lunedì 20 febbraio 2017

C'ERA UNA VOLTA STUDIO UNO

 Sogno o son desta?La favola-fiction di Studio Uno sembra un fotoromanzo di Sogno il settimanale che imperversava negli anni 60 con guest star, udite udite, Silvana Giacobini poi assurta al ruolo di direttrice del settimanale patinato CHI rimasta indimenticata per la sua maliziosità molto femminile raffinata ed elegante nel dirigere le notizie in rosa dopo i trascorsi di modella di fotoromanzi che andavano a ruba fra le ragazze.
Le stesse che continuavano a sognare anche la sera guardando Studio Uno con lo scintillìo delle paillettes delle ballerine, dalle in gambissime Blubell del Lido di Paris a quello delle Kessler, passando dalla voce di Rita Pavone a quella di Mina con l'intrattenimento di comici importanti.
Il mitico Sudio Uno (regista Antonello Falqui) fa da sfondo alla fiction tutta girata nel backstage dell'allestimento anche se non era così necessario a supportare storie mielose degli addetti ai lavori, da quelli intorno a un tavolo per scelgliere i programmi da lanciare le scalette varie ed eventuali al Sabato Sera, a quelli che lavoravano come impiegati o come operai in sartoria o in scenografia, passando dallo sgambettìo (lo sculettìo e l'ancheggiamento erano ancora tabù) in prima-donna o in fila.

La fiction si sofferma soprattutto raccontando le disavventure amorose di tre ragazze in classica tipologia. Giulia (Alessandra Mastronardi) la più intelligente è da formula vincente: dimenticare il passato (fidanzato) vivere il presente (con quello nuovo) ed essere ottimista per il futuro (di una carriera in Tv col direttore Antonello Falqui che l'aveva notata su per le scale mentre lei gli faceva i complimenti)..




Rita (Diana Delk Bufalo) è la più donna genere qualsiasi cosa faccia lo fa meglio di tutte ma i suoi talenti sono sprecati. Elena (Giusy Buscemi) invece è la più bellona  con un fisico da sballo ma il cuore semplice di una ragazza che crede ai sentimenti con due cuori e un pied-a-terre perchè il ruolo dell'amante glielo fan calzare a pennello.

Un po' meno i vestiti, avendola conciata per le feste con tubini strizzati e stole di visone champagne col capello arruffato  e cotonato alla Bardot  che nemmeno Bebé si sarebbe mai sognata di indossare in pieno giorno perchè più che femmina divina faceva stile battona.

Le ragazze anni 60 erano ingenue e quando ci cascavano pagavano cara la loro debolezza d'amore: Giulia lasciando il fidanzato alla vigilia delle nozze si vedeva recapitare il conto dalla suocera mancata; Rita sfidando le convenzioni come ragazza-madre vedeva sfumare il successo  come cantante talentuosa perchè non voleva pagare il dazio al membro al vertice; Elena invece che, avendo accontentato il membro al vertice, si trovava a dover ricominciare dalla gavetta come ballerina di fila.

Perfino le protagoniste che avevano successo in scena erano penalizzate, come le gemelle Kessler costrette a infagottarsi nelle calze-maglie nere per non far vedere il nudo delle gambe e del triangolo assassino, oppure Rita Pavone pesantemente contrastata da pubblico e media per la sua scelta di sposare Teddy Reno suo manager molto più vecchio, per non parlar di Mina che veniva messa al bando come donna dello scandalo per aver scelto di convivere con Corrado Pani al quale aveva dato un figlio. L'Italia era bacchettona all'ombra del Vaticano che interferiva con invadenza  portando in prima linea i valori della Famiglia Cristiana. Prima linea che poi verrà sovvertita con la rivoluzione del 68 e le leggi sull'aborto e sul divorzio supportati dai bombaroli degli anni 70 di piombo.

Ma il decennio degli anni 60 è stato un sogno perchè l'Italia si stava destando con le due correnti principali come la bacchettona Democrazia Cristiana ed il Comunismo di maniera russa dopo essere stata messa in ginocchio dal fascismo dal colonialismo e dalla guerra.
Così dando un colpo alla botte e una al cerchio si salvava la famiglia come nucleo di una società forte e sana nel quale l'uomo era fedele alla moglie pur concedendosi l'amante mentre la donna veniva processata e messa in carcere se scoperta come fedifraga o additata al pubblico ludibrìo  se era ragazza-madre, convivente o ragazza di vita. Al delitto d'onore del maschio venivano concesse attenuanti mentre le donne dovevano restarer virtuose  come “vedove Bianche” quando erano mogli di emigrati che si dimenticavano di loro.Eppure l'Italia sognava l'amore, divertendosi con le canzonette, il pollo arrosto la domenica o nel cestino della gita al mare, imparando a fare shopping con le firme alle cambiali per comprar elettrodomestici o le 500; le donne andavano dalle sarte per gli abitini su misura a pois con le scollature a barchetta mentre i maschi perdevano il loro tempo davanti ai Juke Box con i video. Tutti andavano al cinema, dai vecchi ai più piccini per vedere le commedie all'italiana o i film d'autore.
Era un'Italia spensierata perchè c'era lavoro e creatività potendosi permettere di sentirsi accesi con  leggerezza che gli anni 70 smorzavano di colpo con le lotte di studenti e operai riuniti insieme nelle piazze a contestare per i diritti allo studio per tutti e i contratti di lavoro.
Così le storie d'amore di C'Era Una Volta..., si intrecciano in questo decennio anni 60 con l'happy end finale come da copione delle americanate Tv a  quel tempo importate, senza capire perchè ruotino intorno a Studio Uno (nella foto il regista Antonello Falqui) come se fosse l'evento che  ha cambiato la Tv la quale invece stava cambiando perchè così girava il mondo.

La tv detta il trend negli acquisti ma non in quello di costume perchè è la vita reale ad essere incamerata dalla Tv traducendo in fiction tutto quanto viene trasmesso ivi compresi i format in diretta nei quali non è fugato il sospetto che vincitori e vinti siano pilotati da una cabina di regia, sponsorizzata certo ma anche allo scopo di offrire uno spettacolo da far sognare facendo sembrare la vita virtuale più accattivanete del quotidiano allegerita di quel fardello pesante che tutti indistintamente dobbiamo portare.
Infatti la Tv ha portato migliaia di migranti sulle nostre coste  Italiane pensando di trovare il Paese di Bengodi così come l'ha trasmesso la Tv con le varie Prove del Cuoco e tutti gli chef stellati a seguire, la Balivo e le sue faccine, Uomini e Donne tutti in amore, la Posta per ricucire gli strappi,i Forum per insegnar a saper perdere quando si vince facile,Talk per disquisire del più e del meno senza mai aver risolto un tema, il Vespa che dà un colpo alle soubrette delle fiction e un altro al cerchio dei Casa Monica, passando dalle beghe del Palazzo.
Evvai con l'evento! Ieri era Studio Uno, Oggi è S.Remo, domani è la scissione del PD. Ma quando mai sono stati uniti?  Ad ogni modo Domani è un altro giorno. E intanto in Italia vengono vengono vengono....E felicità per tutti. Al quadrato.






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