lunedì 14 ottobre 2013

CORTIGIANE VS. MERETRICI

   Siamo in tempo di crisi non c’è alcun dubbio.
In TV, lo specchio della nostra società, è tutto un fiorir di donne intraprendenti che per sopravvivere cominciano a darla. Mica a piacere, ma per una missione ben precisa: quella di mantenere i propri figli a casa.
Donne single o separate le quali si trovano da un giorno all’altro senza sostentamento adeguato per mantenere figli con tutto il supporto tecnologico delle comunicazioni (telefonini e p.c. sempre nuovi) scolastico e sportivo.
Nessuno le può giudicare perché se fanno quel lavoro è solo per il bene dei figli.
Più che mamme imperfette sono delle vere e proprie prostitute a tempo pieno per cui, come da messaggio TV, dovrebbero fare gruppo (insieme si vince) per tornare nelle Case di Tolleranza.
Altri Tempi che si vorrebbe tornassero in auge per togliere dalla strada le schiave del sesso e controllare tutte quelle che lo fanno in casa supportate anche dalla tecnologia.
Mai nessuna che lo faccia per godere ma sempre per una giusta causa.
Infatti sono ammantate di un’aura santa perché per i bambini questo ed altro. Non i lavori umili per carità perché sono malpagati: una donna giovane e bella ha diritto di pretendere di più.
C’è chi ha la fortuna di trovare quello ricco disposto a mantenere e allora come un terno al lotto si coglie l’occasione per darsi alla bella vita tutta borghese rivestendosi da signora-bene con tutto il rispetto della gente.
Allora qui ci si addentra nel settore cortigianeria anche questa una vil razza dannata di antica memoria molto in voga fino agli anni ’70 quando i Commenda si dividevano fra moglie e amante più o meno ufficiale.
Dopo quegli anni di rivoluzione sessuale e l’introduzione del divorzio le amanti di lusso sono state assurte al ruolo di mogli-bis da décor, a sostituire la nuova con la vecchia in una corsa fra manager e finanzieri a chi l’avesse più figa. Perché porta fortuna, anche se poi in sostanza la fortuna era arrivata con i sacrifici della prima moglie perché la seconda è sempre ben disposta a scialacquare.
Il tema cortigiane e meretrici è trattato proprio in questo periodo in contemporanea su Rai Uno e Canale 5 rispettivamente con la fiction Altri Tempi e il serial La Cortigiana con Alessandra Neldel.
 Il primo è interpretato da Vittoria Puccini che dopo la Violetta tradotta da Traviata  è  diventata mammola ai tempi di Merlin. Se con Violetta il merlo è stato uno tutti gli altri eran nessuno, con Altri Tempi i merli non le son mancati a darle gran soddisfazioni in fatto di denaro anche se lei in cuor suo aspirava a un lavoro dignitoso con una casa sua, e non di tolleranza, e una bambina da allevare. Ma quando la crisi incombe il destino è segnato per far di una giovane una donna da bella vita che in questo contestoè diventata eroina tragica per essersi posizionata in cima ad una rampa di scale ad aspettare di essere presa a schiaffi e poi buttata giù da, ironia della sorte, chi per primo l’aveva già trombata chiudendo così la sua vita nella tromba delle scale.
C’è chi scende e c’è chi sale. Infatti a salire con le puntate è il serial la Cortigiana di Canale 5 una sorta di prostituta suo malgrado che, marchetta su marchetta illustrata con scene molto crude ed esplicite, arriva al Re per farsi condonare lo stato di vergogna e perpetrare la sua vendetta vestita da guerriera.
La differenza fra i due programmi sta proprio nelle scene cruenti che la fiction Altri Tempi ha evitato di mostrare per non offendere il comune senso di pudore anche se la RAI l’ha perso già da tempo.
Infatti con Paura di Amare la Tata (novella Mary Poppins) è stata infilata nel letto del principe-papà, quando ancora non erano sposati, per sedurlo con molta disinvoltura erotica.
La Tata sì e la Meretrice no?
Morale della favola, perché anche meretrici e cortigiane hanno una morale: se la puttana è sempre santa, la madonna è la moglie tra i fornelli mentre la tata è la mamma  del lettone di passata memoria. Quella infantile.
Le cortigiane invece si continua a trovarle dappertutto dove c’è un Re ed una corte tradotta in signorotto  duca o Caporal maggiore e capo cannoniere fino ad arrivare al boss mafioso, o politico intrigante e faccendiere in ogni campo.
Come l’erba grama la vil razza dannata è dura da estirpare.

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