiste che con la metafora del pugno alla candid-camera  rendono l'idea dei metodi violenti usati anche nell'ambito di una proprietà privata nella quale un reality come il gioco del Grande Fratello sia bandito come pericoloso e proibito.


               
                               CAFE' GLACE'. ECCO LA RICETTA
In una padella antiaderente fate caramellare lo zucchero a fuoco forte, finché assume un colore ambrato. Togliete la padella dal fuoco. Unite il miele e fate schiumare brevemente il caramello. Aggiungete l’acqua e portate nuovamente a bollore il caramello a fuoco forte senza mescolare. Tritate grossolanamente le mandorle e incorporatele. Lasciate raffreddare leggermente.

Montate la panna. Trasferitela in una tasca da pasticciere con bocchetta a stella e mettete in fresco. Sciogliete lo zucchero nel caffè e unite il latte. Versate nei bicchieri con 1 pallina di gelato. Servite con la panna e il caramello alle mandorle.

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