martedì 10 novembre 2015

TUTTO PUO' ACCADERE A BROADWAY


Come fare un film uguale a quelli di Woody Allen facendosi subito riconoscere da tutti. Sì come regista copia incolla. Eppure Peter Borgdanovich è un regista di tante produzioni che comunque sono passate di memoria.
Ecco allora che si spiega l'escamotage del copia incolla che ha preso piede fra tanti autori come una sorta di frenesia da successo “Perchè a volte la copia vien meglio dell'originale” come si recita nel film  American Hustle.
Ma Woody è unico anche se il film è tutto sulla falsariga delle sue ultime produzioni. Le quali, a dire il vero, sembrano anche loro tutte uguali, ma è sempre l'ultima a piacere anche se girate e recitate con uno standard ben preciso: location naturali di paesaggi e città che sembrano set di un teatro, battute  surreali, personaggi fuori dalle righe ma di fama e soprattutto la musichetta di fondo ad accompagnare le performances.
La musichetta di Tutto Può Accadere a Brodway è comunque copiata da Birdman, con l'orchestrina jazz che fa da sfondo per poi inssstere con la batteria quando si aprono e chiudono le porte del teatro.
Adesso per fare teatro usa così. Dove vai se l'orchestrina jazz dietro non ce l'hai?


La formuletta è vincente per cui questo film è accattivante al di là delle battute e dei personaggi in questo contesto fin troppo fuori dalle righe così come aveva lanciato Woody in To Rome With Love. I personaggi sono presi un po qui e là dai film di Allen: Owen Wilson sempre imbambolato  ma simpatico anche se nel ruolo di protagonista fa la figura del comprimario del primo attore ingaggiato per la pièce nella quale a far da prima donna è sempre una protagonista ingombrante Kathryn Hahn che ce la mette tutta, e non si fa per dire, per accapparrarsi la scena anche se il film è un abbraccio corale fra tante liaison incrociate nelle quali ciascuno fa la sua figura. Porca  diciamolo perchè la trama si dipana fra una girandola di Escort che vanno e vengono da un Albergo distribuite da una maitresse a nome Vicky. Location di memoria Barcelona.
La “Cristina” della situation, nel ruolo di oca, che poi farà biloca con Lucy Puch in una scena flash girata in bagno che le due oche-biloche intercambiano per dare vita alla pochade esilarante che conclude come da copione brillante a lieto fine, è Imogen Poots attrice semisconosciuta e dunque adatta da lanciare nel firmamento delle star sedute sul divano del produttore in questo caso della psicanalista alla quale confidare speranze e pene.


Pene infinite che le danno tanti clienti ammaliati dal suo fascino molto incisivo in camera da letto una location nella quale lei riesce ad esprimersi al meglio “perchè all'amore ci crede” specie se funziona. Finchè dura. Ma è durato lo spazio di una breve carriera troncata sul più bello quando si sta facendo un parco-clienti d'eccellenza perchè l'incontro con il regista della Pièce le cambia vita.
Sulla strada dei miracoli, ai quali anche a questi lei crede fermamente,  la farà diventare protagonista della sua commedia realizzando la speranza di diventare un giorno una grande attrice come le star in bianco e nero Hollywoodiane.




Insomma una sorta di Dea dell'Amore (sempre di Woody) tradotto in passione cinema che vale comunque correlato a tanti attori sconosciuti i quali fanno teatro sognando di sbarcare sul Grande Schermo.
 Alla fine, e lieto fine lei ci riesce accompagnata nientemeno che da Quentin Tarantino (in un cammeo al posto del giornalista della Dea Dell'Amore con Mira Sorvino).
Perchè la magia del cinema è impareggiabile essendo tutto dilatato al massimo molto diversa dall'atmosfera che si respira a teatro dove gli attori si destreggiano fra citazioni classiche battute al fulmicotone e abbracci corali a volte con il pubblico in un happening che vorrebbe essere d'avanguardia mentre finisce come perfomance da scolaresca fine-anno.
Cinema e teatro comunque si interscambiano frequentemente perchè al cinema si raccontano spesso i retroscena delle pièce mentre a Teatro si ricorre al grande schermo per fare da trait d'union  nel completamento degli effetti speciali scenografici.
I protagonisti del film di cui sopra sono tutti bravi a cominciare da Owen Wilson che dopo aver fatto una parte in Midnight Paris con Woody Allen viene considerato giustamente attore fra i grandi, quelli che trascinano al botteghino per poi circondarsi di professionisti a supportarlo nell'impresa di fare un film da intellettuali suo pari. Non d'elite come quelli di Woody ma di scolaresca in vacanza. Infatti il film più che a lieto fine finisce in vacca, come una qualunque commedia americana dove gli intrecci amorosi si sciolgono e ricompongono allegramente con altri partner in un copia e incolla di Basta che Funzioni (sempre di Woody Allen). Purtroppo il film non funziona più di tanto perdendo colpi soprattutto quando appare Jennifer Aniston ingrassata e su di giri da essere irriconoscibile ben lungi dai tempi del mitico Friends acqua e sapone: a lei la battuta fulminante così come era stato per Naomi Watts in Birdman (“...lui è quello che divide la mia vagina con te” o giù di lì) quando si prepara per uscire con un personaggio anziano: “Vado a cambiarmi l'assorbente”.



Alla protagonista Imogen Poots squillo redenta  ingaggiata per fare il ruolo di sé stessa, ovvero della squillo, nella commedia  le viene invece infilata la mise di minishorts in jeans con fodera tasche in fuoriuscita ed eccola apparir  miracolata appunto, tale e quale ad Emma Stone in Bridman. Batteria e orchestrina jazz e ancora ecco che il film Tutto quanto Può Accadere a Broadway è servito. Il Miracolo si è compiuto. Sì perchè non importa se sembra già tutto visto perchè comunque siamo rassegnati a questo genere leggero andante incasinato e recitato a pieno ritmo esilarante senza pretese di dar messaggi al solo scopo di divertire. E ci si diverte.

https://www.youtube.com/watch?v=YY3XUtuNH3Q

Certo con Woody Allen è tutta un'altra musica, classica sopratutto ed ultimamente anche operistica molto diversa da quella del regista di questo film Peter Bogdanovich che a suo tempo aveva comunque spopolato indovinando la colonna sonora de' I Soprano  molto ritmata a dare un tocco di dinamismo sexy ai personaggi dei mafiosi della serie Tv da lui diretta. Era meglio se avesse continuato a copiare da sé stesso perchè così sarebbe stato valido quel detto che la copia è meglio dell'originale (perchè come con le amanti l'ultima è sempre la migliore di tutte) per tradurre correttamente la citazione di American Hustle.
E come fa Woody Allen.



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