mercoledì 28 settembre 2022

IMMA TATARANNI SOSTITUTO PROCURATORE NUOVA STAGIONE


I nuovi programmi Tv sono iniziati a pieno ritmo  con il ritorno dei Talk Show, dei Quiz (e il nuovo debutto di Caterina Balivo su La 7), I Reality, i Talent la Divulgazione L'Informazione di storia e Costume (con il debutto di Aldo Cazzullo come conduttore) e le fiction. Le fiction italiane sono le più seguite per cui attendiamo speranzosi le nuove stagioni, specialmente quelle di serie poliziesche con Questori Vice Questori, Procuratori e Sostituti, Carabinieri, Commissari e Poliziotti, o del settore sanità fra Rioni e Pronto Soccorso. Se Mediaset ha iniziato con una commediola Nessuno Come Noi Due che non ha comunque reso giustizia ad Alessandro Preziosi (meglio comunque nel poliziesco Masantonio) nel ruolo scanzonato di un professore che ricordava molto quello di Rai Uno con Vittorio Gassman Il Professore (non si capiscono questi doppioni) Rai Uno ha ripreso la nuova stagione di Imma Tataranni (Vanessa Scalera)) Sostituto Procuratore in location Matera ruvida e di modi spicci sul posto di lavoro ma dolcissima in famiglia col marito Pietro (Massimo Gallo) e la figlia Valentina (Ester Pantano) pur sostenendo, come buona parte delle donne del sud, un  rapporto di rivalità con la suocera che chiama signora  dandole del lei, con la quale si scontra scortesemente per avere rubato il  bambino a mammà che continua a viziare prendendolo per la gola con i suoi pranzetti.

Finalmente anche le donne sono state introdotte nei polizieschi come Lolita Lo Bosco per esempio già presente la scorsa stagione mentre Paola Cortellesi debutta su Netflix con Petra. Imma Tataranni si differenzia da tutte con un look impossibile in uno scoordinato alla rinfusa che accoppia l'animalier con il color pastello o con tutti gli altri colori purchè facciano  a pugni tra di loro. In questa prima puntata della nuova stagione, quando Imma Tataranni  si reca a Torino in aereo per completare delle indagini in corso, sotto  una sorta di trench rosa confetto indossa pantaloni di vari colori talmente sgargianti che sono un pugno in un occhio. Questo stile stropicciato strapazzato spettinato scoordinato come se fosse uscita di casa dopo aver pescato nell'armadio scegliendo a casaccio le prime cose che ha trovato, accentua la sua grinta di intensa e grezza ruvidità con la quale si fa largo tra  Capi mafiosi facendosi temere, Capi Questori Procuratori e sottoposti  conquistandosi stima e rispetto. 

Infatti se in apparenza offre un'immagìne eccentrica e stravagante in realtà nelle vesti di sostituto Procuratore è ordinata e disciplinata nel dipanare le indagini conducendole con  estremo  rigore supportata da un grande equilibrio tra intuito femminile e razionalità che la mettono in sintonia con le psicopatologie degli indagati fragili. Dentro le mura domestiche invece Imma Tataranni  ha il vezzo di sfoggiare lingerie sexy di seta o di raso senza farsi mancare quel tocco animalier che non perde in nessun frangente tanto meno quando va a letto per dormire o far l'amore nel qual caso è come se volesse dire: “Ti mangio”, perchè ora è lui, Pietro, ad essere diventato il suo bambino a dimostrar di averlo veramente rubato alla suocera. 

Ma si prevedono sviluppi in questo rapporto a causa di un giovane e avvenente sottoposto che si è preso una cotta per Imma. La coppia supererà la crisi? 


martedì 27 settembre 2022

LA SAGA DEI WINDSOR CONTINUA CON I RICATTI INCROCIATI

La morte della regina Elisabetta non ha interrotto la saga della Royal Family ancora alla ribalta per lo strascico degli scandali sotto il suo Regno che ancora non si sono risolti.
Con la partenza alla chetichella di Harry e Meghan verso gli Stati Uniti la rottura, dopo la tregua nella quale sono apparsi i Magnifici 4 insieme, Kate con William ed Harry con Meghan, è diventata insanabile anche se Re Carlo nel suo primo discorso da Re aveva teso un ramoscello d'ulivo dichiarando l'immutato amore per la coppia mentre proseguirà la sua vita oltre oeano, rispettando la loro scelta alla quale dovranno tener fede portando rispetto e lealtà verso la famiglia Reale per dimostrare che i figli Archie e Lilibet siano degni di acquisire i titoli di Altezze Reali diventando principe e principessa. 
Un piccolo ricatto a fin di bene perchè dovrebbe servire a far rientrare nei ranghi il principe Harry rinunciando all'uscita del libro con le sue memorie anche se Harry ha già ricevuto un cospicuo acconto.

L'ultimatum proviene sicuramente dalla consigliera fidata del Re Carlo, la Regina Camilla, con l'assenso dei nuovi principi di Galles William e Kate nell'intento di chiudere con i pettegolezzi e piagnistei in pasto alla stampa. La quale in questi giorni ha voluto parare il colpo dell'uscita del libro di Harry con nuove rivelazioni sul comportamento di inaccettabile arroganza sostenuto da Meghan verso il suo staff quando era entrata a far parte della famiglia Reale. Tutte notizie che in linea di massima si conoscevano già ma i dettagli hanno praticamente steso i duchi di Sussex tanto che gli inglesi auspicano che non tornino più nel Regno Unito soprattutto dopo aver letto che Meghan quando abbracciava i sudditi cercando di emulare Lady D. la principessa del popolo tanto amata, pretendesse di essere pagata come fosse un lavoro monetizzando così lo spirito di servizio dei reali di Casa Windsor. Una prassi, che comunque si segue da tempo anche a Forum dove si monetizzano i sentimenti: “Se tu non mi ami, peggio per te” che scatta il risarcimento danni. 

