Di basso o alto profilo, di basso o alto Egitto non si sa perchè la serie più che ispirarsi alla divulgazione scientifica come potrebbe essere il programma di Alberto Angela con il suo Ulisse il Piacere della scoperta che dell'antico Egitto ha parlato ampiamente con competenza, la serie si è ispirata al film Stargate facendo qualche puntatina su Alexander per poi introdursi fra i meandri dei Geroglifici a tradurre fantasiosamente le dinastie delle faraone da Nefertiti a Nefertari fino ad arrivare a Tutankamon il più giovane faraone fino ad oggi conosciuto.
Il giovane Re, impersonato da Avan Jogia ha le sembianze dell'attore protagonista di Stargate Jaye Davidson meglio conosciuto in La Moglie del Soldato nel ruolo di un transgender.
Questo per sottolineare la nuova tipologia unisex che si sta imponendo a tendenza androgina. Avan Jogia infatti attore e ballerino canadese ha lineamenti molto effeminati a renderlo molto sensuale ma nel contempo anche virile, cerebralmente incarnando un Capo adorato come un Dio da assurgere a divina!
Inutile guardarlo di profilo perchè lui è sempre di fronte: di fronte al suo popolo nel quale si immischia per conoscere i piaceri dei comuni mortali, come da copione dei film di Cleopatra e la moglie Poppea di Nerone anche se a conferma non è mai stato trovato alcuno scritto, nemmeno fra quelli del Mar Morto, né tanto meno nel libro dei morti così come indicato nel film Belfagor, anche lui film-cult del genere. Ma non del genere cultura transgender perchè non ancora inventato fino a questo Kolossal.
La sorpresa è Ben Kingsley premio Oscar per Gandhi che dopo quel film viene ingaggiato per ruoli secondari preferibilmente storici perchè il Kajal intorno agli occhi gli dona un fascino perverso giusto per fare il faccendiere alle prese con complotti e intrighi di Corte che inevitabilmente segnano il Destino di un Re ancor più se giovane Faraone come Tuthankamon. Il quale si sa, e questo ce lo tramanda la Storia per cui c'è da credere, morirà giovane per assurgere all'olimpo dei miti egizi. Che non sarebbe male se venissero studiati traducendo a modo i geroglifici con più rigore, a rigor mortis e non tra le star e i film kolossal di Hollywood. I Cesaroni poi...suvvia sembra la cigliegina su una torta in faccia. Piacevole forse ma sempre torta è. La serie è diretta da David Von Anken anche lui un nome, un destino..
Nessun commento:
Posta un commento