lunedì 6 febbraio 2017

MASTER CHEF E CIBI PROIBITI

Tra reality e realtà è scoppiata la guerra.Sì perché se da una parte col reality Master Chef  si tendeva a selezionare giovani aspiranti chef ai quali una giuria severissima non perdonava nemmeno un chicco di farina in più, dall’altra era sbarcato in video a tutto spot la catena dei Mc Donald’s per assumere ragazzi da sistemare alla friggitoria delle patatine fritte e panini farciti di carne trita. “Ho sentito che spacca” diceva la nonnetta con la trombetta all’orecchio mentre sentiva mangiare hamburger farciti.

Ed aveva sentito bene perché non era la nonnetta del Mc Donalds, quella che offriva due euro al nipotino simil-Trota per portare gli amici al fast food dove si spendeva poco e si mangiava bene.
Invece spaccava! Aveva ragione la nonnetta ancora in fregola ed a mente lucida perché un semplice hamburger ai ferri sarebbe l’ideale.
Ma il cibo elaborato piace molto in Tv seguito dalle casalinghe che hanno tempo per passare dalla teoria alla pratica.
Purchè siano piatti veloci e facili da eseguire, diciamolo perché non si può tenere tutto il giorno una cucina come se fosse un campo di battaglia caricato di rifiuti e stoviglie sporche.
Così programmi come master chef che ne sono sorti in numero infinito  restano comunque validi per scoprire talenti di giovani con la possibilità di trovare poi un lavoro fra i più retribuiti perché la cucina creativa ed elaborata, ma rigorosamente genuina, sta andando per la maggiore fra chi è disposto a spendere.
La realtà della gente comune è ben diversa perchè basta guardare i supermercati dove ad essere presi d’assalto sono i cibi confezionati supportati da una pubblicità martellante che invita per esempio a comprare il pollo in saccottino pronto da sfornare in pochi minuti.
Per non parlare dei sughi, delle paste a sfoglia fresca, dei 4 salti in padella con sofficini, erbette, e spaghetti scoglionati. Insomma ce n’è per tutti i gusti buoni a far desistere da ogni velleità culinaria casalinghe e donne che lavorano.
I cibi pronti erano partiti per supportare i single soprattutto maschi ma ora si sono allargati a tutte le famiglie  che con poca spesa pensano di far una bellissima figura.
Non è difficile essere invitati da amici e trovarsi di fronte tre o quattro vassoi di pizze appena sfornate, antipasti di mare con polipetti al sugo, cozze alla tarantina, alici marinate, cape sante gratinate o crostini di fois gras, primi raffinati con sughi mai assaggiati (di cinghiale, di capriolo, di anatra di gran-seola e così via), secondi arrosti in polpettoni o in stinchi di maiale,  dolcetti semifreddi e quant’altro. Peccato che poi sbirciando in cucina si veda il retroscena con le scatole dei cibi pronti ammucchiate per la differenziata.
A far la differenza comunque basta poco senza tanto bisogno di Master Chef che va bene per appagare l’occhio mentre per il gusto e l’olfatto cosa c’è di meglio di un soffritto con aglio e peperoncino e una sparata di pecorino, come se nevicasse, sugli spaghetti? Da morire. Altro che spaghetti western!   

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