Meghan durante il soggiorno per la celebrazione del funerale alla Regina aveva intuito l'ostilità del popolo scatenatissimo anche sui social che l'hanno fatta riflettere sul suo comportamento inducendola a chiedere, secondo un tabloid, al Re Carlo un'udienza privata per discutere sul futuro dei Sussex senza comunque ricevere risposta anche perchè la notizia probabilmente era falsa. Quand'anche fosse stata vera avrebbe comunque confermato l'arroganza di Meghan nel mettere alle strette il Re Carlo perchè interpretata come una forma di ricatto per indurlo  a cedere a qualsiasi loro richiesta in cambio della sospensione di memorie ed interviste bomba in uscita prossimamente.
Insomma un do ut des incrociato che invece di ricucire i rapporti non ha fatto che inasprirli anche se si sussurra che il principe Harry si stia attivando per modificare il libro in uscita. Tutto dipende da questo libro per aprire le trattative titoli figli e ritorno a Corte per il principe Harry che comunque passerà la bomba in mano a Meghan per consentirle di monetizzare le sue interviste . Qualcuno dovrà pur provvedere a battere cassa per cui Meghan, passera o non passera,  potrà giocare a palla decidendo se tirarla ai Windsor o tirarsela sul piede. 

I Windsor non sono abituati a controbattere alla stampa e tanto meno alle interviste di una commoner essendo Meghan duchessa per diritto acquisito ma non di fatto avendolo perso  con la Megxit insieme ad ogni diritto di uso e monetizzazione del titolo a marchio Sussex, chiudendo di fatto a zero titoli il cerchio magico reale, per cui sarà più facile prevedere che la bomba cadrà sul piede “di guerra” di Meghan.
 

venerdì 23 settembre 2022

L'OPERA LIRICA NON E' PIU' PER LE DIVINE

 L'Opera Lirica pur continuando gli allestimenti secondo tradizione è notevolmente cambiata perdendo quell'aura e quel fascino degli antichi fasti che andranno sempre più a disperdersi visto la maggiorazione dei costi che nel futuro si dovranno sostenere con le spese di luce e riscaldamento. Il futuro della Lirica così come spettacoli di prosa sarà nelle arene estive perchè si prestano a scenografie mastodontiche con numerosi spettatori così come si è constatato con le opere all'Arena di Verona che questa estate hanno riaperto con grande successo sia di platea che nella visione in Tv. La quale comunque  quest'ultima  ha il pregio di mostrare particolari che dalla platea sfuggono che fanno apprezzare ancor di più l'opera per la gioia degli occhi oppure aumentarne le critiche per alcune minuzie poco curate.


Per esempio nella Traviata -  presentata come di Zeffirelli quando invece l'allestimento, e si vede benissimo, è stato quello di Cecilia Gasdia al quale Zeffirelli ha dato il suo avallo anche se, causa avanzata età, in un flash di partecipazione è sembrato un filo perso – pur essendo molto ammirata nell'esecuzione del bel canto non si capisce perchè Violetta sia stata vestita di un celeste cielo infinito che si espandeva fra arredi tendaggi décor e passamanerie. Una scelta che il maestro Zeffirelli non avrebbe certamente fatto essendo un regista meticoloso la cui arte di allestire aveva appreso alla scuola di Luchino Visconti del quale tutti conosciamo il rigore meticoloso nella cura di ogni dettaglio. Zeffirelli ha intrapreso la sua strada con un gusto rinascimentale che non prevede colori pastello anche nell'800 a Parigi dove è ambientata La Traviata per cui nell'opera all'Arena la protagonista doveva essere immersa nel colore dell'azzurro antico (carta da zucchero per intenderci) mixato a piacere con il rosa, sempre antico per riprodurre i tenui colori violacei del lillà (come giustamente è stato fatto nelle scene di campagna) con tutti gli altri a seguire compreso il rosso  tiziano il carminio (il rosso Valentino non era ancora stato inventato) il blu il verde bosco ecc.

L'altra curiosità è la scelta dei gioielli ad effetto patacche per le parure da bancarelle dell'antiquariato che adornavano Violetta e che sono ben lontani da quelli creati su misura per la cantante Maria Callas  con i mitici Swarovsky che mandavano bagliori saettanti ad accompagnare la sua gestualità drammatica. Sono raffinatezze che ormai l'opera lirica non si può più permettere così come le scenografie mastodontiche che ormai tutti i teatri hanno sostituito con pochi arredi in stile o addirittura moderni per fare “innovazione”. Giuseppe Verdi per scrivere La Traviata, si è ispirato al romanzo di Victor Hugo La Dame aeux Camelia che aveva il nome di Marguerite Gautier, ma in scena all'Arena l'unica camelia “fresca” che abbiamo visto era all'occhiello di Montalbano, oh pardon Luca Zingaretti che ha presentato l'opera per la televisione.  Le acconciature se fossero state curate da Zeffirelli avrebbero coperto le orecchie ornate di pizzi e merletti piuttosto che di una sorta di coroncina in bijoux da reginetta della festa che aveva la protagonista. La scelta dell'abito bianco nel terzo atto quando Armando le getta con disprezzo i soldi chiamandola prostituta è giustissima a sottolineare la purezza dei sentimenti.

