martedì 12 giugno 2018

CLEANSKIN CACCIA AL KAMIKAZE


Cleanskin visto recentemente in Tv su Rai 4 è un film che parla di terrorismo cercando di spiegare come possa attecchire sulle generazioni radicate e integrate

 Apparentemente è ovvio perchè il seme dell'Islam è sempre annidato  in fondo al cuore di ogni musulmano riemergendo a seguito di delusioni nella vita occidentale che portano inevitabilmente a rifugiarsi presso chi possa indottrinare per chiarire le idee che invece convincono sul fatto che “loro” siano sempre nemici anche se ti avevano accolto a braccia aperte.
Allah Akbar! Solo lui è grande in tutta la sua illuminata saggezza che incita alla Jihad per distruggere tutti gli infedeli di questa terra senza alcuna pietà.

Compito di reclutare combattenti è affidato spesso a un qualche Imam che dalla moschea, impraticabile da parte degli occidentali, cavalca l'onda dello scontento e della delusione dei giovani per riconvertirli alla fede religiosa islamica unica fonte dispensatrice di verità per la salvezza eterna, sintetizzata in poche parole “mors tua vitae mia" e racchiuse in un chicco per seminarlo ottenendo un raccolto di violenza e tribolazione.
Alla dottrina dell'Imam attivista si contrappone l'azione degli agenti che hanno il compito di stanare i Kamikaze prima di scoppiare in qualche attentato supportati da seconde file che entrano in azione nel panico creato depositando zaini pieni di dinamite a completare la strage.
Una vera e propria strategia di guerra con i fanti in avanscoperta che vanno ad immolarsi e gli artificieri  a latere che si muovono in un secondo tempo per poi far entrare l'Imam di turno a raccogliere il trionfo per proseguir sempre più rafforzato con la Jihad andando al massimo.

Massimo Massimo Massimo... Il massimo eroe votato al sacrificio che decide di immolarsi per una nobile causa è il giovane Ash (Abhin Galeya).un ragazzo mediorientale laureato all'Università nella quale si distingue per la mentalità acuta capace di tradurre il movimento estremista con un giudizio equo che attira ammirazione da parte del docente il quale però lo mette all'erta sulle sue esternazioni.
Il ragazzo sembra comunque essere perfettamente integrato dimostrando la sua apertura facendo coppia con una ragazza occidentrale Kate (Toppence Middleton) molto dolce ma libera e spregiudicata che beve alcol e flirta apertamente con compagni di studi.
La disponibilità di Ash è comunque piena di buona volontà fino a quando non viene provocato dal rivale che stende con una raffica di pugni. L'azione tosta viene spiata da un Imam che lo avvicina per indottrinarlo alla Jihad la quale gli apre gli occhi su un mondo che considerava il suo e che invece improvvisamente diventa estraneo insieme alla ragazza in primis della quale si libera manifestandole tutto il suo disprezzo.

Il film è ambientato a Londra ed è basato sugli attentati di alcuni anni fa che avevano fatto tremare il Regno Unito il quale da quel momento si sente sempre sotto scacco per non aver debellato il terrorismo.
La cosa curiosa del film è che comunque tutta la responsabilità della nuova  conversione di Ash cada sulle spalle della sua ragazza piuttosto che sull'Imam il quale ha solo approfittato del momento di confusione del ragazzo per reclutarlo a completare la sua missione contro gli infedeli.
Cherchez la femme e ci dispiace che il film concluda in modo così banale perchè non è possibile che una fidanzatina troppo leggera anche per un occidentale possa accendere la miccia della Jihad.
Troppo facile scaricare sempre la colpa sulle donne, sulle madri,  insegnanti,  amanti...a seguire quel detto che dietro un grande ci sia una grande e dietro a un piccolo “kamikaze” una ragazza allegra. Sì ma comunque con le idee chiare.. Non a caso infatti nella seconda fase in cui si ritrovano lui si decide ad immolarsi dopo che lei schivando un attentato pronuncia dure parole contro i terroristi togliendo ogni speranza di un dialogo e compromesso.

E' un film vigliacco che non affronta le problematiche in modo approfondito non essendoci l'attenuante di una qualche persecuzione familiare alle spalle dei giovani ribelli integrati da generazioni.
La tematica andava affrontata a livello mentale e universitario perchè dovrebbero essere i docenti in grado di rispondere a domande di un ragazzo straniero  più di quanto lo facciano gli Imam.
La fonte del sapere moderato si presume a torto che sia tra quegli studi a contribuire alla sua formazione culturale e occidentale escludendo completamente quella delle origini, per cui la lacuna andrebbe completata magari facendo raffronti e dibattiti senza lasciare che i giovani di opposte ideologie si rimbecchino tra loro evitando di intervenire “perchè terrorismo, Isis e kamikaze sono temi troppo grandi dai quali sia meglio stare alla larga”.
Così se il film Nessuna Verità l' abbiamo visto lasciare aperta la soluzione al sorriso di una islamica che lecca le ferite all'eroe occidentale, questo Clearskin chiude fuori dalla porta una ragazza occidentale perchè con il suo dolce sorriso esprime al terrorista predestinato kamikaze tutta la sua voglia di vivere convincendolo invece ad andare a morire.
Le idee chiare fanno difetto a molti registi che affrontano queste tematiche sperando di sopperire con effetti speciali dei soliti film bellici che facciano da sfondo a una storia d'amore. Un deja-vu infinito ma è l'unico espediente a rendere accattivante un film.

Nessun commento:

Posta un commento