martedì 3 novembre 2015

CINEGIORNALI L'INCUBO DELLE STAR


 I cinegiornali sono completamente spariti dalle sale cinematografiche e dispiace perchè erano spassosi. Prima della Guerra servivano per fare propaganda al regime fascista per poi trasformarsi in notizie flash prima di ogni proiezione di un film. Notizie che venivano recitate con enfasi e parole pompose condite con qualche battuta ironica per finire con un colpo di coda ben assestato.
Si prendevano di mira tutti senza esclusione di colpi, dal politico alla star dal faccendiere alla starlette alla quale era sempre riservato il colpo basso che la metteva KO semza pèietà.
Una pratica adottata soprattutto per le sconosciute che facevano figurare più stupide di quanto non fossero già nel loro ruolo di aspiranti starlette.







Soubrettine da letto per dirla in gergo che pullulavano nel firmamento delle star di serie A verso le quali i cronisti avevano comunque un occhio di riguardo in ossequio ai loro consorti quasi sempre uomini di potere, produttori in primis, che avevano le mani in pasta perchè pasturavano le dive che avevano sposato e ungevano uomini politici, quasi sempre in prima fila negli eventi mondani.
A fare il ruggito era sempre il Presidente Leone con a seguire uno dei figli molto attivo nel ramo spettacolo Tv.
I cronisti si divertivano molto a creare rivalità fra le star a differenza di oggi invece che si cerca di fare sempre coppia lesbo perchè fa più tendenza nel favorire l'acquisizione dei diritti gay.
Allora non se ne poteva parlare se non con qualche accenno palesato in modo molto elegante come nel film Les Biches, Ricche e Famose, Giulia che prendevano le distanze dalle trilogie di Pasolini fra i quali I Racconti di Canterbury dove le accoppiate gay per la prima volta erano illustrate in modo esplicito anche se guardate dal buco della serratura. Ma Pasolini era Pasolini per cui veniva tollerato nelle sue provocazioni di grande intellettuale anche se maledetto perchè tutta l'intellighenzia italiana e non solo era con lui prima che fosse vittima di un massacro annunciato.
Il gioco al massacro dei cinegiornali invece si scatenava quando si presentavano scandali al Profumo con intrecci pericolosi con sesso droga e politically scorrect fra donne procaci che facevano il doppio gioco tra un letto e l'altro dei politici e spie internazionali.


Un connubio intrigante che a suo tempo aveva tanto appassionato l'opinione pubblica perchè a scaldare il letto delle spie erano due squillo da sballo come Christine Keeler e Marylin Rice Davis che ispiravano la serie di James Bond l'Agente 007 con Licenza di Uccidere che a tutt'oggi è sempre molto seguito.
Un'altra situazione che appassionava molto ai quie tempi fino ad arrivare ai giorni nostri erano le prime del cinema con le prime sfilate (allora non si chiamava ancora Red Carpet) delle dive protagoniste che venivano accompagnate da commenti ironici mandando tutti in burla tanto erano dissacranti e irriverenti sia con le parole che con il montaggio delle immagini anticipando quella trasmissione Blob di Marco Ghezzi,  uno dei programmi più seguiti della RAI fino a quando Fabio Fazio, dall'alto del suo potere in Rai, non gli ha rubato spazio relegando il Ghezzi al fuori Orario.


Così si capisce perchè anche i cinegiornali siano ormai spariti dalla circolazione perchè intorno ai personaggi come le dive ruotano molti sponsor, interessi dei loro manager e santi protettori per non parlare dei politici intoccabili che se non hai qualcuno che ti copra le spalle non puoi toccare nemmeno con la satira.
Concludendo, tanto per essere in tema cinegiornale senza pietà ci accodiamo per prendere di mira la Sacra Famiglia Unita dei Brangelina che pare sia sul punto di scoppiare anche se se ne parla da tempo. Il motivo è quanto mai banale perchè non è tanto la gelosia di coppia quanto la rivalità scoppiata sul set che, se al primo incontro era stato galeotto per iniziare una liaison facendo le corna alla moglie in carica, con il secondo film By The Sea diretto da Angelina, Jolie Brad Pitt non ha retto al sodalizio artistico. Alla melassa diciamolo.



Non è il solo perchè anche Ryan Goslyn ed Eva Mendes sono stati colpiti dalla sindrome del sodalizio artistico dove il ciack ha funzionato con buona la prima (il film era come Il Tuono) per poi scoppiare con Lost River diretto dallo stesso Goslyn il quale, dopo una solenne sbandata per Emma Stone sua partner di un paio di film, ha preso sotto l'ala protettiva una delle protagoniste Saoirse Ronan (protagonista del prossimo film Brooklyn)dolce come la sua ex Rachel Mac Adams e fragilmente algida come Evan Rachel Wood delle Idi di Marzo, lasciando la Mendes e la loro bambina Esmeralda.




 Forse sono solo sbandate per rompere la routine del matrimonio e convivenza ma non è stato così anche per Sean Penn regista di The Last Face con Charilize Theron che finito il film non si sono nemmeno salutati.
Insomma il sodalizio artistico è molto più fragile rispetto a quello famigliare perchè non regge per lungo tempo. Come ai tempi di Spencer Tracy, di Humphrey Bogart e Lauren Bacal o di Liz Taylor e Richard Burton. Quest'ultima coppia è stata spesso protagonista delle gags imbastite dai cinegiornali che della loro storia d'amore e di corna ai rispettivi coniugi hanno fatto fare al pubblico un'indigestione di pasta e fagioli, la stessa che aveva colpito Liz Taylor dopo aver fatto una scorpacciata insieme al suo Richard prima di girare una scena di Cleopatra. Un film che a suo tempo aveva fatto cagare mentre oggi è diventato un cult. Tra correre e scappare...tanto per dirla in gergo cinegiornale.


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