Oltre al bel canto delle romanze contano anche questi particolari che un tempo venivano curati perchè le divine lo pretendevano, Maria Callas in primis, contribuendo a rendere l'opera lirica uno spettacolo unico e raffinato per un pubblico di elite che si sbizzarriva nel foyer con toilette da sogno e che ora si vedono solo alla prima della Scala. Perchè il resto...diciamolo...anzi no. 

All'opera lirica ormai si macina tutto anche di fronte a scelte che fanno male e inaccettabili, come quella di importare orchestra e cori stranieri, perchè umiliano il lavoro di tante maestranze locali che hanno contribuito a far conoscere il proprio Teatro (non diciamo quale per carità che non vogliamo storie coi turisti e sponsor) a tutto il mondo. Perfino la contestazione è stata abolita, quella che negli anni 70 aveva riportato in auge l'Opera con il tiro al bersaglio rappresentato dalle toilette con preziose pellicce delle signore le quali avevano fatto notizia intorno a ai templi della Lirica riportandoli in primo piano,  perchè i teatri di prosa stavano prendendo il sopravvento. Insomma questo per dire che per assistere ad uno spettacolo dell'opera bisogna stare in religioso silenzio perchè i fischi si traducono in fiaschi per chi li mette in scena venendo spenti immediatamente. Ssssttt, giù la testa e zitti e buoni. Su il sipario....


mercoledì 21 settembre 2022

SOPHIA LOREN, IL TRIBUTO DI RAI UNO

Su Rai Uno ieri sera è stato trasmesso un docu su Sophia Loren come una sorta di tributo ad una regina in parallelismo con quello riservato alla Regina Elisabetta della quale pur sapendo tutto non si finirà mai di vedere tutti i filmati che la riguardano personalmente e insieme alla Royal Family.  Così per l'ennesima volta abbiamo assistito alla storia di Sophia Loren anche se tutti la conosciamo da tempo con tutte le interviste rilasciate dalla diva a cinegiornali, stampa e trasmissioni televisive nelle quali ha raccontato la sua infanzia, la sua mamma, la nonna la sorella il padre la miseria dell'infanzia gli esordi come comparsa e l'incontro fortunato con Carlo Ponti riconoscendo in lui l'artefice del suo successo essendo un produttore importante. Non sono mancati interventi del suo maestro Vittorio De Sica che, come ammesso dalla stessa Sophia, le ha insegnato a recitare permettendole di ottenere l'Oscar con la Ciociara dopo il rifiuto di Anna Magnani che aveva permesso a Sophia di dare una svolta internazionale alla sua carriera dove ha dimostrato di essere all'altezza di ruoli importanti in costume come El Cid con Charlton Heston, o commedie brillanti come Arabesque con Gregory Peck  La Contessa di Honk Kong con Marlon Brando o Trhiller come Cassandra Crossing con Richard Harris o in mezzo alla coppia Jack Lemmon e Walter Matthau in That's Amore. 


Prima dell'Oscar aveva lavorato in America con Cary Grant e Franck Sinatra
senza lasciare un ricordo se non quello del flirt con Cary Grant rifiutato dall'attrice di sposare per scegliere Carlo Ponti ritenuto più adatto a formare quella famiglia regolare che le era mancata nella vita. Infatti con Carlo Ponti ha fatto due figli, nati in una clinica Svizzera, che Sophia ha presentato alla stampa truccata come una diva sostenendo sicura che né la fama né l'Oscar né la ricchezza potevano essere paragonabili alla gioia di una donna nel dare alla luce  un bambino perchè è tutta la sua vita. Una frase che oggi potremmo dire virale perchè tutte le star la ripetono con la stessa convinzione.

A commentare il documentario sono stata invitate alcune attrici italiane Claudia Gerini Valeria Solarino Margaret Madé (interprete di una fiction su mamma Romilda interpretata dalla stessa Sophia) Matilde Gioli, Ludovica Nasti e Lina Sastri che hanno fatto cerchio per decantare lo lodi a Sophia Loren l'attrice che inorgoglisce noi italiani perchè ammirata in tutto il mondo. Fra tutte hanno comunque spiccato Valeria Solarino che ha tradotto il percorso e la carriera di Sophia con uno sguardo femminista mentre Lina Sastri è stata la più brava perchè più obiettiva ed incisiva in senso umano psicologico e professionale. 

Parlando del flirt con Cary Grant per esempio la Sastri lo ha spiegato  dicendo che molti uomini che non sono etero si sentono attratti da donne molto femmine con grandi tette essendo rassicuranti come figure materne. E' curioso che in un'intervista alla Tv americana a Sophia in coppia con Marcello Mastroianni quando lei dovendo parlare di Marcello come partner avesse risposto: “E' un compagno, un amico, un marito...” “No, un figlio, prego!” l'aveva interrotta Mastroianni, per gli americani il Latin Lover italiano d'eccellenza!


