lunedì 8 aprile 2019

AMBIENTALISMO E REALITY VERY


I canali digitali di maggior attrazione che vanno oltre l'intrattenimento e la cultura storica sono quelli a tema ambientalista. 


Se i docu sulle terre assolate desertiche o foresta equatoriale sono state ampiamente esplorate e raccontate in primis da Piero Angela con i suoi Super Quarq dove dava ampio spazio agli animali predatori o agli uccelli presentati da Glauco Lombardi prima e Danilo Mainardi poi, quelle dei Paesi del Nord e dintorni sdono ancora quasi sconosciute.
Il cinema e la Tv si stanno attivando per far conoscere questi ambienti rappresentandoli in tutta la loro “freddezza inaccogliente” nei quali l'uomo è costretto a lottare per sopravvivere perchè anche il pescare un solo pesce diventa un'impresa.
Sul Canale 59 con Alaska, una terra a pochi chilometri dal Polo Artico, si può assistere a questa lotta dell'uoimo con la natura che comunque ama così come si vede nel racconto di diverse storie che riescono ad avvincere come un film a suspence.
Infatti anche se sono una sorta di reality perchè ripresi dalle telecamere in ogni istante del loro quotidiano, le difficoltà sono vere e improvvise senza seguire un copione (così come invece sul Canale 52 dove le storie fra i boschi seguono un copione sul filo sentimentale) affrontate con spirito di avventura e abilità nel risolvere un imprevisto sia da uomini che donne con coinvolgimento anche, se necessario di minori quando c'è un nucleo familiare.
Così abbiamo seguito una di queste protagoniste a nome Sue, di corporatura robusta e di mezza 


età, capace di guidare camiooncini  e in fase di caccia ad uccidere animali facendolo a pezzi sul posto insegnando come scegliere le parti migliori da mettere come scoreta nel freezer situato in uno dei tanti container che occupa dotati di attrezzature e marchingegni per aoiutarla nell'impresa così come da lei stessa definita la sua vita solitaria nella quale c'è anche posto per un ridimentale inceneritore per bruciare i rifiuti.Inoltre ci sono anche stoirie di uomini che, vivendo sotto delle tende  cacciano sul fiume anatre selvatiche per poi cucinarle sul fuoco, così come gli uccelli o quello che insegna come scuoiare un castoro ricavandone le pelli per scaldarsi dal freddo rigido oppure una famiglia che va a caccia di foche impegnando tutti nell'incisione "chirurgica" con una mezzaluna per separare il grasso dalle pelli e dalle carni che sono una manna per tutti.


Il docu è molto ruvido e scarno senza mai essere rozzo anche se si mangia con le mani dormendo in sacchi a pelo  rase ntardo più il sublime  con la vista di questi sterminati territori dove sei solo a contatto con Dio nei quali l'uomo riesce a destreggiarsi portando acqua corrente nei conrainers posizionando una lunga tubatura fino alla cascatella di un fiumiciattolo. Il reality-docu è molto educativo per imparare l'arte di arrangiarsi in casi estremi e ambienti ostici. Una volta entrati nel sistema della flora e fauna che popola queste terre si comincia a conoscerne ed apprezzarne gli aspetti positivi come solo una vita selvaggia e allo stato brado può offrire  anche al giorno d'oggi perchè l'uomo con gli strumenti e la conoscenza acquisita con millenni di progresso può riuscire nell'intento di godere  di quella vita solitaria e in piena libertà senza con questo sentirsi un escluso dal mondo perchè collegato a questo con mezzi tecnologici diventando facilmente raggiungibile in caso di richiesta di SOS da elisoccorsi o piccoli Cessna.


I tempi del Titanic sono passati da un secolo e gli aiuti sono abbastanza veloci più di quelli in RAI per soccorrere Lamberto Sposini, e tempestivi anche se purtroppo a volte arrivano ugualmente  in ritardo per colpa di governanti o di leggi burocratiche che non si sbloccano così come è stato recentemente con quei due alpinisti sull'Himalaya che sono morti perchè gli aerei con i soccorsi dovevano passare su un cielo di due Paesi in guerra che si litigavano l'Ok come se il cielo fosse di proprietà di qualcuno.
Dopo l'acqua c'è da aspettarsi anche la privatizzazione dell'aria.
Ad ogni modo è molto curioso che in queste terra fredda e inospitale come l'Alaska sorgano tanti villaggi uniti fra di loro da distanze chilometriche, con i cani da slitta  guidati da giovani pieni di entusiasmo e di amore per questo tipo di vita  avventurosa perchè correre scivolando su terre sterminate di ghiaccio con il sole che non tramonta
mai per cui la notte è solo un leggero crepuscolo, in completa solitudine “a fari spenti” con solo Dio che senti in un cielo sempre acceso deve dare l'ebbrezza come poche altre cose al mondo. La natura è meravigliosa!

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