venerdì 15 luglio 2016

LE DONNE DEL FUTURO, GUERRIERE IN PRIMA FILA





La prima è stata Demi Moore un'attrice che con i capelli ci ha costruito una carriera sfoggiando un nuovo taglio ad ogni film fino ad arrivare a raparsi completamente per entrare nei panni mimetici di un marine a rendere il suo ruolo incredibile ma vero.
Nel senso che la testa rasata era stata eseguita dal vivo, operazione alla quale Demi si era sottoposta per completare il percorso di attrice a tutto tondo per cui la rapa in testa le mancava.
Il film poteva dare un contributo all'emancipazione femminile perchè la donna nell'esercito per essere massacrata in prima fila non era ancora molto diffusa nei Paesi occidentali.
Curiosamente i primi ad ingaggiare soldatesse sono stati gli israeliani nella guerra dei 6 giorni nel Deserto del Sinai capeggiata dal generale Moshé Dayn sotto la guida del primo ministro Golda Meir.


Le soldatesse formavano un folto esercito dal quale fuoriuscivano anche attrici molto sexy come Daliah Lavi diventata famosa a livello internazionale con il film Lord Jim a fianco di Peter O'Toole.
Demi Moore poteva farcela recitando in un ruolo a misura d'uomo super come il corpo addestrato e allenato di un marine, anche se il servizio emancipazione lo aveva già comunque reso un'attrice sconosciuta come Lisa Eilbacher in Ufficiale e Gentiluomo nel quale fra difficoltà e aiutini dei compagni, alla fine si era diplomata  cadetta, ma purtroppo Demi con Soldato Jane non ha fatto centro.
Infatti lei si è voluta spingere oltre la soldatessa da impiegare nelle mansioni di ufficio, per osare mimetizzandosi con le truppe d'assalto nella guerriglia in Medio Oriente per fare blitz pericolosi.
Poteva farcela Demi Moore se non avesse voluto strafare non tanto facendo a pugni corpo a corpo con un compagno stalker molestatore, quanto nel concludere con una frase lapidaria : “E adesso succhiami il cazzo” facendo un clamoroso flop e scattare la risata al pubblico con premio Pernacchia D'Oro” assegnato a questa attrice incompresa.
Nessuno infatti la riconosceva  fuori dai panni della dolce Molly in Ghost, della sexy girl di Proposta Indecente della ballerina palestrata di Lap-dance in  Streep-teasee della autorevole e imperiosa manager di Rivelazioni, tutti ruoli che ne esaltavano il suo fascino femmineo tutti delusi dall'esibizione di un'arnese fra le gambe  che evidentemente teneva ben nascosto perchè tutti gli uomini dell'attrice non se ne erano mai accorti fino a quel momento e confermato quando Demi Demi svelava il suo volto duro e implacabile  dopo la separazione da Ashton Kutcher il toy boy che le preferiva una delle sue figlie. Alla quale Demi tentava di rubare il fidanzatino per farne il toy boy bis.
Insomma una strega che la figura anoressica  e i capelli corvini a spaghetto aiutavano a rappresentare  “al meglio”distruggendo l'immagine della bellissima attrice che fu.
Ma il fascino dei suoi personaggi è rimasto immutato nel tempo perchè riproposto puntualmente da giovani attrici che si sono ispirate a lei sia nei personaggi romantici che in quelli tosti manageriali e d'azione patinata come le Charlie's angels.
La soldatessa rapata a zero palestrata ed implacabile sta invece facendo tendenza di costume sulle nuove generazioni dopo il remake di Mad Max interpretato da Charlize Theron  che in un colpo solo, sulla lama del rasoio, ha surclassato il mitico Mel Gibbson eroe della prima serie, ma non Tina Turner questo va detto.




Charlize a testa rasata ha dato vita al personaggio della guerriera ardita senza paura alla pari di un uomo interpretando il personaggio in modo convincente senza strafare con dichiarazioni shockanti ma mettendo in movimento muscoli e cervello pur non perdendo in femminilità nonostante  abbia aggiunto vigore misto a forza bruta incarnando una guerriera a modello donna del futuro, capace non solo di difendersi ma anche di attaccare senza farsi scrupoli così come fanno gli uomini.
La società sarà migliore all'insegna di questo futuro tutto maschio nella quale le donne si muoveranno finalmente alla pari a livello naja in primis?
Se la metafora del film si può tradurre in messaggio positivo la realtà è un filo più inquietante anche se destinata a segnare un'epoca  lasciando un segno come le amazzoni di storica memoria. Le quali per combattere meglio con l'arco si erano tagliate un seno, l'unico segno rimasto della loro memoria nella storia dell'emancipazione femminile. Come a dire che la donna per emergere a livello  di un uomo deve sempre penalizzarsi esibendo una ferita: una volta era un senso, adesso è la testa di rapa.
Tutto questo quando per entrare nella storia della liberazione femminile basterebbe invece far vedere apertamente “la cosina”, ma questo si sa renderebbe superiori.
Per questo il maschio non lo consente pretendendo di metter sopra un velo a dimostrazione di esclusivo amore: love, love, love.
Già ma non sono il cuore e l'anima le sedi dell'amore? Come diceva Frederik Nietzsche, ” i rapporti fra i sessi si basano tutti sul fraintendimento”.




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