A tal proposito c'è uno spezzone di docu molto significativo sulla coppia Sophia e Marcello perchè mette in evidenza il reale rapporto tra di loro.
Alla presentazione di un film Sophia si concedeva alle telecamere di un cinegiornale con disinvoltura e naturalezza, tutta felice e raggiante sotto i lampi dei flash  parlando pure in Inglese con un giornalista straniero mentre Marcello invece si defilava inseguito da un giornalista italiano che gli chiedeva spiegazioni: "Noi attori siamo chiamati a recitare ruoli che poi nella vita non riusciamo a sostenere perchè non siamo i personaggi dello schermo.  Sophia non si offende se me ne vado e prendo le distanze...lei mi conosce". Come a dire di non sentirsi a proprio agio nel continuare a fare coppia nella vita reale con una diva, che Sophia sapeva giocare molto bene, perchè il film era finito. Ad una premiazione dei Telegatti 1993 erano stati premiati insieme (ma questo è un mio ricordo che non si è visto nel docu di Rai Uno) ed il pubblico voleva vederli gigionare mentre Mastroianni si scherniva: "Suvvia, alla nostra età..." e Sophia di rimando lo zittiva con un: "Parla per te!" Così si diedero un bacio, Marcello morì nel 1996.

 Dopo una sfolgorante carriera il documentario ha chiuso con  l'immagine di Sophia  anziana e curva che al David di Donatello quale interprete del film La Vita Davanti a Sè è stata sorretta per salire sul palco dal figlio Edoardo e da Carlo Conti a ringraziare sperando che questo film non sia l'ultimo: “...perchè il cinema è tutta la mia vita”. Già, ma non erano i figli?


Post correlato: DELTA DELPO

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lunedì 19 settembre 2022

RE CARLO CHE MONARCA SARA'?

“Sosterrò mio padre” ha dichiarato il principe William ora diventato Principe di Galles.“Conto sull'appoggio della mia amata Camilla”  aveva dichiarato invece Re Carlo al momento della firma  perchè Camilla la considera la sua roccia, così come ere stato il principe Filippo per sua madre la Regina Elisabetta. La quale si è spenta poco tempo dopo la sepoltura del suo consorte a dimostrar il grande amore che li univa. Oggi si è celebrato il funerale della Regina e domani ci si interrogherà su come sarà il figlio che è salito al trono col titolo di Carlo III.



Il regno del Re Carlo rispecchierà sicuramente la vita vissuta insieme alla “sua amata moglie Camilla” con grande eleganza, tanto umorismo e poca smania di apparire a stringere le mani anche se in questo frangente doloroso della morte della Regina entrambi si sono prestati a questo rituale.Una ritrosia che caratterizzava anche il principe Filippo perchè si concedeva poco ai bagni di folla  ravvicinati introdotti dalla principessa Diana  e adottati in pieno dai figli  William ed Harry insieme alle rispettive mogli. Alla Regina piaceva molto concedersi in eventi importanti per sfilare in carrozza e salutare dal balcone il suo amato popolo che pur non avvicinando troppo  ha sempre servito con stoica dedizione fino agli ultimi giorni della sua vita.“Mia madre era fredda e distante” si lamentava il giovane principe Carlo nelle sue memorie avendo sofferto per la mancanza del calore delle sue braccia essendo la regina troppo presa dal suo ruolo istituzionale. Lo vediamo in tante foto quando Elisabetta tornando da qualche viaggio all'estero, ad aspettarla c'era il principino Carlo che la salutava dandole la mano come un adulto senza ricevere alcun bacio continuando a farle il baciamano anche in tante altre occasioni. Solo negli ultimi anni e dopo la morte di Diana, la regina si era sciolta porgendo la guancia per un bacio a figli nuore e nipoti includendo anche Camilla. Il fatto che fosse poco disponibile alle effusioni in pubblico non significa che non amasse famiglia, i figli e i sudditi anzi, la dimostrazione di lealtà e affetto che le hanno riservato sia in vita che dopo la sua morte testimoniano quanto ricambiassero l'amore che percepivano tradotto in senso del dovere di servizio e di umile dedizione. Per questo è stata una grande Regina che ha regnato da ndo una grande stabilità al Regno Unito potendo avvalersi del sostegno del principe Filippo, consigliere fidato e leale al suo fianco nel governare la monarchia.

Carlo ha ricevuto un grandissimo esempio dai suoi genitori, un'educazione spartana in gioventù da studente senza alcuna concessione anche se erede al trono,  e una buona cultura per cui sicuramente sarà un bravo Re mantenendo quell'aplomb british (le bizze di questi giorni sono stati scatti da stress) che lo ha sempre contraddistinto e che solo con Camilla è riuscito qualche volta a perdere sciogliendosi in risate complici. 

