L'anno 2015 chiude con un bilancio alla pari perchè Parma è entrata nell'Unesco per l'agroalimentare ma è uscita dai finanziamenti per il Verdi Festival. La domanda è: colpa del Teatro Regio in piena decadenza o colpa della Lirica come spettacolo obsoleto che ha perso tutta la sua aura di sacralità?
Come con il Presepe infatti al Teatro Regio è stata tolta questa aura perchè è giusto che il Teatro venga aperto a tutti ovvero a tutte le altre forme di spettacolo con la danza in primis, i musical, i concerti di autori importanti, i cantanti di cabaret, soul, gospel undergroud e le vecchie glorie capeggiate da Ornella Vanoni. Tutto purchè faccia cassetta perchè con la Lirica ci sono costi troppo pesanti.Manca qualcuno? Ah sì i comici. Il pieno di Enrico Brignano resta memorabile.Un ridere ma un ridere....
Però si piange pure. Perchè no? Purchè ridendo perchè a far piangere davvero resta sempre e sola il dramma della Lirica. E basta.
Così il Regio ha aperto le porte anche alla Politica delle donne Ferite a Morte per protestare contro il femminicidio. Il quale con tutta questa propaganda tra teatro e Tv ha incrementato il fenomeno ad effetto emulazione: mai come in questi periodo le donne sono state massacrate ed esaltate in questo loro martirio di vittime sacrificali. Chicago. Vabbè è solo un musical e non fa testo.
E via di questo passo con le discriminazioni: le donne sì gli uomini no, Il Teatro Due sì il Regio no, Meno male che Silvio C'è perchè sta con “Putin” facendo coppia da-da- e sperare in un ritorno a Imparo l'Opera (per i bambini) che quest'anno insieme alle opere di Verdi non era in Agenda né tanto meno nell'evento Verdi Festival.
Il quale ha dato un taglio alle opere (solo due a Parma e una a Busseto) per dare spazio agli eventi collaterali come mercatini gadget proiezioni cine-televisivise sui personaggi Verdiani, vetrine, concertini al ridotto e dintorni.
Di Sera le finestre del Teatro erano pure illuminate con le finestre aperte per dare modo al pubblico in piedi in strada di ascoltare gli acuti dei tenori e soprano che provavano. Tutti devono pur sentire le Opere di Verdi! Il cigno di Busseto è stato onorato così poi ci si lamenta se il Festival viene etichettato come una fenomenologia a marchette locali. Ci sarebbe molto da dire ancora ma il discorso si riprenderà col nuovo anno con qualche formuletta da rivelare senza pretesa di verità in tasca, perchè in questo anno con la musica di Verdi come al solito è andata come è andata: zum- pap-pa, zum-pap-pa...
E' andata meglio con il cinema specie quello d'essai ma anche questa è un'altra storia. Quello che si vuol sottolineare è invece un fatto di costume perchè di malcostume ormai si abbonda in ogni settore fra maschi e donne in scena ( sfilate in pubblico) per cui si sa che la moda influenza la cultura ed ogni forma di spettacolo. Il quale mai come in questo periodo ha raggiunto un picco così basso: questa estate i tipi da spiaggia sono andati per la maggiore con i pantaloni dei maschi calati a vita-bassa-vista-pelo e le tettine delle ragazze open-air che svettavano sgambettando in jeans minishort a fessura inguinale con ombelico al vento e soprattutto, imperdonabile, tutte in ciabatte portate disinvoltamente dalla movida alla scuola, passando anche dal posto di lavoro. In una Banca c'erano funzionari vestiti da trekking, con le impiegate vestite da sera come se non vedessero l'ora di andarsene a prendere l'aperitivo. E poi ci si lamenta se non prestano attenzione a quanto propinano ai risparmiatori. Che ne sanno loro, sono lì per eseguire ordini dall'alto.
Così dalla Strepponi del Cigno di Verdi alla/o Strappona il passo è stato breve facendo insorgere spontanea un'altra domanda: la colpa è del soldato-esecutore o del suo superiore? In Suite Francese un film del circuito d'Essai che questa estate ha avuto molto successo al cinema D'Azeglio, si è cercata una risposta dando colpa alla Guerra.
E allora per tutto il resto? Concretamente...concretamente... musica maestro! Dadada-dadà...Dadada-dadà...La colpa è del Governo Ladro.
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