giovedì 9 febbraio 2017

JACKIE NATALIE


Dopo il clamoroso flop del serial sui Kennedy nel quale Katie Holmes interpretava una improbabile Jackie non avendo le phisyque du role, (anche se era accomunata alla First Lady d'America come fashion victim) perchè molto insicura sia come attrice che come donna in quanto moglie sull'orlo di una crisi di separazione da Tom Cruise, ecco Natalie Portman candidata all'Oscar per il film Jackie.
La scelta su di lei è sempre improbabile, come per tan te altre attrici che si cimentano nelle biopic di icone importanti delle quali si sa già tutto per la grande produzione di docu in circolazione che sono stati dati in pasto al pubblico senza nulla nascondere nel raccontare particolari anche imabarazzanti. Per esempio Jackie aveva la mania di riciclare le calze di naylon che faceva stirare alla cameriera quando invece la cameriera le sue le buttava nel cestino sentendosi più elegante coin un paio nuove.

Jackie avara, è possibile? Sì visto il suo attaccamento al denaro più ancora che al potere politico del quale si è liberata con la morte di un  mito per accasarsi lussuosamente dedicandosi al suo hobby preferito, spendere i soldi del secondo ricchissimo marito. Il quale le aveva fatto venire la voglia di vivere la realtà lasciando il mito all'America e al mondo intero.
Il film racconta Jackie poco prima e dopo la tragedia di Dallas nella quale ha dato una lezione di grande coraggio e dignità chiudendo quel capitolo Presidenziale senza mai più concedere interviste tenendo per sé tutto il dolore ed ogni verità sulla figura del Presidente tanto da lasciare l'impressione che l'avesse voluto dimenticare in fretta.
La dignità è una virtù rara che solo pochi riescono ad apprezzare perchè viene comunemente interpretata come freddezza d'animo ed arroganza non facendo partecipe il pubblico del dolore che uno si porta dentro.
Ma la dignità in senso negativo forgia il carattere del prevaricatore egocentrico  il cui istinto di sopravvevivenza è talmente accentuato da ignorare qualsiasi richiesta di aiuto facendolo emergere  dalla massa o dall'affondo.

Nell'atteggiamento di Jackie durante la tragedia è prevalso l'istinto di sopravvivenza che l'aveva portata a scappare per salvare la pelle fuori dal tiro del cecchino uscendo dalla macchina per lasciare solo il marito ormai colpito a morte. La paura è un sentimento del quale nessuno si deve vergognare perchè fa parte della natura umana per cui è comprensibile la fuga di Jackie. Sarà la storia a giudicare perchè quegli istanti sono stati immortalati per cui riecchegeranno nell'eternità più di quanto lo farà lo stile-fashion-jackie facente parte dell'effimero.
Se si resta sul piano dello stile Jackie questo  ha fregato comunque anche Natalie Portman, dopo Katie Holmes, dopo Nicole Kidman per Grace di Monaco e dopo Naomi Watts per la principessa Diana a causa delle parrucche  che tolgono naturalezza all'espressione dei visi per la difficile ondulatezza del taglio sotto la nuca che rimane rigido distaccato dal collo sensa accarezzarlo.

Natalie Portman è candidata all'Oscar per il ruolo di Jackie per la sua interpretazione drammatica e sofferta a mettere in luce una Firts Lady inedita che urla “John ti amo”  sotto la doccia.  Basterà a darle credibilità quando tutto il mondo sapeva che suo marito la tradiva con tante donne ultima delle quali l'attrice Marilyn Monroe morta in circostanze misteriose? Ad ogni modo per Natalie Portman quello che conta sarà la statuetta dell'Academy ma con l'insediamento di Trump alla Casa Bianca non si sa  se lo star system si collegherà con la Casa Bianca con il rischio di trovarsi Melania inquadrata per il “The Winner is...”così come successe con Michelle Obama per Argo.

Una scelta che comunque sarebbe in linea con la politica di Trump specie sul piano immigrazione musulmana che Natalie Portman potrebbe avvalorare in modo imbarazzante essendo di origine israeliana. E' molto difficile che Natalie si trovi in questa situazione non tanto per il fatto che lo star system  lascerà Trump fuori dallo spettacolo quanto per quello che lo stesso Trump non sembri interessato al mondo delle star così come lo era “virtualmente” Obama.
Quando uno la bistecca ce l'ha in Casa Bianca non la va certo a cercare a Hollywood.

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