Re Carlo è un uomo di innegabile buon gusto anche se Camilla fa eccezione a conferma che l'amore è cieco, ma la Corona farà bella anche lei (con i fotografi che useranno il filtro invece degli impietosi primi piani che fino ad oggi le hanno riservato)  della cui eleganza nel look ha già dato ampia dimostrazione mostrandosi all'altezza di quella del marito. Il quale nel privato si dice che abbia gusti e rituali (i detrattori chiamano manie) raffinatissimi mentre in pubblico  sa mostrarsi anche alla mano. Pur essendo arrivato al trono ad una certa età darà un gran rispolvero alla monarchia  lasciando il  primo piano per la gioia dei media e dei sudditi a William e Kate e famiglia mentre lui e la Regina manterranno i contatti di rappresentanza con Regnanti e Capi di Stato cercando di rinsaldare i rapporti con i Paesi scoppiettanti e ribelli a smentire i soliti detrattori che vogliono la monarchia al declino solo perchè sul trono ci sono due persone anziane che non offrono visibilità glamour. Re Carlo sarà molto presente, con il dovuto distacco dalla politica, nel settore economia visto come ha amministrato il suo patrimonio che, come erede al trono, poteva dissipare  così come aveva fatto il principe Edoardo, zio della madre Elisabetta, dedito ai piaceri  della vita più che ai doveri tanto da rinunciare al trono così come Andrea che ha perso i titoli per soddisfari i suoi stravizi mentre Carlo si è attivato in tanti settori, benefici artistici e ambientali scambiati per azioni stravaganti.


Tutto sarebbe più facile se si organizzasse un buon lavoro di squadra anche con Meghan ed Harry che pur continuando a vivere oltreoceano potrebbero servire la Royal Family con incarichi di rappresentanza tornando in Inghilterra per eventi importanti ed essere ricevuti con tutti gli onori che spetterebbero ad un figliol prodigo come Harry. Se la coppia smettesse con capricci lamentele e piagnistei potrebbero rientrare nei ranghi vivendo la normalità di una famiglia aperta e rispettosa delle scelte dei propri figli, anche se Reale, pur nel rispetto delle tradizioni e gerarchie. Purtroppo dopo un primo riavvicinamento plateale Harry e Meghan sono stati esclusi  dal ricevimento con tutti i Capi di Stato presenti a Londra per partecipare ai funerali per cui la frattura sarà insanabile. Perchè questa decisione impopolare di ReCarlo che sembra essere stato un gesto di stizza  come quello mostrato davanti a una fila di penne che lui riteneva ingombranti?  La risposta si potrebbe trovare sui social dove per pochi muniti è circolato un video, subito scomparso, con il quale Meghan in occasione della riconciliazione con William e Kate per il bagno di folla, salutava salutava i presenti nell'ala a lei riservata, avvicinandosi ad una ragazza la ringraziava con testuali parole chiedendole alla fine di abbracciarla mettendo in atto il suo solito colpo di teatro: “Apprezzo molto che tu sia qui dopo essere venuta da lontano, per dare sostegno alla mia famiglia” Royal Family? Quella famiglia che ha sdegnosamente rifiutato mandandole una montagna di fango addosso? Avrebbe dovuto correttamente dire invece: "Apprezzo molto che tu sia venuta ad onorare la Regina dando sostegno alla nostra famiglia" mettendosi in ensemble con questa. Il video è circolato poco ma abbastanza perchè la Royal Family di Meghan lo vedessero togliendolo dalla scena per l'imbarazzo nel vedere la duchessa Meghan atteggiarsi ad Altezza Reale come una qualsiasi Kate!

“Ma lei non è un'altezza reale” avrebbe pensato la Regina nel rivoltarsi nella tomba. E così deve aver pensato anche Re Carlo che probabilmente si è convinto che i Sussex restino oltreoceano. Se si è stizzito davanti a una fila di penne ingombranti e a una che non funzionava, figuriamoci che reazione avrà avuto davanti a un video circolato in tutto il mondo dove una duchessa senza alcun titolo di Altezza Reale, non sa stare al suo posto!  Non sono quisquiglie ma dettagli importanti che fanno comprendere il narcisismo di Meghan nel mettersi sempre al centro di ogni discorso o situazione e la fragilità di Harry nell'assecondarla per poi fare i capricci e piagnistei se vengono snobbati od esclusi. 

OSSERVAZIONI DI COSTUME


Se la principessa del Galles Catherine al funerale della Regina ha indossato una delle sue collane che a suo tempo era stata prestata a Diana....









...Meghan aveva solo due orecchini di perla, uguali a quelli di Kate indossati alcuni giorni prima.









POST CORRELATO:  LEONI E GAZZELLE

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IL TARTUFO NON E' SOLO UN TUBERO


IL TARTUFO non è solo un tubero ma anche un'opera di Molière molto in linea con la serie Beautiful che si presta anche ad un parlallelismo con la politica attuale.

Il suo percorso è chiaro fin dall’inizio quando appare in scena la suocera arcigna e di nero vestita che bacchetta i componenti la famiglia, dalle due nipoti alla signora nuora (seconda moglie del figlio) estendendosi al fratello di lei per finire col difendere un amico esterno, morigerato e pio, senza accorgersi della sua doppiezza.
A contorno, una servetta impicciona e saggia, capace di fronteggiare sia il padrone che le situazioni, un fidanzatino innamorato e un capo famiglia succube della Vecchia Grande Madre e dunque fortemente dipendente da Tartufo (l’amico di famiglia) considerato come punto di riferimento, tanto da indurre a nominare lui, il bugiardo, quale unico erede di tutto il suo patrimonio, escludendo il figlio e concedendogli la figlia in sposa.


Insomma una famiglia con una storia antica ma ancora attualissima.
Infatti dipanandosi fra pettegolezzi, intrecci amorosi e battibecchi fra i componenti familiari, sembra di assistere alla soap Beautiful  che non risparmia colpi di scena clamorosi.

