mercoledì 4 novembre 2015

PASOLINI E MUCCINO. UN GENIO E UN REGISTA A CONFRONTO

A Muccino non piace il Pasolini. A Pasolini non sarebbe piaciuto Muccino. Sicuramente.
Pasolini era un poeta e come tale girava i suoi film con un ottica originale, quella del poeta appounto che guarda la realtà senza filtri ed orpelli. Pier Paolo Pasolini era un regista originale che farebbe scuola anche ad un regista di fama internazionale come Gabriele Muccino.
L'originalità è sempre un arricchimento non  un impoverimento perchè la società trae vantaggio da una visuale difforme da quella della massa che aiuta al rinnovamento di una società. La diversità può non essere sempre apprezzata o tollerata ma non si può impedire che esista. La natura è capricciosa ed insegna che dal caso (caos) è nato l'universo.


Le parole di Muccino sembrano strane, ma forse perchè ha visto Medea l'altra sera in Tv con Maria Callas che effettivamente è stato pesante come film perchè la diva strideva molto con il contesto bucolico attorniata da attori di strada che  non recitavano perchè si presentavano al naturale in un connubio pasticciato, anche se è da apprezzare la sua umile e devota partecipazione all'opera del poeta. Il quale ormai come Muccino aveva forse esaurito la sua vena creativa avvalendosi di personaggi di fama internazionale per poter distribuire meglio il film e fare cassetta a suon di dollari.
Operazione marketing che ha fatto anche Muccino girando in America con star internazionali per uscire dal circuito della commedia all'italiana con la quale ha invece avuto un gran successo.

Nessun regista fa sempre centro con i suoi film e vale anche per Pasolini che invece ha stupito con la sua trilogia del Fiore...dei Racconti... e del Decamerone dopo aver colpito con La vita di Gesù, Edipo Re, Accattone Mamma Roma e Uccellacci e Uccellini. Insomma un grande regista originale e diverso da tutti per cui geniale.
Il genio di Muccino è ancora tutto da dimostrare anche se regista molto apprezzato.
Comunque le sue parole suonano strane proprio lui che con il suo ultimo film ha difeso ed esaltato la diversità di Russel Crowe, in Padri e Figlie scrittore tutto genio e sregolatezza facendolo poi scadere nel ridicolo con quel tormentone gridato ad ogni piè sospinto della patatina di papà rivolta alla sua baby. Forzature come quelle di Medea per Pasolini. Essere accomunati nei difetti non è comunque positivo: zero più zero fa  zero.

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