martedì 16 giugno 2020

IL COVID 19 E IL GIOCO DELL'OCA. CHAVEZ!


“Quì non ci sono 629 impbecilli. Onorevole Sgarbi si metta la mascherina”
Così Mara Carfagna vice Presidente della Camera ha bacchettato Vittorio Sgarbi perchè parlava senza mascherina.
 Ogni volta che tocca il suo turno la Carfagna si impone bacchettando gli onorevoli parlamentari richiamandoli all'ordine quasi fosse ansiosa di distinguersi per rigore e correttezza.
Sgarbi è statao fatto fuori con applausi da tutti i 629. Imbecilli?
Non è detto. Quel che è certo è che sembrava essere diventato una sorta di Matteo Salvini perchè come lui anche se aveva ragione bisognava allontanarlo, se non si metteva in riga. Con la mascherina.
Ma lui è rimasto imperterrito al suo posto difendendo il diritto di stare senza perchè manteneva il distanziamento dagli onorevoli colleghi mettendo la Carfagna nell'incresciosa situazione analoga a quel famoso spot; “Te ne sei liberato?” “No, avevo le regole”.
Già le regole. E' curioso come le invocasse spesso anche Irene Pivetti quando era Presidente della Camera la quale per la sua rigidità e rigore Vittorio Sgarbi aveva soprannominata Suor Irene.
Anche con Mara Carfagna si è sfogato definendola sui social una capra perchè ignorava le regole del Covid 19 che dovrebbero essere uguali per tutti.

Aveva ragione anche se sarebbe stato meglio allontanarlo perchè le proteste di Sgarbi sono sempre troppo esagerate: ansima e urla offendendo senza esclusione di colpi quando invece basterebbe una battuta  senza andare in bestia ruggendo come un leone.
Che dire allora, meglio essere un leone che 925 pecoroni?
Sì perchè questa domanda sorgerebbe spontanea specie dopo che fuori dal Parlamento ci troviamo tutti a dover fronteggiare situazioni analoghe.
Perchè per esempio quando si circola in mezzo alla gente c'è l'obbligo della mascherina mentre appena si entra in un Bar tutti se la tolgono posizionandosi ai tavoli per parlare liberamente sorseggiando un caffé o un  aperitivo ? Perchè secondo la regola si rispetta il distanziamento per cui Vittorio Sgarbi aveva ragione.


Mara Carfagna capeggerebbe un branco di pecoroni? Ai posteri l'ardua sentenza perchè si devono vedere i risultati di questa nuova fase tre nella quale dopo un periodo di stretta segregazione in casa ci siamo ritrovati da un giorno all'altro “liberi tutti” di andare a Teatro, al Cinema, in Palestra, ai concerti...Insomma in tutti quei posti dove c'è tanta voglia di stare insieme. Dove c'è vita, in poche parole. E la vita vale più della paura di un nuovo contagio così come si sta verificando in Cina.

Sembra un giro dell'oca, perchè quando si erano diffuse le prime notizie sul virus la prima cosa da fare in Italia sarebbe stata (invece si è provveduto quando la pandemia era fuori controllo) quella di chiudere aeroporti e porti specie se provenienti dalla Cina. La quale dopo aver esultato per aver sconfitto il virus ora si trova con un nuovo focolaio dentro al più grosso mercato alimentare al minuto e all'ingrosso di Pechino che ovviamente esporta le merci in in tutto il mondo con le navi e gli aerei.
Che cosa aspettiamo a chiudere? Mah!

L'importante è restare “liberi tutti” (curiosamente il titolo di un format condotto da Irene Pivetti quando era sbarcata nello show-business) mettendo le mascherine ( curiosamente già importatane una cifra proprio dalla Cina da Irene Pivetti quando è entrata nel business).
Che dire allora, Irene Pivetti docet perchè tutto ebbe inizio da dentro la Camera? Come dire che da Suor Irene alla Camera si sono dettate le regole di base di una sorta di convento per fare business negli interessi del Paese?
Sgarbi aveva ragione ma andava allontanato perchè l'importante erano e sono sempre le mascherine. Business is business e un benvenuto in Italia ai cinesi, americani, brasiliani e venezuelani in primis. Chavez!

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