Tartufo è il damerino, farabutto di turno assetato di potere che potremmo paragonare in Beautiful a personaggi (oggi comunque usciti di scena) come Deacon, arrivisti e scaltri, capaci di insidiare contemporaneamente sia la madre che la figlia.
Grazie al loro fascino ambiguo riescono ad inserirsi in una ricca famiglia per impossessarsi del patrimonio controllandola nel seminare le solite storie di corna. Ma con Tartufo, l’agnello vestito da lupo viene comicamente smascherato, come in una sorta di pochade, prima ancora che si arrivi alla consumazione carnale.
E allora, salvata la virtù della madama, la commedia del Tartufo dovrebbe finire bene.

Ma ecco il colpo di scena clamoroso. Giù la maschera, Tartufo tira fuori la faccia dello scaltro politico-voltagabbana, senza scrupoli ma simpatico, furbo nel servirsi della legalità per favorire l’ingiustizia in difesa dei suoi interessi pubblici e privati.
Uno spettacolo attualissimo che non ci viene risparmiato dalla nostra classe dirigente, dove gli affari della politica sono arrivati ad intrecciarsi con quelli familiari, coinvolgendo ex mogli figli amanti e parenti, v. per citare qualcuno l'ex  Presidente del Consiglio protagonista del “fago tuto mi" il cui  colpo di Teatro col Tartufo gli mancava ma la sua ridicola  realtà ha superato l'immortalità dell'opera.  Bel colpo.


                 

venerdì 16 settembre 2022

DI FICTION IN FICTION GRANDE ATTESA PER LE NUOVE STAGIONI

Finite le vacanze sono ripresi i nuovi programmi Tv con il ritorno dei Talk Show, dei Quiz (e il nuovo debutto di Caterina Balivo su La 7), I Reality, i Talent i Docu di Arte o di Storia (con la new entry di Aldo Cazzullo), Le Divulgazioni e le Fiction. Per il momento sono in corso ancora molte repliche  in Rai mentre Mediaset tante miniserie importate da Francia Spagna e America. L'unica fiction in replica è stata quella di Alberto Dalla Chiesa per contrapporsi alla sospensione Rai della nuova fiction sul Generale interpretata da Sergio Castellitto per non far pubblicità a Rita Dalla Chiesa candidata in Puglia per Forza Italia che Rita ha accettato dopo aver rifiutato di partecipare al GF VIP. 

E perchè mai una conduttrice seriosa come la Dalla Chiesa avrebbe dovuto accettare? E perchè mai ha accettato la candidatura a Forza Italia  a capo di una destra dove vincerà Giorgia Meloni? 



Non lo vogliamo sapere perchè ci interessa parlare della fiction sul Generale Dalla Chiesa con Giancarlo Giannini per dire quanto sia stata noiosa. La storia del Generale è drammatica e di tutto rispetto  ma la sua vita privata nella fiction era troppo sdolcinata con la prima moglie Dora (Stefania Sandrelli) e la seconda Emanuela  (Francesca Cavallin) che si scioglievano in buffetti e moine alla melassa in forte contrasto con la figura austera inflessibile ed autorevole del Generale interpretato dal grande Gian Carlo Giannini che comunque gli ha reso giustizia anche se la fiction ha fatto crescere la curiosità per l'uscita di quella in Rai per fare il confronto. 


Rispetto ai film le fiction sono quelle più seguite specie le italiane che van dal genere poliziesco alle storie di famiglie passando dalle commedie brillanti per cui non si capisce il complesso delle tv italiani verso le serie straniere importate. Recentemente infatti abbiamo visto Solo uno Sguardo miniserie francese  su Canale 5 che anche se seguita fino in fondo ha lasciato basiti esattamente come quella di Rai Uno, I Misteri della Scogliera. Stupisce quanto i francesi siano pasticcioni caricando le serie di colpi di scena anche senza un filo logico. In Solo uno Sguardo per esempio, a parte l'intercalare di ogni scena con la parola “merda” pronunciata da tutti indistintamente, la storia era talmente intricata da indurre la protagonista (Virginie Ledoyen) alla fine a fare un riassunto per aggiornare l'assassina (Julie Gayet) consentendo così anche a noi di schiarirci le idee avendo completamento perso il filo. Se si pensa alle scintille che questa coppia di francesine aveva fatto con il film Solo Un Bacio Per favore ci convinciamo sempre più quanto i francesi  siano più portati alla commedia piuttosto che ai thriller nei quali eccellono invece Americani ed Inglesi. Nell'altra fiction della Rai, La Scogliera dei Misteri sempre di importazione dalla Francia, si girava intorno al mistero di una ragazza che per la sua bellezza aveva fatto impazzire un intero Paese mentre la protagonista era interpretata da Garance Thenault un'attrice piccoletta e rotondetta  da far pensare a una persona quieta e paciosa, piuttosto che mangiatrice d'uomini.  I francesi con i polizieschi, a parte  Maigret ma quella è un'altra serie che comunque la più ricordata è nella versione italiana con Gino Cervi,  copiano gli americani. Lo abbiamo visto sempre su Canale 5 con La Mantide interpretato da Carole Bouquet una sorta di Hannibal Lecter in gonnella di chiara ispirazione all'omonimo film anche se comunque ad effetto redenzione finale in un happy end commovente che rendeva ancora più improbabile la serie soprattutto quando dava una spiegazione pietosa ai misfatti di una serial killer. Di questo passo, nessun assassino meriterà di essere condannato.


