venerdì 30 ottobre 2015

DHEEPAN, TIGRE TAMIL IN TERRA PROMESSA

         
Non parlo mai dei film presenti ai festival per non fare la figura di Julia Roberts in Pret-a-Porter che faceva servizi giornalistici delle sfilate moda guardandoli in video in camera d'albergo. 
Una consuetudine di molti inviati speciali alle varie manifestazioni che fanno recensioni sui films barbosi solo per sentito dire o per aver letto nei depliants promozionali allineandosi con i maestri del settore.
Un servizio di Canale 5 che parla di cinema e gossip correlato lo ha evidenziato intervistando vari divi nostrani presenti ad una festa romana che presi alla sprovvista non sapevano cosa rispondere sul festival di Roma, al quale ovviamente non avevano presenziato. Meglio le feste che andare a vedere i films di colleghi attori e registi (nei quali comunque non si è stati invitati).
Personalmente preferisco seguire il Red Carpet per poi andarmi a vedere il film in qualche cinemino d'essai quando l'isteria collettiva che circonda i festival si è spenta insieme alle luci sulle dive in sfilata e sentire così i commenti in sala dove sono quasi tutti spettatori intellettuali di una certa età che alla fine si riuniscono in uscita per fare commenti.


Questo film Dheepan è stato accolto favorevolmente anche se di trama difficile e impegnata come lo sono quasi tutti i film di Jaques Audiard del quale ricordiamo Sapore di Ruggine e Ossa ed Il Profeta. Entrambi questi ultimi due film hanno rivelato due attori per poi portarli ad un grande successo di pubblico come Matthias Schoenaerts e Tahar Rahim.
Ora è la volta di Antonythasen Jeshuthasan attore di grande corposità burbera e ruvida ad incarnar alla perfezione un eroe miliziano che dalle patrie guerre per difendere famiglie e popolazione, si trova catapultato in quelle risse delle Balieu dove si spara per un pugno di droga.
L'intento per lui è solo quello di ricominciare una nuova vita in Terra promessa come l'Europa nella quale lui ricompone una famiglia-tipo scegliendo a caso una donna e una bambina che corrispondano ai segni particolari ed alle foto di passaporti sottratti a delle vittime e consegnati ai sopravissuti per dar loro la possibilità di ricominciare.


Anche formando finte famiglie che ovviamente nel corso della loro sosta in Europa, con scalo in Francia, sono sottoposte a prove massacranti per restare uniti ed affrontare una vita ostica  come quella delle Balieu anche se circondati da una volontà di accoglienza da parte delle istituzioni locali.
Se lui è dotato di forza taurina accompagnata da alti ideali, lei Kalleaswan Srinivasan è la sua degna compagna terra a terra. Molto pragmatica, fisicamente forte ma rozza nei sentimenti che non riesce ad esprimere né con lui compagno di viaggio né con la “figlia” raccolta per fare famiglia di facciata.
Entrambi pieni di buona volontà si ingegnano con il lavoro, lui abilmente nel sistemare ogni cosa delle strutture che deve custodire, lei nel cucinare e fare servizi da badante per poi affinarsi con il cucire casacche di seta per sedurre il figlio del padrone. Insomma vacca al punto giusto per predisporre la scalata da immigrata ambiziosa che viene interrotta dal sentimento di gelosia e possesso del suo compagno cresciuto in lui dopo averla posseduta per una notte. La sua forza taurina prende il sopravvento anche su di lei che alla fine dopo una battaglia di sangue fra le Balieu si innamora veramente di quell'uomo forte e protettivo tanto da indurla a formare una famiglia felice  emigrando di nuovo in Inghjilterra dove adotteranno la piccola bambina combattiva a forza bruta (picchia le compagne che la escludono dai giochi) ma intelligente interpretata da Claudine Vinasithamby, facendo anche un bambino tutto loro.


Una bella favola che comunque si basa su fatti reali e che dà una speranza a tutti gli emarginati e i profughi che hanno trovato asilo in Europa predisponendo all'accoglienza i suoi abitanti. 
Il film ha vinto la Palma d'Oro a Cannes dove in Giuria capeggiavano i Fratelli Cohen che clamorosamente hanno escluso il cinema italiano un po' di maniera sulla scia di grandi autori.
Invece questo  Dheepan è molto originale sia nella trama che nella scelta dei protagonisti facendo Jaques Audiard un film-documentario come una sorta di cinema-verità degli autori che hanno reso grande il cinema sia Italiano che Francese.
Questo è il semplice segreto per fare  film di qualità del cinema europeo attenendosi rigorosamente alla realtà per non rischiare di fare il solito film patinato all'americana. Le americanate le fanno benissimo gli americani. A ciascuno il suo.

                        https://www.youtube.com/watch?v=z8EnJohQXQI

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