venerdì 27 gennaio 2023

ELENA SOFIA RICCI HA LASCIATO CHE DIO CI AIUTI

 

Elena Sofia Ricci interprete della serie Che Dio Ci aiuti ha lasciato seguendo le orme di Terence Hill alias Don Matteo lasciando entrambi un grande desiderio di un loro ritorno soprattutto fra i personaggi che fanno o facevan loro da contorno. I quali  poi comunque si sono ritagliati un loro dignitoso spazio e allargandosi in altri programmi tra Rai e Mediaset. I serial sui religiosi vanno moltissimo perchè oltre a questi aveva avuto molto successo la serie Tv francese Con L'Aiuto del Cielo nel quale spiccava un simpaticissimo novizio Clement (Mathieu Spinosi) che affiancava lavorando in letizia una giovane Capitana, Ellie Taleb (Sabrina Quazani) laica molto seriosa e rigorosa. 


Così Che Dio Ci aiuti ora prosegue evocando Suor Angela e seguendo le sue orme dell'apostolato in una sorta di convento, in realtà un convitto, dove oltre alla suora superiora c'è solo una novizia, con qualche ospitata dell'anziana Suor Costanza (Valeria Fabrizi) ormai in pensionato per limiti di età. Nel convento ci sono pochi ospiti, giusto per racimolar le spese di affitto e bollette mandando avanti così il convento insieme alle storie che affliggono “le ragazze” che vengono accolte a braccia aperte e la comparsa di un solo ragazzo Emiliano (Pier Paolo ) in qualità di psichiatra insieme a quella di un bambino orfano nipote della nuova Superiora Suor Teresa.   Il ruolo da protagonista è dunque affidato alla novizia Azzurra (Francesca Chillemi già nota come miss Italia) il cui sforzo interpretativo in senso comico è molto imbarazzante e per arrivare ad un livello di Nino Frassica  in grado di sostenere una serie anche con l'assenza di Don Matteo, c'è da lavorare molto. La mimica della Chillemi è troppo esagerata, con strasbuzzamento di occhi, smorfie con la bocca ed un gesticolar da commedia della parrocchietta rigido e meccanico con la battuta di replica fulminante  che non dà nessuna scossa. Si capisce quanto ce la metta tutta la miss novizia  ma evidentemente quelle vesti da suorina-sportiva(con le snacker bianche!)- non convincono fino in fondo sulla sua vocazione anche se ne pensa una con Gesù per poi fare cento marachelle. Di Don Camillo ce n'è stato uno, diciamolo ma qualcuna è riuscita nell'intento di emularne lo spirito di religioso fuori dalle righe ma rigoroso devoto a Gesù che ama sinceramente, come Suor Angela per esempio interpretata da Elena Sofia Ricci. 

La quale comunque quando era in “coppia” conValeria Fabrizi (l'anziana Suor Costanza) con un rapporto madre-figlia tutto filava liscio mentre invece con la novizia Azzurra (Francesca Chillemi) sembra tutto molto caricato senza raggiungere mai una sintonia nel palleggiarsi le battute risultando tutto molto “sforzato” in una pretesa di comicità che non riesce a far ridere. Elena Sofia Ricci è una grande professionista essendo attrice brillante e drammatica per cui giustamente ha scelto altre strade preferendo lasciare questa serie Che Dio Ci Aiuti un troppo riduttiva, forse per insostenibile leggerezza,  per la sua carriera  accettando altri ruoli più impegnativi e credibili così come è stato con Rita Levi Montalcini e la prossima serie Fiori Sopra L'Inferno. A tutti gli altri personaggi rimasti di Che Dio Ci aiuti, questa serie serve comunque per farsi le ossa e come trampolino di lancio per altri format dopo essersi creata un'identità ben precisa.

Lo Spolloni per esempio che già conoscevano in Doc come dottore con un alone surreale conferma questa sua caratteristica nella serie Che Dio Ci Aiuti con l'interpretazione di uno psichiatra ingenuo sprovveduto e burlone da far sentir sempre a disagio chi condivide con lui un quotidiano non comprendendo la sua indole tutta teorica interpretata come limite ad affrontare problematiche con un pizzico di furbizia pratica.  Le ragazze che gli fanno da contorno invece delineano personaggi di maniera, chi più bellina e chi meno, ma tutte sulla stessa linea in una sorta di “idem con patate” mentre il personaggio di Suor
Teresa è il personaggio forse più “antipatico” che comunque si avvicina più all'idea di suora superiora che tutti abbiamo: pochi fronzoli molto e propensa a prendere sul serio la sua vocazione ed il suo impegno con la comunità destinata dunque ad essere stimata ma poco amata. Infatti persino il nipotino non ne vuol sapere di lei non riconoscendo il suo grande amore espresso senza moine e dolci carezze perchè la fisicità delle suore non deve essere mai manifestata. Invece qui baci e abbracci delle altre consorelle e novizie fra di loro o con le ospiti si sprecano, così la fiction può volare in cielo con l'aiuto di...Dio? No, di una sceneggiatura furbetta e accattivante per fare un pieno di ascolti come da copione.









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