mercoledì 14 febbraio 2018

DUE PER LA “PROPRIA” STRADA


Ci sono film che sembrano confezionati su misura per la protagonista come con il film 2 Per la Strada rivisto recentemente in Tv dove viene periodicamente trasmnesso, che sembra modellato per dare l'occasione a Audrey Hepburn di sfilare in abiti haute couture, da Courréges a Paco Rabanne con qualche tocco di Givency, tutto in stile anni 70 quando la moda viveva nel ricordo della Swinging London esaltata in Blow Up.
Il partner è lo scanzonato Albert Finney che dopo l'interpretazione libertaria di Tom Jones nel libertino 700, si era ammantato dell'aura di sciupa-lady.
La lady era firmata nientemeno con il nome di Vivien Leigh la quale quando ancora era signora Olivier aveva avuto un flirt con Fiunney attore della compagnia di giro di Sir Lawrence Olivier.

Questa fama da sciupa-lady (un altro flirt con Anouk Aimée) lo accompagna anche nel film 2 Per la Strada nel quale resta invece intrappolato nel fascino androgino di Audrey Hepburn (Johanna) che lo impalma per continuare a vagabondare con lui per la campagna Inglese dall'inizio del loro rapporto quando facevano allegramente l'autostop, fino al logorio del loro menage coniugale che sfociava in musi lunghi, rimproveri e litigi come tutte le coppie di questo mondo.La sceneggiatura scritta da Frederic Raphael aveva ricevuto una  una nomination agli Oscar del 1968.mentre ill tema musicaleTwo for the Road fu composto dal famoso compositore Henry Mancini Ma è curioso notare che il leit motiv e la scrittura in sintesi si dipanano in poche parole come un sorta di tormentone:  quando luii rincorrendola le dice Ti amo, lei gli risponde sempre "bee".

La coppia è abbastanza improbabile e lo si vede da certe inquadrature dove scoppiano in un ridere ma un ridere che si capisce quanto sia finto dalle espressioni rubate a Finney mentre distoglie lo sguardo dalla "ridanciana" Audrey per cercare l'inquadratura dell'obiettivo.
Non c'è feeling fra i due nella realtà per cui le scene dei litigi e rimbrotti sono quelle più veritiere nelle quali Audrey dà molto di sé.
Infatti dietro la facciata di  spensieratezza nascondeva problematiche in famiglia dove la sua vita non era altrettanto felice come quella interpretata sullo schermo. Audrey aveva fatto un altro film su questo genere brillante  Come Rubare Un Milione di Dollari con Peter O Toole  senza ottenere consensi se non per le sue mises tutte di Givency con le calze scarpe e borse tutte bianche che  facevano tendenza  per poi dedicarsi al genere drammaatico con più credibilità e successo.

Se i suoi occhi si facevano sempre più tristi il suo sorriso immortalato è rimasto radioso nel tempo specie quando, quale testimonial Unicef, si era attivata  per i bambini dell'Africa che premurosamente prendeva in braccio per coccolarli affettuosamente. Una missione interrotta ben presto a causa di un virus letale che la contagiava a causa di questii contatti ravvicinati a pelle o che la colpiva mangiando cibo dei luoghi del terzo mondo che visitava.
Albert Finney invece continuava la sua strada  senza lode né infamia  per poi esplodere clamorosamente in età matura a fianco di Giulia Roberts nel film Eric Brokovich la forza della verità dove faceva il ritratto calzandolo a pennello di un avvocato burbero e benefico in perfetto humor british.


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