venerdì 9 settembre 2016

TIPE DA SPIAGGIA


Questa è stata l'estate delle polemiche del velo non velo, vedo non vedo. La faccia.
Burka e burkini l'han fatta da padrone accendendo gli animi di tolleranti e detrattori.
Del Burka meglio non fare commenti perchè in pieno accordo con il veto imposto da tanti Paesi Occidentali. Giustamente perchè se vale come difesa dagli assalti dei Talebani in Afghanistan non è concepibile che venga indossato nei nostri Paesi per seguire una cultura o una religione troppo punitiva per una donna.
Libera di scegliere di piacere al marito ma la riconoscibilità dell'identita ormai è un fatto di sicurezza.
Non è più come alcuni anni fa quando era capitato di puntare morbosamente il dito verso l'unica donna di un Paese di provincia che circolava con il burqa insieme al suo bambino alla quale, dopo essere stata additata pubblicamente da un giornalista su un palco in una piazza, le era stato proibito dal marito di uscire di casa facendole doppiamente male.
Così è anche a tutt'oggi per quelle poverette incapucciate ma la sicurezza ha la priorità in assoluto perchè i tempi a rischio di attentati lo esigono.


Questo non vale comunque per quelle ragazze che questa estate sono scese in spiaggia per fare il bagno con il burkini perchè non facevano del male a nessuno se non a loro stesse perchè fare il bagno inzuppate è una sofferenza per cui si presume che lo facessero per orgoglio nell'esternare un simbolo di appartenenza alla cultura islamica per una precisa scelta politico-religiosa. Libere di affermarsi come pare a loro perchè siamo in democrazia dove ciascuno ha diritto di vestirsi come gli pare.
E così anche per queste musulmane che si potevan considerare più amabilmente come  “tipe da spiaggia” perchè il costume faceva nota di folklore di questa nostra società ormai diventata invece intollerante per tutto quello che vien dai mussulmani che va dal Kebab alle Moschee passando dal nijab.



Le “tipe da spiaggia” si sono comunque viste anche nelle nostre città in versione occidentali libere e scostumate senza burkini ma con delle mises peggiori da Rimini Beach.
Una ragazza (visto con i miei occhi) è scesa dalla macchina in mutandine e canotta per entrare in un negozio scusandosi dicendo che era uscita di casa per un minuto.
Minutina era anche la mutandina con ai piedi le infradito: una mises veramente scandalosa alla faccia del buon gusto. Altro che burkini.
Poi ci si scandalizza per il fatto di Tolone nel quale i mussulmani si sono scagliati contro ragazze in mini-short.


La libertà è un bene da difendere ma nelle convivenze specie se forzate vale finchè non si limita quella di un altro e in questo caso specifico offendendo il comune senso del pudore o turbando l'equilibrio di un nucleo che si crogiola beatamente al sole in bikini.
Offesa per offesa non si va certo avanti nel processo di pace e di integrazione.
Quelli comunque che si sono indignati per il burkini tanto da chiamare le forze dell'ordine per ordinare alle mussulmane di spogliarsi perchè la mise da spiaggia è rigorosamente il costume dovrebbero indignarsi anche con quelle ragazze in mini-mini ma proprio mini short che circolavano e circolano tutttora in città ciabattando come delle sciattone.


E vada pure per il mini short a taglio jeans con l'orlo stretto all'inguine ma quelle con le culolotte a cosina cosina vedo-non vedo ma la vedo open air stante l'orlo largo e svolazzante, quelle proprio no. Da tipe da spiaggia a strappone del marciapiede il passo è quello di un orlo in una crisi di civiltà. Globale questo va detto a rischio inevitabile di pericoloso scontro.


Un po'di buon senso da parte di tutte queste tipe da spiaggia non sarebbe  male: le ragazze col burkini dovrebbero avere l'accortezza di andare a  fare il bagno nelle loro piscine private o spiagge riservate come fanno i nudisti mentre quelle smutandate che si facciano i selfie.. E pace e bene per tutti.

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