mercoledì 5 luglio 2017

LA FINESTRA SUL CORTILE

La finestra sul Cortile vecchio film anni 50 rivisto volentieri in Tv perchè ricordavo stranamente solo la scenografia molto teatrale con vari condomini  a finestra in bellavista e cortile interno.
Comunque ieri sera sono rimasta abbagliata dalle sfilate di Grace Kelly dagli abiti agli accessori con un tripudio di giro-perle e valigetta 24 ore dalla quale usciva una nuvola di Nylon con camicia e vestaglia in voile i tessuti che allora erano di gran moda perchè appena scoperti. Gli abiti di Grace erano favolosi come al solito ma a colpirmi è stato il tailleurino verde pisellino con collo alla coreana e sottogiacca incrociato a spalle nude color panna. Di una eleganza impareggiabile.



Il regista penso che comunque sia un grande stronzo, molto ossequioso con le star e poco attento invece con attori professionisti come si è visto in Complotto di famiglia, film poco noto che comunque avevo già visto con una sua morale e cioè che la refurtiva vada tenuta in bellavista (In questo caso un grosso diamante mimetizzato fra un lampadario a goccia di cristallo).
L'Hitchcock pensiero si traduce spesso in una sorta di dice il saggio: chi la fa l'aspetti, tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino,punta il Grande Fratello in una casa e troverai sempre l'assassino. Perchè è tra le mura domestiche che si perpetrano le violenze degli uomini sulle donne indifese. V. Psyco e poi muori. Insomma così...
 La scenografia era geniale per questo è rimasta impressa più di quanto avessero fatto gli abiti di Grace. Il che  è tutto dire.


Il regista rimane un  maestro del brivido e un grande cine-operatore perchè usa la macchina da presa come strumento che si scatena davanti a una bella attrice facendosi una sega..Con Tippi Hedren, la madre della futura Melanie Griffit, modella sconosciuta diventata sua musa in Marnie (a sostituire Grace Kelly stante il rifiuto di Ranieri di farla partecipare al film)  e Gli Uccelli voleva passare ai fatti che lei invece aveva sdegnosamente rifiutato vedendosi tagliare ogni scrittura per ordine del grande regista. Il quale nel privato era invece a conferma di quanto detto sopra, un grande stronzo.

                       LA MIA FINESTRA SUL CORTILE (Novembre2013)
Se gli Italiani con l’ultima edizione del G.F. hanno dimostrato che dei reality non gliene può fregar di meno (alzi la mano chi si ricorda il nome del vincitore), dall’altro stanno mettendo in pratica l’insegnamento che ne hanno tratto: se vuoi essere qualcuno devi esporti 24 ore su 24.
Bandita ogni forma di inibizione, gli italiani da guardoni si sono fatti protagonisti esibendosi a tutto spiano dalle proprie abitazioni.
Infatti, l’ultima moda è proprio quella di togliere le tende per restare in bellavista.
Lo si può notare in Centro Storico della mia città dove i vicoletti stretti ed i cortiletti interni fra i quali anche qualche cavedio, lasciano poco spazio tra un muro e l’altro per cui si può infilare agevolmente il naso nell’abitazione di fronte ed assistere spettacoli casalinghi:
- studentesse straniere in monolocali che studiano mollemente adagiate sul lettino girandosi e rigirandosi lasciando il culetto all’aria coperto solo dal filo del perizoma;
- signore di una certa età, rimaste single, che in un’atmosfera salottiera con tanto di candele e fumi di incensi sono stravaccate in sottoveste a vedere la Tv con le carni tremule che dondolano sotto le cosce;
- ragazzine che stanno sedute sul Water seguendo la musica con le cuffie; ragazzi a torso nudo e slip che, davanti ad un computer navigano cazzando la randa che ogni tanto accarezzano;
- coppie che dal vicino Hotel si tolgono l’accappatoio dopo la doccia offrendo una visione panoramica.

Non c’è più privacy in questa vita spudorata che, in maniera così esposta, rischia di farla diventare una sorta di reality in cui tutti siamo protagonisti e Grande Fratello al tempo stesso. Molto inquietante: la realtà sta superando la fantasia descritta da Orwell in 1984 dove c’era un solo Grande Fratello che controllava tutti senza che questi potessero a loro volta controllare gli altri.
Che sia questa la fine del mondo? La fine del privato come rifiuto della propria identità e conseguente affermazione di individuo perso in un abbraccio globale immerso nel nirvana?
Vado a chiudere le finestre.



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