Noi italiani abbiamo la matrice originale mafia alla quale attingere con realismo ben lungi da quello patinato del Padrino  Hollywoodiano perchè noi la mafia la conosciamo in tutta la sua crudeltà con le stragi perpetrate trasmesse in tv insieme a tutti i fatti di cronaca con sparatorie agguati e vendette che non hanno risparmiato donne e bambini uno di questi sciolto  nell'acido come rivelato dal pentito Buscetta del quale abbiamo visto recentemente il film Il Traditore dove comunque anche qui si “pendeva” dalla parte del pentito mafioso perchè ha  sovrastato il personaggio un  sensuale Pier Francesco Favino che faceva di Buscetta un sex symbol.  I francesi sono bravi nelle storie d'amore nelle lotte sociali e commedie brillanti meglio sarebbe lasciar perdere queste fiction in pasticcio cardiopalmico. Un'altra curiosità è che La 7 non produca nessuna fiction o serie Tv preferendo importarle dagli stranieri e distinguersi per forte impatto in temi politico-sociali ( I Kennedy) oppure di storia (I Tudor, Domina) preferibilmente di contenuto molto trasgressivo omo chic e shock come ultimamente la serie Versailles che comunque dopo i primi nudi e accoppiamenti anche questa si è appesantita con colpi di scena infiniti annoiando assai nel vedere tramare e spettegolare i nobili con a capo la Montespan in un salotto piccolo e angusto dove il parqué scricchiolava quando arrivava il Re Sole!


Le fiction italiane sono le migliori questo va detto per cui attendiamo speranzosi di vedere le nuove stagioni, specialmente le serie dei polizieschi con Questori Vice Questori, Carabinieri, Commissari e Poliziotti, o del settore sanità. Ci piacciono tutte, da Don Matteo a Montalbano, da Lolita Lo Bosco a Imma Tataranni, da L'Alligatore a Rocco Schiavone, dal Commissario Ricciardi a Coriandoli, da I Bastardi di Pizzo Falcone a MaKari da Il Silenzio dell'Acqu a Rosy Abate,  da Doc Nelle Tue Mani a Mina Settembre e tante altre con i volti di punta di Vittoria Puccini, Anna Valle Elena Sofia Ricci e così via. 

Anche la “Foschina” Innocenti ci manca. Ovvìa speriamo di rivederla insieme a Francesco Arca.


giovedì 15 settembre 2022

IRENE PAPAS in A CIASCUNO IL SUO

E' morta Irene Papas, l'attrice greca dal volto cupo con due occhi neri profondi incorniciati da sopracciglia folte e labbro imbronciato ad esaltare un interiorità inquieta e drammatica giusta per dare volto ad eroine tragiche.
La sua bellezza mediterranea si prestava per molti ruoli di tempra sanguigna racchiusa da una calma apparente dolce e quieta che hanno fatto di lei la Penelope indimenticata  del serial televisivo con Bekim Feimiu, poi riproposta in una nuova versione con Greta Scacchi dove la Papas  faceva la madre. 




Su Rai Play la possiamo vedere anche come interprete di vedova siciliana in un film molto interessante,  A Ciascuno il Suo con Gian Maria Volonté per la regia di Elio Petri che parla di mafia dove lei ha il ruolo di una vile collusa.
Il racconto si snoda intorno a due delitti di pastori che inducono un  giovane professore Laurana (Gian Maria Volonté) ad indagare fra i notabili del suo paesino avvalendosi della collaborazione della vedova di uno di questi che nota per avere un rapporto di soggezione e sudditanza con una Eccellenza importante, interpretata da Gabriele Ferzetti. A far insorgere il sospetto nel professorino solerte sono i carattere delle lettere anonime che anticipano i delitti perchè sono composte traendole dall'Osservatore Romano, che ovviamente i due pastori non potevano leggere.
Se loro non c'entravano nulla la Chiesa comunque entra nella sfera delle indagini del professorino, avendole scoperto in un ruolo importante nel malaffare di mafia. 

Il professore si sente molto attratto dalla vedova che trasuda sessualità da tutti i pori
  tutta compressa da un atteggiamento pudico anche se sembra ricambiare gli sguardi di fuoco che solo un Gian Maria Volontè sa lanciare in questi frangenti di amore e morte dimostrandosi all'altezza della tragedia quando si trova solo con lei in luogo solitario dove esplode l'attrazione erotica facendola stendere a terra per intrufolarsi con le mani   fra le sue gambe che si intravedono con le nere giarrettiere in un look total black come una sorta di femme fatale.



Il pathos è al culmine prima che si compia la tragedia che inizia quando lei si discosta per non consumare l'atto sessuale lasciandolo solo al suo destino preferendo ad un eroe perdente un personaggio eccellente di malaffare in odor di mafia che andrà a sposare mentre il professorino salterà in aria con l'esplosione del capanno in cui era stato rinchiuso dai mafiosi. A Ciascuno il Suo. Il cinico finale lascia senza parole perchè nessuno avrebbe immaginato, così come per la mafia e i mafiosi eccellenti nella realtà.
 

lunedì 12 settembre 2022

DON'T WOLLY DARLING? DISPARITA' DI GENERE E LAVORO SPORCO


Sempre più spesso ci sono attrici che si danno alla regia portando dietro la macchina da presa la loro esperienza acquisita nel recitare per dirigere a loro volta come sono state guidate da autori maschi.Infatti non vediamo nascere delle Jane Campion anche se alcune di loro raggiungono un discreto successo.E' il caso di Olivia Wilde, attrice di cinema e tv che è sbarcata a Venezia come regista con un film interessante per la sceneggiatura originale centrata su un orribile segreto celato in una comunità e al centro del racconto del film Don't Worry Darling che comunque la Wilde non ha saputo dipanare essendosi sbizzarrita nella prima parte divertente e patinata per poi perdere il filo non riuscendo a mantenere la tensione di un thriller convincente.

