lunedì 11 settembre 2017

MORTE A VENEZIA DEL CINEMA ITALIANO


Il festival di Venezia quest'anno è rinato nello spettacolino del Red Carpet.
Sì ma solo nella prima parte quando a sfilare sono presenziati i divi Hollywoodiani capitanati dalla coppia George Clooney e  la moglie Amal perchè sono stati loro ad aver cappurato la sparata di flash.
Gli Americani hanno fatto la parte del Leone scendendo a patti “leonini” con il cinema italiano che pertanto si è dovuto accontentare del Premio Nuovi Orizzonti a Susanna Nacchiarelli per il documentario Nico, 1988 giusto per riservare all'Italia un piccolo spazio tanto per non dire che il cinema di quel Paese sia morto a Venezia.
Infatti i grandi autori sono rimasti a bocca asciutta come Paolo Virzì che non ha convinto con la sua pazza gioia della terza (interpreti Ellen Mirren e Donald Shuterland)  con il film The Leisure Seeker, né Silvio Soldini con il Colore Nascosto delle Cose sulla storia di una professionista diversamente abile interpretata da Valeria Golino ormai orientata verso personaggi dolci e di grande cuore,

Ma il film era noioso (come la morte appunto) nel raccontare il principe pubblicitario (Adriano Giannini) e la cieca impegnati in un quotidiano di ordinaria e onesta lanboriosità nella quale però spicca la frase : “Non esco mai con i clienti”.
C'è sempre una prima volta, perdendo così in credibilità nell'etica professionale facendo correre il rischio alla protagonista che da osteopata ad AAA massaggiatrice offresi  il passo sia breve trasformando la favola in una sorta di Pretty Woman diversamente abile. Sempre Pretty comunque.



https://www.youtube.com/watch?v=XFYWazblaUA
Allora molto meglio la favola toutcourt, Leone d'Oro al regista Guillermo del Toro, The Shape of Water perchè la disabile e il mostro (un uomo-pesce) coniuga genialmente  fantasia ed effetti speciali digitali andando oltre gli eroi di cartoon in una sorta di La Brutta e la Bestia con l'interprete, Sally Hawkins all'altezza del personaggio diversamente abile di carattere forte. Come tale lei infatti è già stata vista in Blu Jasmine dove, seppur bruttina e a culo basso, faceva le scarpe alla bellissima ed etilica Cate Blanchet tutta apparecchiata ed accessoriata Chanel, borsa Kelly inclusa.



Quanto a disabilità il ruolo in assoluto spetta a Michela Ramazzotti la quale, presentando il film Una Famiglia, non ha perso l' occasione per ribadire con toni enfatici il suo amore per donne emarginate e psicolabili calzandone i ruoli a pennello nella loro disordinata follia, aperta con la Pazza Gioia dove tenta di annegare insieme al figlioletto, e in questo film di Venezia rappresentando una maternità snaturata nel prestarsi a vendere le proprie creature.
Solo lei può trovare in queste disgraziate uno spiraglio di benevolenza perchè il pubblico se nella Pazza Gioia può aver capito le motivazioni in questa seconda performance l'ha rifiutata sperando che valga come sentenza di Cassazione perchè errare è umano ma perseverare è diabolico.







Parli del Diavolo e lui puntualmente si è presentato bussando alla porta del film Mother con Javier Bardem, Michelle Pfeifer e Jennifer Lawrencer, facendo un flop clamoroso e giustamente fischiato come americanata Horror.

Cosicchè anche gli americani come il cinema italiano, al Festival sono stati serviti con Morte a Venezia Due, la vendetta.
https://www.youtube.com/watch?v=XpICoc65uh0



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