Nella prima parte infatti tutto è stato più facile dovendo rappresentare un mondo vintage anni 50 diviso fra rezdore felici tra pentole e padelle mentre gli uomini se ne vanno al lavoro lasciandole a sbrigare faccende domestiche, come lavori di casa, lavatrice. panni da stendere e piatti succulenti da preparare tra una seduta di parrucchiere e sfoggio di abiti facendo comunella per sciogliersi in pettegolezzi. Gli anni 50 sono il giusto contesto per raccontare questa sorte di casalinghe disperate già viste comunque in tanti film e serie tv perchè a quel tempo le donne erano ancora relegate ai fornelli fino a quando negli anni 60 hanno cominciato ad emanciparsi andando a lavorare  sperando di ottenere la parità, obiettivo mai raggiunto a tutt'oggi anche se Olivia Wilde probabilmente pensa di essere privilegiata nello svolgere un lavoro dirigenziale con polso e professionalità.

Forse per questo ha scelto come protagonisti due giovani, Harry Styles e Chris Pine di pari bellezza delicata ad incerta visiva virilità e dunque malleabile, ingaggiandoli in ruoli come uomini alfa sbagliando in partenza e soprattutto dopo, nell' aver intrecciato una liaison sul set con Harry Styles tutt'ora suo fidanzato. Molto sportivamente Olivia Wilde ha comunque mantenuto un professionale distacco nel riprendere il suo fidanzato in scene audaci mentre esplicava il suo talento nel fare sesso orale alla protagonista Florence Pugh. 

Ne valeva la pena perchè pochi minuti di conilingua hanno fatto decollare il film scatenando un gran parlare anche se ad emergere fra i due sex symbol protagonisti è stata solo la protagonista femminile essendo stata l'unica a dare credibilità al personaggio della casalinga disperata in una comunità dominata da uomini la cui vita si era trasformata in un incubo dopo aver scoperto l'orrore delle loro attività. Florence Pugh ha dato una grandissima prova confermando il suo talento già evidenziato con film da protagonista come lucida assassina in Lady Macbeth e con la partecipazione ne' L'Uomo del Treno dove aveva colpito con poche sequenze. Florence Pugh non ha comunque presenziato alla conferenza stampa per evitare discorsi sul sesso che avrebbe volentieri sostituito parlando del film sulla disparità di genere che invece Olivia Wilde ha smentito perchè il tema centrale del film era la scoperta del segreto che seguiva alle effusioni molto intime della coppia per fare un forte contrasto in un mixage esplosivo di amore e horror.

Due piani diversi di comprensione di un film che ha messo comunque la regista Olivia Wilde e Florence Pugh in contrasto insanabile proprio perchè la Pugh si era fissata sulla disparità di genere. E con ragione perchè il suo compenso, nonostante fosse la principale protagonista, era stato inferiore a quello del “fidanzato” di Olivia, Harry Styles.

Olivia Wilde ovviamente ha smentito fermamente, senza comunque dare una spiegazione pur assicurando di essere stata più che corretta,

pensando magari onestamente che Florence sarà pur stata la protagonista ma nel film c'era tanto lavoro sporco da svolgere e qualcuno lo doveva pur fare: il conilingua del suo fidanzato a Florence è risultato da chef stellato per cui Olivia non pensava fosse il caso di far polemiche dopo che la Pugh aveva gustato anche lei.  De gustibus non disputandum! 

COLPO DI CODA:




martedì 6 settembre 2022

LA REGINA ELISABETTA IN VINTAGE DI CAMPAGNA INCORONA LIZ TRUSS

 Tutti sanno che la Regina Elisabetta in ogni occasioni manda segnali attraverso il look o gli accessori.

E' curioso dunque come abbia accolto Liz Truss (un tempo forte sostenitrice dell'abolizione della monarchia) per incoronarla nuovo Premier.

 Infatti,  con il bastone in mano, ha indossato una gonna vintage, la stessa con la quale appariva in uno spot della Royal Family degli anni 60 mentre partecipava ad un barbecue con il principe Filippo ed i figli in una versione Regina di Campagna, a sottolineare la sua tempra di sana e robusta costituzione che le ha permesso di Regnare così a lungo nel Regno Unito mandando a Liz un segnale forte e chiaro: che non si faccia illusioni  perché il suo Governo durerà ancora meno di Boris Johnson.

Post correlato: 

su questa gonna vintage della Regina avevo già pubblicato un post  (https://ritaguandalini.blogspot.com/2021/01/un-vintage-della-regina-non-ha-prezzo.html) che riporto integralmente:


UN VINTAGE DELLA REGINA NON HA PREZZO


 

https://www.youtube.com/watch?v=PNgO31HUiFM




"Non la mètti? ".  "Me la tengo, è un vintage da Regina Elisabetta e non ha prezzo."